Ma è mai possibile che tutti questi (politicizzati e no) sondaggi o opinioni, dati o statistiche, eccetera eccetera, che giornalmente le associazioni (politicizzate e no) di varia natura, enti, università, sindacati, eccetera eccetera, e che oramai a più nessuno interessa le loro “fanfaluche”, continuino ad immetterne un tanto al chilo?
Personalmente mi fanno solo “?”, non perché mi ci possa arrabbiare, no; al massimo mi viene da ridere, e se m’inquieto, o forse è meglio dire stupisco, lo è esclusivamente perché non capisco questa loro “stupidità”.
Lo scopo è evidente, e vale a dire il far credere che con loro le cose vanno per il meglio.
Ma l’unico risultato che ottengono, una volta scoperto facilmente l’inganno, è quello di non permettere alla gente di capirci qualcosa, o di non consentirne delle buone disamine agli operatori del settore.
Infatti i dati e le statistiche sono nati/e per facilitare il compito della programmazione e capire immediatamente dove si può rimediare.
A loro invece servono per qualche minuto per fare una bella figura; poi una volta scoperti, ecco che s’inventano l’inverosimile per cercare di riconfermare l’assurdità dei loro numeri.
E tira a campà, almeno fino alla prossima sequenza di cifre “impossibili”.
E vengo al caso.
La Fiavet Lazio dichiara che a Roma cresce il numero dei turisti, ma l'incremento degli arrivi non coincide con l'aumento del fatturato per le imprese del settore. Rispetto al passato, chi arriva nella città eterna è disposto a spendere sempre di meno e, in media, si ferma per due giorni e mezzo. La Capitale, poi, nel tempo sta diventando una delle mete preferite dagli indiani (+12 per cento) e dai cinesi (+10 per cento) mentre i giapponesi sono calati dell'11 per cento.
Per quanto riguarda le nazionalità, sono aumentati gli arrivi di Americani (+6 per cento), Australiani (+2 per cento), Canadesi (+3 per cento), Svedesi e Norvegesi (+2 per cento), Arabi (+4 per cento), Indiani (+12 per cento), Cinesi (+10) e turisti dei paesi del Sud-America in particolare dall'Argentina (+8 per cento).
Sono invece diminuiti gli arrivi dalla Spagna (-9 per cento), dal Portogallo (-4 per cento), dall'Inghilterra (-5 per cento), dall'Olanda (-3 per cento) e dall'Austria (-3 per cento). Registrata inoltre una flessione per quanto riguarda (ripeto) il Giappone (-11 per cento), paese dal quale si prevede un ulteriore decremento in autunno data la non operatività della compagnia Japan Airlines, a partire dal 1 ottobre 2010.
Beh, se pensiamo che l’anno scorso era intervenuta “direttamente” la Brambilla per calmare le acque per via del “ladrocinio” (ristorante Il Passetto) perpetrato a danno di due ignari turisti nipponici, e quindi contribuire alla rinascita del turismo giapponese, ultimamente in pesante calo nello stivale, che dire; proprio un gran bel successo.
Particolarmente forte la flessione negativa del settore dei viaggi d'affari (-40 per cento), dei viaggi motivazionali delle aziende (-60 per cento) e delle organizzazioni congressuali dall'estero (-30 per cento). Questo settore risente della crisi economica internazionale in maniera molto più rilevante rispetto al turismo culturale, ma assume per la città di Roma un'importanza strategica considerata l'alta capacità di spesa dei partecipanti a questi viaggi.
Importante anche la flessione delle prenotazioni da parte della clientela italiana (-13 per cento).
Bene, detto questo ecco apparire (nello stesso "identico" giorno) i dati di Mauro Cutrufo , vice-sindaco della città eterna e quello che porta all' occhiello una «laurea honoris causa in Scienze Politiche presso la University of Berkley». Ammappete, direte voi: la celeberrima Berkeley californiana! No: Berkley senza la e tra la k e la l. Una specie di sottomarca di ateneo, che ammicca all' errore di stampa e stando alle informazioni su internet sforna delle belle lauree da appendere al muro a prezzi piuttosto convenienti.
Comunque l’insaziabile pluri laureato, in merito alle presenze turistiche di Roma, dichiara così: Rispetto all'andamento di arrivi e presenze turistiche in base alla nazionalità e patapim e patapam … ecco che spunta … i giapponesi che fanno registrare una crescita dell'11,31% negli arrivi e del 12,35% nelle presenze rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Eccheccavolo, una differenza, tra anda e rieanda, di “solo” il 23 e passa per cento?
Alè, ma quando la finite di dare dei numeri e cominciate a prendere seriamente questo lavoro … oppure cominciare a pensare di farne un altro per il bene delle mie future “possibili” ulcere.
Ci fosse uno che va d'accordo con l'altro; manco li cani.
Questo è quello che pensano i giapponesi di noi:
RispondiElimina1) Non mantengono le promesse e non sono puntuali
2) Inventano bugie e spesso cambiano la versione dei fatti modificando le bugie dette in precedenza
3) Non si fanno abbastanza docce/bagni e quindi mandano cattivi odori
4) Fanno dei favori a volte anche non richiesti per poi prentenderne altri in cambio
5) Gli uffici (pubblici, banche, poste ecc,) sono lenti nel rilasciare certificati e documenti
6) Nei negozi i commessi parlano lungamente al telefono con amici o altri clienti lasciando aspettare chi hanno davanti
7) Non puliscono i "regali" dei loro animali fatti per strada o al parco
8 )l Sono razzisti
9) Buttano le sigarette e la spazzatura di qualunque tipo ovunque senza preoccuparsi di cercare un cestino
10) Sono irrispettosi del codice dela strada, maleducati alla guida e assurdi nei parcheggi
In più pare che altre cose che hanno scioccato in particolare le persone intervistate sono il fatto che gli italiani usano i fazzoletti di carta per più di una volta producendo sempre e comunque suoni sgradevoli....!!^^;
B. C.
Mazzate che belle opinioni.
RispondiEliminaA dire il vero non è che possa contraddirli molto perchè in verità siamo cosi'.
Il fatto che mi rende nervoso è che nei loro confronti non trovo niente di brutto.
:-(
Per gli "adoratori" della MVB ecco qua:
RispondiEliminahttp://www.analisipolitica.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=80&Itemid=91
;-)
@Francesco
RispondiEliminaHo letto ma che razza di statistiche sono?
La Brambilla è una che caratterialmente vuole mettersi in mostra, o se preferisci, in vista.
Il suo dispiego di merletti e pizzi la spiega già lunga.
Comunque, "frongioli" a parte, lo è anche nelle dichiarazioni eccetera.
Statistica banale e senza costruttività.
;-)
Assolutamente irrilevante.
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