La Boston Consulting Group, incaricata
per poche lire (circa 30.000 euro) da Piero Gnudi, l'allora ministro
del turismo, lo richiedeva a chiare parole, lo reclamava e lo reclama
anche l'Europa che più di una volta ce l'ha mandato a dire che così
non si fa, per non parlare poi di come l'auspicano tutte quelle
persone che nel settore del turismo ci lavorano seriamente.
E via dicendo le associazioni di tutte
le razze (intese come spicchi del turismo) lo reclamano a
squarciagola, eccetera eccetera … mentre gli unici che vorrebbero
mantenere le cose così come stanno, sono, manco a dirlo, i politici
che sui numeri “a proprio piacere” ci marciano che è una
bellezza.
Parlo dei dati sugli arrivi e sulle
presenze dei turisti nel ricettivo nel Bel Paese.
E se contiamo tutte quelli che danno i
numeri (in senso lato, neh!), di certo riusciremmo ad arrivare
perfino a cento, se non anche di più.
Li dà lo Stato attraverso
l'Osservatorio nazionale del turismo (ONTIT) e tra tutti gli altri, li danno
anche le Regioni, le Provincie e pure i Comuni.
Che se vai minimamente a controllare,
ecco che non ne trovi uno uguale e neppure simile a quell'altro.
In poche parole ognuno tira l'acqua al
proprio mulino e sai cosa gliene frega se non corrispondono alla
realtà?
Vabbeh, andiamo avanti!
Lo stesso Dario Franceschini richiede
che sia fatta luce sulla questione, e così pure un sacco di altra
gente che s'aggira nei corridoi del MIBACT.
Dicono, per farla in breve, che l'Osservatorio
nazionale del Turismo va rifondato (ved. immagine a lato il costo nel 2012) o almeno vanno valutate delle proposte che diano finalmente
dei dati certi nonché veritieri.
Mentre pare che la BCG (Boston
Consulting Group) abbia così scritto in merito alla questione nel
suo report, e questo per ovviare ai soliti problemi che ci portiamo
dietro da vari decenni:
I
dati attualmente disponibili si rifanno a varie fonti, talvolta in
contraddizione tra di loro; inoltre il processo di raccolta dati in
campo non sembra essere ottimale (es., dal 2007 problemi di
rilevazione, anche totale, dei dati di Roma).
Creare
una struttura forte che gestisca una banca dati unica, completa,
affidabile
e finalizzata a fornire non solo dati, ma anche analisi e messaggi di
rilievo per gli operatori.
Rifondare
l'Osservatorio Nazionale e la gestione dei dati.
Unificare
la gestione delle banche dati sul turismo sotto un singolo
osservatorio (alle dipendenze del MiBACT o dell'Agenzia Nazionale del
Turismo … quest'ultimo l'ho scritto io e poi spiegherò il
perché), con la responsabilità di garantire completezza,
affidabilità e chiavi di lettura a livello nazionale e regionale.
Rivedere
il processo di raccolta dati in campo.
Coinvolgere
i principali centri di ricerca in discipline aziendali delle
università nelle attività dell’Osservatorio.
Ora,
senza ricorrere ad altre discipline che oltretutto comporterebbe
un'ulteriore spesa per l'erario, e senza poi parlare di tutto ciò
che erogano (palanche) le varie Regioni, le associazioni, le
Province, i Comuni e compagnia bella, la soluzione è questa qua
(ved. immagini sotto) che darebbero gli arrivi e le presenze esatte
al 100% e davvero in tempo reale.
Vale
a dire giorno per giorno senza dover aspettare dei mesi per conoscere
poi delle castronerie.
… e
che oltretutto eliminerebbe definitivamente le recensioni false (ved.qui tutte le slides che … ) … e non solo, poiché fanno parte di un programma ben più ampio ed esteso.
Programma e slides realizzate in collaborazione con Frap1964
Ed
ecco che quella somma necessaria all'Enit è già bella che pronta,
anzi, ne avanzerebbero pure.
Credo che Radaelli si riferisse ai soldi che arrivano dal Governo (circa 18 mln) anche perché attualmente, oltre a quei 18, l'Enit ne riceve altri 10 mln di entrate varie (queste però nel 2013 mentre nel 2014 sono all'incirca 24).
Pertanto presumo che la sua richiesta sia di averne 35 di milioni.
Credo che Radaelli si riferisse ai soldi che arrivano dal Governo (circa 18 mln) anche perché attualmente, oltre a quei 18, l'Enit ne riceve altri 10 mln di entrate varie (queste però nel 2013 mentre nel 2014 sono all'incirca 24).
Pertanto presumo che la sua richiesta sia di averne 35 di milioni.
@Luciano
RispondiEliminaA questi punti credo che lo facciano apposta a non convocarti.
Oppure sono dei nullafacenti!!!
Non c'è altra spiegazione.
Il fatto è che non danneggiano te ma anche tutti noi.
Dall'audizione di Radaelli al Senato si capisce bene come l'Osservatorio non sia considerato core-business per ENIT.
RispondiEliminaPensano sostanzialmente di avere una struttura interna che si coordini con l'esistente (cioè i 3000 osservatori esistenti + Bankitalia + ISTAT).
Non hanno capito una cippa dell'enorme valore che ha ai fini del business la disponibilità certa ed in tempo reale di quei dati.
Purtroppo il turismo è una cosa e l'ingegneria nucleare un'altra.
Peggio di qualsiasi pessimistica considerazione
RispondiElimina:(
E' come se io faccessi un piano di ripristino per un'ospedale
RispondiElimina@Sergio
RispondiEliminaMe ne studierò dell'altre
:)
Le entrate a bilancio preventivo 2014 di ENIT sono pari a 18,764 milioni di euro di contributo statale + 2,409 milioni da compartecipazione Regioni + 0,199 milioni da compartecipazione Province e Comuni + 1,141 milioni da proventi di servizi + 1,024 milioni da entrate diverse + 1,046 milioni da avanzo (vincolato) 2013 per un totale di 24,586 milioni di euro.
RispondiEliminaPer le sole spese di gestione (personale + spese generali, sede centrale e sedi estere) se ne vanno 19,362 milioni. Il resto di 5,223 milioni per prestazioni istituzionali (fiere e promozione).
Radaelli ha stimato per le sole spese di gestione almeno 25 milioni di euro, cui aggiungere una cifra (che però non ha definito) per le prestazioni istituzionali.