Pochi giorni fa scrivevo su queste pagine che nei primi tre mesi del 2014 le spese dei viaggiatori
stranieri in Italia, sono cresciute del 9,2 per cento ma i
pernottamenti sono diminuiti del 5,6%.
Chiaro è che con questi numeri la
forbice della qualità col prezzo sia aumentata a dismisura, poiché
se si hanno meno turisti ma più soldi, l'ovvietà è una sola.
E sarebbe anche meglio evitare di
raccontare delle balle sul fatto che i nostri prezzi non sono
aumentati … anche se qualche fesso che se la beve (per
convenienza?), si trova sempre.
Che dire poi che nello stesso periodo la spesa dei viaggiatori italiani che hanno
alloggiato in alberghi e villaggi turistici all'estero è aumentata dell'11,7 per
cento, mentre la spesa di chi ha scelto altre strutture ricettive è
salita del 5,9 per cento.
E' la conferma? ... pare di sì!
E' la conferma? ... pare di sì!
Ieri tutta la stampa italiana e le TV c'hanno raccontato che fare le vacanze in Italia e' piu' caro che nel
resto d'Europa.
Lo sostiene uno studio della
Coldiretti, secondo cui nel nostro Paese la spesa per hotel e
ristoranti e' superiore del 10 per cento rispetto alla media europea.
Beh, bella forza, col massacramento in
atto già da un bel po in fatto di balzelli e tasse per recuperare
l'evaso che secondo “loro” proviene solo dalla media e piccola
impresa, ecco che se dapprima la cosa ha procurato il licenziamento
di un quantitativo industriale di collaboratori per cercare di tirare
la carretta, dopodiché e ovviamente, per poter restare a galla e
fare fronte a tutte le cazzate che s'inventano per mantenere lo
status quo dei politicanti di turno e di quelli che ci sono dai tempi
dei garibaldini, ecco che alberghi e ristoranti sono stati obbligati,
e lo sono tuttora, ad aumentare i prezzi.
Faranno bene o faranno male (?) … e
per una volta proviamo a pensare seriamente di essere nei loro panni
e …
Certo è che, non avendo altre
possibilità le tenti tutte, poiché se le spese sono 100 e te ne
entrano 90, la cosa non va in nessuna maniera.
E tutto questo sarà per colpa
dell'arretratezza che abbiamo nella digitalizzazione?
Ora, noi viviamo in un Paese che è
come una casa che si sta sfasciando sempre di più, quasi un rudere
per farla in breve, e qualsiasi persona con un po di comprendonio non
s'azzarderebbe mai di cominciare a rimetterla in sesto partendo dai
merletti delle tendine o dal camino crepato e scrostato.
Ma si vede che in Italia gli
“architetti” del buon turismo la pensano invece così.
Acqua al proprio mulino? Fumo negli occhi per i più stolti? O che cavolo è?
Mi si vuole spiegare, per piacere, a
che mazza serve “ in primis” un Laboratorio del Turismo (TDLAB)
se le problematiche sono: i balzelli e le tasse, la
trasparenza delle politiche di governo, spreco spesa pubblica,
favoritismi nelle decisioni di funzionari del governo, formazione del
personale, norme in materia di investimenti, pratiche di assunzione,
costo del lavoro, flessibilità di determinazione del salario,
simmetria tra produzione e retribuzione, possibilità di ricerca
lavoro qualificato, strategie turistiche, l'affidamento sulla
gestione professionale, la fuga di cervelli, flussi di capitale,
disponibilità di capitale a rischio, investimenti diretti
dall’estero, volontà di delegare, collaborazione
università/industria e, non ultima, l'enorme disomogeneità tra le
varie Regioni?
Ma
non sono cose ben più importanti per risollevare l'economia
turistica e non solo?
O
forse saranno questi signori che risolveranno tutti i sopraddetti
problemi (?) … ma non era più utile e ben prima di loro chiamare
degli altri professionisti per queste cose più pertinenti?
Perché cominciare dalle tendine e dai
comignoli e non dalla base?
Perché?
... sia ben chiaro, che il TDLAB ha sicuramente la sua importanza (anche se continuerò a pensare che con quella composizione non si otterrà ciò che si è auspicato, mancando dei fondamentali) ma per la miseria, dai.
P. S.: E da domani studi medici e
professionali, commercianti, artigiani e imprese dovranno dotarsi
del POS per tutti gli importi superiori a 30 euro … ma senza
sanzioni … e meno male!
Una
vera e propria gabella
medioevale
impropriamente e ingiustamente pagata a un soggetto privato terzo, le
Banche che, oltretutto, non svolgono alcun ruolo nel rapporto tra
committente e l'eventuale professionista.
La misura introdotta è nata con
l'intenzione di contrastare l’evasione fiscale (ancora una volta
nelle piccole e medie aziende? … ma per piacere!) e restare al
passo con l’Eurozona che però ha costi di transazione molto minori
o quasi assenti.
In poche parole il nuovo “balzello”
costerà qualche altro migliaio di euro all'anno “each one, se va
bene, e che non produrrà altro che nuove chiusure.
Poi che chiudano 8 alberghi, 40 bar e 44 ristoranti al giorno, pare che non freghi molto alla gente,
l'importante sembra che siano i merletti delle tendine e quei “belin”
di camini che fumano come fumano a me.