E' di soli due giorni fa il post sulle tre “A” importanti che raggruppano tutto il turismo
(accessibilità, alloggio e attrazione) ma a seguito del commento di un caro web amico ho deciso che forse sarebbe stato meglio darci un
seguito con altre tre “A”, alcune delle quali però monche ma che
bene si adattano alla scopo che poi vi dirò.
Le tre “A” in questione sono “ane”,
“amore” e “antasia” tratte dal celeberrimo film di Luigi
Comencini con l'indimenticabile Vittorio De Sica e la bellissima Gina
Lollobrigida che nell'occasione capitano proprio a fagiolo.
Poi girovagando su internet mi si para
davanti un post di Antonio Terracciano, un buon direttore d'albergo,
e che così scrive (ved. immagine sopra).
Quindi quale migliore occasione … ma
veniamo al dunque.
“Pane”, inteso come stipendio;
“amore”, come amore indispensabile per questo mestiere e infine
“fantasia” perché senza di quella te lo puoi scordare d'essere o
di avere un buon direttore se non ce l'ha.
Ma non saremo forse un po' “monchi”
in questa posizione lavorativa nel Bel Paese ? … mentre per
sopportare una puttanata del genere senza incazzarci quel tanto
dovuto, di “amore” (non monco) ce ne vuole in gran quantità.
Andate A “Agare” … ma con tanto
“Amore”.
È vero, Luciano,
RispondiEliminacon un po' di 'antasia noi potremmo avvicinarci di più al turismo, o almeno avvicinare il turista a noi: basta solo invertire il cannocchiale... perché stiamo guardando dalla parte sbagliata...
^_^
@Jennaro
RispondiElimina...annocchiale ?
:)
Proprio un gran direttore d'albergo
RispondiElimina:-((((