Capiscono fischi per fiaschi, vedono
lucciole per lanterne e abbinano il proprio intelletto alle movenze
dei bradipi quando quest'ultimi non cercano affatto di darci una
botta.
Il che è tutto dire.
Ma quando si tratta di produrre una
"sviata" alle Leggi, ecco che ci danno come dei matti per correre a
quei ripari che immancabilmente vanno a loro vantaggio.
Alcuni sostengono che i “commi” di
queste (le Leggi) siano studiati ad hoc per permettere ciò, mentre il Governo non “corre” a i
ripari.
Ma lo fanno apposta?
La tassa di soggiorno, secondo il
D.Lgs. 23/2011, dice che questi proventi dovrebbero essere
reinvestiti nel turismo ma la cosa non avviene che in ben poche
realtà ... forse.
Secondo un'indagine di JFC, infatti,
sono pochi i casi in cui i rappresentanti del Comune decidono,
insieme alle associazioni di categoria, dove investire tale proventi
perché nella maggior parte dei casi le Amministrazioni gestiscono
tali fondi in maniera autonoma, senza concertazione con le categorie.
Mentre attualmente il numero dei comuni
che hanno fatto ricorso al balzello è progressivamente aumentato
negli anni, ed è cresciuto anche l’ammontare dei proventi della
tassa: 163 milioni nel 2012, 287 milioni e 350 mila euro nel 2013 e
ben 383 milioni stimati per il 2014.
Il maggior numero di municipalità interessate si concentrano in Toscana (103 comuni) e in Piemonte (98 comuni), mentre il balzello non è presente nelle località del Friuli Venezia Giulia e sbarcherà soltanto nel 2014 nei comuni del Trentino Alto Adige.
Il maggior numero di municipalità interessate si concentrano in Toscana (103 comuni) e in Piemonte (98 comuni), mentre il balzello non è presente nelle località del Friuli Venezia Giulia e sbarcherà soltanto nel 2014 nei comuni del Trentino Alto Adige.
Gli incassi del balzello non vengono
reinvestiti per potenziare i servizi turistici e tutelare i beni
culturali, come vorrebbe la legge, ma finiscono per foraggiare la
spesa corrente e alcune “finalità sociali” poco chiare.
Un grande bluff ?
Un grande bluff ?
Sì, senza dubbio.
E allora che aspettano a darci una
botta e mettere delle regole (Legge) che destini finalmente il
ricavato laddove è stato preventivato ?
Negli ultimi tempi, però, il
Parlamento sembra andare in un’altra direzione e una proposta di
legge in agenda alla Camera sembrerebbe estendere a tutti i comuni la
possibilità di istituire la tassa di soggiorno, ma di far rispettare
la precedente, per ora, non se ne parla proprio.
E nel mentre l'Enit riceve delle
entrate a malapena sufficienti per pagare il suo ambaradan lasciando
ben poco al marketing che come si sa è la fonte del buon commercio.
Ma, come in quasi tutte le cose, la
soluzione c'è e che non aspetta altro che d'essere detta
prossimamente a Roma durante le riunioni del TDLAB … ma sempre
nella speranza che qualcuno riesca a capirla … e qui mi sa che
se l'asino non cade di certo si siede.
@Luciano
RispondiEliminaLa politica è come la mafia, mantenerla in piedi esige che tutti "paghiamo il pizzo". Ma ti pare che questi si danno la zappa sui piedi e rinuncino alla "gallina dalle uova d'oro"? Beato te!...
^_^
@Jennaro
RispondiEliminaHai perfettamente ragione ma di accettare le loro regole anche se legalizzate, non mi va proprio senza nemmeno dire la mia.
:)