Non possiamo più permetterci il lusso di pensare che l’oro del terzo millennio, il turismo, possa essere ancora trascurato in questa maniera.
In verità ci sarebbe da dire che forse è meglio così; infatti più pensa agli animali e meno ha da pensare al turismo, comportando che tutto sommato è un bene.
Di tentativi da parte del ministro del turismo ce ne sono ma, vuoi per l’impreparazione della Brambilla & co., vuoi per l’ostinazione che hanno a non capirci una benemerita mazza e a produrre più danno che altro e pensare in gran parte alla salvaguardia degli amati quadrupedi, l’andazzo non è certo dei migliori.
In verità ci sarebbe da dire che forse è meglio così; infatti più pensa agli animali e meno ha da pensare al turismo, comportando che tutto sommato è un bene.
Però quel “poco” che fa per quel settore (per quanto mi riguarda) è una catastrofe.
A poco serve che dia/diano delle statistiche o dei dati inveritieri immancabilmente col segno più; questi di soldi non ne portano e producono più incazzamento che altro.
Il problema del turismo in Italia non è unicamente dovuto a quel ministero, bensì a molti di questi.
E vale a dire quelli che si occupano di infrastrutture, tasse, trasparenza delle politiche di governo, spreco della spesa pubblica, favoritismi nelle decisioni di funzionari del governo, formazione del personale, norme in materia di investimenti, pratiche di assunzione, costo del lavoro, flessibilità di determinazione del salario, simmetria tra produzione e retribuzione, possibilità di ricerca lavoro qualificato, strategie turistiche, affidamento sulla gestione professionale, fuga di cervelli, flussi di capitale, disponibilità di capitale a rischio, investimenti diretti dall’estero, volontà di delegare, collaborazione università/industria, …e qui mi fermo ma lo ripeterò fino alla nausea.
Ora, il Word Economic Forum (non è poco e non dice grandi sciocchezze alla moda di molti), annualmente stila una classifica sulla competitività mondiale dei 144 Paesi aderenti, e dalle quali ho estrapolato quelli pertinenti al turismo ( ... per me).
La situazione è … definite voi (vedi schemino dopo), io preferisco non dire brutte parole.
In qualcosa siamo migliorati ed è meglio di niente.
RispondiEliminaAlla moda del 1/2 bicchiere pieno.
:-D
@Vincenzo
RispondiEliminaQuello che dici è vero ma ... devi avere una gran bella vista (o immaginazione) per vederne metà pieno.
;-)
Premesso che sotto il ventesimo posto non ci si classifica in nulla, vediamo i miglioramenti che ci portano sotto il 30 esimo:
RispondiEliminaSofisticazione dei mercati finanziari 27
e sotto il 40 esimo
Qualità infrastrutture ferroviarie 39
N.procedure per avviare un business 34
Spesa per la R&S 39
Mah... sono più propenso a pensare che siano altri ad essere peggiorati, piuttosto che noi ad essere migliorati. Questi cambiamenti epocali non mi pare di averli visti.
Il TAV funziona, ma la rete e i servizi fan abbastanza pena come prima.
Aprire un'azienda e/o un'attività continua ad essere un calvario.
Che sia cresciuta la spesa in R&S non mi pare proprio. Qui davvero molti altri devono essere peggiorati se in due anni siam passati da 72 a 39.
@frap
RispondiEliminaLa Brambilla ieri ha rilasciato l'intervista sui dati turistici stagionali:
Ma non aveva annullato la conferenza stampa di Palazzo Chigi?
http://www.italiachiamaitalia.it/articoli/detalles/424/Italia/Turismo-OItaliaOmetaOpreferitaOdaOstranieriOeOconnazionali.html
Inutile dirti che per lei tutto va bene.