giovedì 30 ottobre 2014

Trovati i soldi che Cristiano Radaelli vorrebbe (25 milioni di euro) per far "marciare" bene l'Enit

La Boston Consulting Group, incaricata per poche lire (circa 30.000 euro) da Piero Gnudi, l'allora ministro del turismo, lo richiedeva a chiare parole, lo reclamava e lo reclama anche l'Europa che più di una volta ce l'ha mandato a dire che così non si fa, per non parlare poi di come l'auspicano tutte quelle persone che nel settore del turismo ci lavorano seriamente.
E via dicendo le associazioni di tutte le razze (intese come spicchi del turismo) lo reclamano a squarciagola, eccetera eccetera … mentre gli unici che vorrebbero mantenere le cose così come stanno, sono, manco a dirlo, i politici che sui numeri “a proprio piacere” ci marciano che è una bellezza.
Parlo dei dati sugli arrivi e sulle presenze dei turisti nel ricettivo nel Bel Paese.
E se contiamo tutte quelli che danno i numeri (in senso lato, neh!), di certo riusciremmo ad arrivare perfino a cento, se non anche di più.
Li dà lo Stato attraverso l'Osservatorio nazionale del turismo (ONTIT) e tra tutti gli altri, li danno anche le Regioni, le Provincie e pure i Comuni.
Che se vai minimamente a controllare, ecco che non ne trovi uno uguale e neppure simile a quell'altro.
In poche parole ognuno tira l'acqua al proprio mulino e sai cosa gliene frega se non corrispondono alla realtà?
Vabbeh, andiamo avanti!
Lo stesso Dario Franceschini richiede che sia fatta luce sulla questione, e così pure un sacco di altra gente che s'aggira nei corridoi del MIBACT.
Dicono, per farla in breve, che l'Osservatorio nazionale del Turismo va rifondato (ved. immagine a lato il costo nel 2012) o almeno vanno valutate delle proposte che diano finalmente dei dati certi nonché veritieri.
Mentre pare che la BCG (Boston Consulting Group) abbia così scritto in merito alla questione nel suo report, e questo per ovviare ai soliti problemi che ci portiamo dietro da vari decenni:
I dati attualmente disponibili si rifanno a varie fonti, talvolta in contraddizione tra di loro; inoltre il processo di raccolta dati in campo non sembra essere ottimale (es., dal 2007 problemi di rilevazione, anche totale, dei dati di Roma).

Creare una struttura forte che gestisca una banca dati unica, completa,

affidabile e finalizzata a fornire non solo dati, ma anche analisi e messaggi di rilievo per gli operatori.
Rifondare l'Osservatorio Nazionale e la gestione dei dati.

Unificare la gestione delle banche dati sul turismo sotto un singolo osservatorio (alle dipendenze del MiBACT o dell'Agenzia Nazionale del Turismo … quest'ultimo l'ho scritto io e poi spiegherò il perché), con la responsabilità di garantire completezza, affidabilità e chiavi di lettura a livello nazionale e regionale.
Rivedere il processo di raccolta dati in campo.

Coinvolgere i principali centri di ricerca in discipline aziendali delle università nelle attività dell’Osservatorio.
Ora, senza ricorrere ad altre discipline che oltretutto comporterebbe un'ulteriore spesa per l'erario, e senza poi parlare di tutto ciò che erogano (palanche) le varie Regioni, le associazioni, le Province, i Comuni e compagnia bella, la soluzione è questa qua (ved. immagini sotto) che darebbero gli arrivi e le presenze esatte al 100% e davvero in tempo reale.
Vale a dire giorno per giorno senza dover aspettare dei mesi per conoscere poi delle castronerie.
e che oltretutto eliminerebbe definitivamente le recensioni false (ved.qui tutte le slides che … ) … e non solo, poiché fanno parte di un programma ben più ampio ed esteso.



Programma e slides realizzate in collaborazione con Frap1964
P. S.: Il commissario dell'Enit Cristiano Radaelli ha appena detto che ci vorrebbero 25 milioni di euro per far marciare bene l'Enit … e se contiamo tutti i soldi che vengono spesi per dei dati che … vabbeh, s'è capito o almeno spero.
Ed ecco che quella somma necessaria all'Enit è già bella che pronta, anzi, ne avanzerebbero pure.
Credo che Radaelli si riferisse ai soldi che arrivano dal Governo (circa 18 mln) anche perché attualmente, oltre a quei 18, l'Enit ne riceve altri 10 mln di entrate varie (queste però nel 2013 mentre nel 2014 sono all'incirca 24).
Pertanto presumo che la sua richiesta sia di averne 35 di milioni.


Poi se volete la precisione a tutti i "costi" (ved. qui).





6 commenti:

  1. @Luciano

    A questi punti credo che lo facciano apposta a non convocarti.
    Oppure sono dei nullafacenti!!!

    Non c'è altra spiegazione.
    Il fatto è che non danneggiano te ma anche tutti noi.

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  2. Dall'audizione di Radaelli al Senato si capisce bene come l'Osservatorio non sia considerato core-business per ENIT.
    Pensano sostanzialmente di avere una struttura interna che si coordini con l'esistente (cioè i 3000 osservatori esistenti + Bankitalia + ISTAT).
    Non hanno capito una cippa dell'enorme valore che ha ai fini del business la disponibilità certa ed in tempo reale di quei dati.
    Purtroppo il turismo è una cosa e l'ingegneria nucleare un'altra.

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  3. Peggio di qualsiasi pessimistica considerazione

    :(

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  4. E' come se io faccessi un piano di ripristino per un'ospedale

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  5. Le entrate a bilancio preventivo 2014 di ENIT sono pari a 18,764 milioni di euro di contributo statale + 2,409 milioni da compartecipazione Regioni + 0,199 milioni da compartecipazione Province e Comuni + 1,141 milioni da proventi di servizi + 1,024 milioni da entrate diverse + 1,046 milioni da avanzo (vincolato) 2013 per un totale di 24,586 milioni di euro.
    Per le sole spese di gestione (personale + spese generali, sede centrale e sedi estere) se ne vanno 19,362 milioni. Il resto di 5,223 milioni per prestazioni istituzionali (fiere e promozione).
    Radaelli ha stimato per le sole spese di gestione almeno 25 milioni di euro, cui aggiungere una cifra (che però non ha definito) per le prestazioni istituzionali.

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