Che l’Enit funzionava e funziona male è un dato di fatto.
Non va, anche se a sua discolpa bisogna dire che ha i fondi falcidiati.
E sono loro stessi a dichiararlo: «Per il biennio 2011/2012 il margine finanziario disponibile (3.853.223 euro) risulta drammaticamente insufficiente rispetto alle esigenze, né tantomeno sufficiente a garantire un livello almeno minimo di competitività sui mercati esteri tradizionali ed emergenti. Solo le manifestazioni fieristiche ci costano più di sei milioni di Euro».
Quindi la maggior parte dei suoi introiti servono solo a mantenere in piedi la struttura, uffici e dipendenti, come una Comunità Montana qualunque. O lo si chiude, o lo si identifica come strategico per l’economia italiana e lo si da in mano a persone preparate e lo si finanzia.
Ha 220 dipendenti e 23 sedi estere (che alla voce “sperpero di fondi pubblici all’estero” si vanno a sommare alle 74 Camere di Commercio all’Estero e ai 116 Uffici ICE nel mondo, agli uffici commerciali consolari e alle tante rappresentanze regionali, provinciali, comunali, tutti uffici che in teoria dovrebbero fare lo stesso lavoro, che quasi sempre non fanno o fanno malissimo, cioè proporre il prodotto Italia).
Anche a un bambino appare evidente che bisogna eliminare gli uffici all’estero, o condividerli con quelli ICE, spendendo i fondi salvati in operazioni di marketing mirate (detto per inciso, anche l’Enit ha un sito web, che definire brutto e inutile è un complimento).
E allora la nostra ministra Brambilla che cosa fa?
L’ha commissariata con lo stesso Presidente.
Che stranezza, se il manager funziona o si pensa tale, a cosa serve commissariare l’ente?
Lascialo lavorare in pace.
E quindi siamo alle solite, chi dev’essere controllato diventa controllore di se stesso; diciamo che probabilmente ha l’aspetto di un commissariamento ad personam.
Lo ha fatto mesi fa, senza spiegazioni, e adesso tutti gli esperti e operatori del settore (Confturismo, che raggruppa agenzie di viaggio, tour operator, albergatori, Regioni, eccetera eccetera) chiedono che si decida a togliere il commissariamento e l’immobilismo dell’ente.
E poco fanno, come pochi ci credono alle recenti dichiarazioni d’aumento dei turisti stranieri da parte del suo GM Paolo Rubini; sai cosa ci vuole a far dire o far dare questo dato o quell’altra statistica a quei livelli (?), forse.
E anche se fosse vero, mettici qualcuno con gli attributi giusti e i cosiddetti, e poi sai che percentuali ti presenta col patrimonio che l’Italia dispone?
Personalmente credo sia vero l’opposto, e vale a dire che siano gli italiani ad andare sempre di più all’estero, in considerazione dei continui annunci da parte delle altre nazioni dove le presenze dei nostri concittadini hanno scalato notevolmente le loro classifiche; nonché quelle dei tour operator locali che annunciano grandi partenze per lidi lontani.
Tutti con segni più (+).
Chissà se i recenti 50 milioni di euro per la “promozione” del turismo del Sud Italia possano servire anche per (?) …, ma no, non si può dire.
E in tema di commissariamento ecco che spunta anche quello dell’ACI, dove il nuovo inserimento “meritocratico” di giovani leve è stato “fatto” mettendo insieme tra gli altri lo stesso Ermolli junior, Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa, e Eros Maggioni, il compagno del ministro Brambilla.
Scribacchini, portalettere (?), no alla Governance!
E sapete chi sarà il commissario?
Provate un po' a indovinare.
Quindi è stato fatto un ministro, che se vai a ben vedere ministro non è non essendoci il ministero del turismo in Italia (ved. Titolo V della Costituzione).
Che per un settore definito strategico e fondamentale, poteva almeno avere un inizio giusto o sicuramente migliore.
Ma come sempre, dietro i proclami, il nulla.
Sotto il vestito, come al solito, niente.
Mentre il merito (?) ... ma non diciamo str ... anezze!
Alla fine del tenzone quanto ha ancora speso per il portale dopo l'infausta esperienza di Rutelli?
RispondiEliminaCiao Sergio, credo 7 mln o giù di li, ma più preciso è di sicuro Frap.
RispondiElimina;-)