giovedì 9 gennaio 2014

Turisti cinesi in Italia: Non dire gatto se non l'hai nel sacco (Don't say cat, if the cat not is in the sac)

Oddio, i sondaggi, le statistiche o i dati fanno paura perché non dicono "quasi" mai la verità (e fanno un gran danno) e quello visto su Il Sole 24ore del 3 gennaio scorso, fa venire i brividi oppure fa sorridere, dipende dai punti di vista.

Ma vengo al dunque e all'articolo riferentesi al Rapporto di IEA Europe Asia Institute-Istituto Europa Asia – ENIT: Turismo cinese in Italia e che nel 2014 è previsto un incremento del 35% degli arrivi.

Poi, seguendo il fondo, si legge che nel 2013 l’Italia si è piazzata al sesto posto tra i top ten mondiali nella destinazione dei 90 milioni di turisti cinesi mentre nel 2012 era fuori classifica.

Chi lo dice è  Achille Colombo Clerici (Presidente Istituto Europa Asia) aggiungendo che il risultato sia un buon segnale in vista di Expo 2015.
Poi altri dati che però non ho letto, anche perché dalle prime dichiarazioni non ho più ritenuto saggio continuare (opinione strettamente personale per la salvaguardia del mio fegato).

Ma vediamo un po questi dati che da mo sto seguendo sempre più, poiché ritengo che la Cina sia davvero un grosso business per il nostro turismo, ma dove invero ...

Che l'Italia non fosse nella Top Ten del 2012 è vero (ved. immagine a lato) ma che lo sia nel 2013 invece no, eppoi addirittura in sesta posizione ... ma per piacere, su!

C'è da dire che i dati turistici (inbound e outbound) della Cina sono coscienziosamente esaminati dalla Cotri del Professor Wolfgang Artl e che già nel passato sono stati gli artefici di molte considerazioni "sbagliate" elencate in Italia, e probabilmente redatte per aumentare la sapienza e la bontà di alcuni rappresentanti delle istituzioni (ved. qui) ... poi sul blog che non ne confermano mai la veridicità ce ne sono un quantitativo industriale di 'ste str ... anezze, basta cercarle e farsi le due belle risate che però fanno piangere la gente.
Mannaggia a loro.

E se andiamo bene ad esaminare le sole città che sono state le mete dei turisti cinesi nel 2013, ecco che la prima italiana è Roma (undicesima) mentre fino alla ventesima non se ne notano altre.

Mi si può spiegare il come sia possibile essere sesti, o programmati tali, se nel medesimo anno la prima città italiana è solo undicesima, e il perché non compaiano delle città come Firenze, Venezia, Napoli e compagnia bella in questa autorevole classifica che riporto in immagine e che la fanno gli stessi cinesi?
Vuoi vedere che i cinesi vanno quasi tutti in campagna?

Infatti scorrendo nel web le previsioni dell'outbound dei cinesi fino al 2017, ecco che l'Italia fa capolino, non più in 21a posizione, ma addirittura in 23a.
E quella sesta posizione che fine ha fatto?

Mentre che l'aumento degli arrivi sia del 35% (in Cina dicono dal 20 al 30% ca.) non è poi un così grande merito, neh!

O forse lor signori dimenticano (o vogliono far dimenticare?) che da quel Paese l'incremento della gente che esce dai propri confini s'innalza considerevolmente ogni giorno ... e figurati in un anno allora.

Mentre digitando da qualsiasi parte (Cotri inclusa) "Chinese Tourists' Top 10 Destinations 2013", ebbene l'Italia non appare mai da nessuna parte.
Mistero della fede!

Di seguito le previsioni (quelle dei cinesi) in merito all'outbound e che dicono appunto che l'Italia guadagnerà in cinque anni (dal 2012 al 2017) il 100% (da 245.000 a 498.000), dove però si notano dell'altre nazioni che ovviamente sapranno fare meglio, e vale a dire, lasciando ovviamente le nazioni confinanti con la Cina e prendendo come esempio solo quelle europee, che ...

... la Svizzera passerà dal milione e mezzo attuale, ai 2,164.000 (650.000 turisti cinesi in più)

... la Francia dagli attuali 533.000 a un milione 821.000 (con un incremento di 1.300.000) ... boooom!

... e la Germania da 469.000 a 1.232.000 (quasi 800.000 in più).


... e poi le deduzioni prendetele voi poiché, per quanto mi riguarda, io l'ho già fatto.









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