Inutile cercare di uscire dal
malaffare, dalle spese “pazze” senza nessuna logica se non quella
della gramigna politica.
Le cifre che le Regioni spendono ogni
anno per auto promuoversi turisticamente le conosciamo tutti, almeno
spero, e queste arrivano pressoché alla soglia del miliardo di euro.
E così pure si ha cognizione del risultato di questa spesa che è ben sotto l'occhio della gente che nel comparto ci sopravvive a malapena, mentre di cambiare sto benedetto Titolo V, manco a
pensarlo davvero e per di più, seriamente.
D'altronde le palanche fanno gola a
tutte le Regioni e di lasciarle, seppur a ragion veduta, non se ne
parla nemmeno se non per usare semplicemente dell'alito che i più
sciocchi respirano a perdifiato.
Cambiare il Titolo V vorrebbe dire far
perdere un sacco di gente che nelle Regioni ci lavora e di cui non si
riesce a comprenderne l'utilità considerati i risultati, di cui un
fottio, manco a dirlo, di dirigenti al massimo della paga ... oppure impegnarli laddove per davvero ce n'è di bisogno.
Cambiare il Titolo V vorrebbe dire
risparmiare un quantitativo immane di euro in affitti per le
locazioni, per la telefonia e per un mare di cose che per elencarle
tutte dovrei star qui delle ore.
E poi gli “Osservatori” del turismo
regionali, comunali, provinciali, governativi e tutti giulivi nel non
dare mai dei dati certi nonché disuguali tra l'uno e l'altro nel
segno del “va sempre bene Madama la Marchesa.
Mentre i libri contabili delle aziende
che nel turismo ci vivono, ecco che immancabilmente vengono portati
in tribunale, senza contare le miriadi di chiusure avvenute alla fine
dei propri sudati e sacrosanti risparmi dopo anni di dura
abnegazione.
Bene, anzi male!
Ma per cercare di far fronte a 'ste
schifezze ho appena proposto, giù a Roma al MIBACT, un sistema (CAdQ … Classificazione Alberghiera di Qualità) costato anni e anni di
studio che permetterebbe il totale ammortamento di quanto descritto
sopra attraverso una misurazione in millesimi e di algoritmi per
l'ottenimento della qualità alberghiera e di tutto il ricettivo in
generale.
Oltretutto saremmo i primi nel mondo ad
attuare un programma così.
Vale a dire un solo centro di
smistamento dati (Enit) e preciso al 100%, il quale fornirebbe in
tempo reale tutte le presenze turistiche sull'intero territorio
nazionale, nonché la motivazione e altre nozioni di indubbia
praticità, senza parlare della semplificazione burocratica che non è
che sia una cosa di poco conto, neh!
Cosa che ci permetterebbe di risalire
la china della competitività che, secondo i dati dell'organizzazione
mondiale del turismo, ci vede arrancare nelle ultime posizioni del
pianeta.
Dalla cosa poi scaturirebbero centinaia
di milioni di contatti per il portale italia.it che non credo
facciano poi così male considerato l'andazzo degli ultimi dieci anni
e cioè da quando è nato.
Dulcis in fundo (anche nell'eventualità che non vogliano per davvero cambiare il Titolo V) l'Enit servirebbe per togliere definitivamente l'arroganza delle recensioni truffaldine che stanno facendo impazzire non poco il mondo intero e
di conseguenza anche l'Italia, e detto attraverso un semplicissimo
programma (ved. slides sotto e realizzato con l'enorme aiuto di
Frap1964) che fa appunto parte della CrdQ (Classificazione Ricettivo
di Qualità) derivante dalla CAdQ, la quale convoglierebbe
completamente tutto il ricettivo italiano (circa 130.000 realtà).
.
.
Una massa enorme di risparmio in
“sghei” e tempo sia per gli operatori e sia per il Governo, con
l'indubbio innalzamento della qualità e della competitività senza
tralasciare che semplificando le cose … beh; si sa.
Ma in un Paese di imbroglioni …
Un conto è lamentarsi a perdifiato o perdidita sul web, altro è dare continuamente, seppur nella critica, dei validi suggerimenti.
Un conto è lamentarsi a perdifiato o perdidita sul web, altro è dare continuamente, seppur nella critica, dei validi suggerimenti.
Chi li capisce
RispondiEliminaQueste innovazioni in un altro Stato partirebbero subito
Aforisma
RispondiEliminaChi disse vox populi vox dei, o mirava a imbrogliare le carte adulando il volgo, o aveva di Dio un'idea molto infelice.
@Sergio
RispondiEliminaPer me si fanno inconsapevolmente del male oltre a farlo anche a noi.
Forse è questo il motivo per cui sono incomprensibili.
:)
@Vincenzo
RispondiEliminaDici che quell'aforisma c'azzecchi molto col post?
:)