sabato 23 giugno 2012

Date a Cesare quel che è di Cesare e all’Autilia hanno dato l'Enit di Pechino


Infatti dal 1° agosto 2011 la signora Autilia Zeccato guida la sede Enit di Pechino (mannaggia m’era sfuggita la cosa) e fino a qui niente di male, per carità.
Chi sia la signora in questione non lo so e quindi … vado a vedere il suo curriculum sul sito dell’Agenzia Nazionale del Turismo e scopro che è, anzi era, il segretario comunale di Campagnano Romano.
Abbè!

Poi di eventuali esperienze pregresse nel turismo, manco l’ombra … almeno così appare ... ma poi in fondo al post ...
Beh, se vai a ben vedere, neanche il suo “capo” Paolo Rubini l’ebbe prima d’intraprendere quel “mestiere”, e s’è visto.
Comunque sia, scorrendo il CV della signora Autilia si nota che è stata nei Sistemi informativi e tecnologici, Affari generali, Risorse umane, ma di turismo … buca.
Però il massimo s’ottiene nella conoscenza delle lingue straniere.

Ora, di conoscere il cinese, beh; credo sia un po’ come chiedere la luna, ma l’anglo-sassone si presume e spera.
E quando ho visto quel “sufficiente” (tirato tirato?) di fianco alle sue conoscenze su quell’idioma, ho subito pensato sul chissà quale basamento, gli “esaminatori” dei CV dell’Enit, abbiano potuto estrapolare l’Autilia preferenza.

Ma i curriculum li leggono davvero, fanno finta o chissà che altro?
Propendo per il chissà che altro!

D’altronde un sufficiente corrisponde scolasticamente ad un “misero” 6, a malapena necessario per quel poco o quasi niente, e non certo per affrontare dei discorsi commerciali, né tantomeno per colloquiare speditamente nelle PR con le personalità locali.

Non c’è dunque da meravigliarsi se nel Decreto Sviluppo Italia, in 188 pagine, non si trova un cenno alla cultura e al turismo, spacciati ogni giorno, retoricamente, come “il nostro tesoro”.
E solo Piero Gnudi, il ministro del turismo nazionale, c’ha visto qualcosa.
Bontà sua!

Il Governo di Pechino stima che nel 2020, cioè tra otto anni, i cinesi così ricchi da andare in vacanza all’estero saranno 100 milioni e forse anche di più, e spenderanno in giro per il mondo qualcosa come e oltre 140 miliardi di euro.
Mai visti tanti turisti, mai visti tanti soldi.
Noi, il Paese di Marco Polo, l’unico occidentale conosciuto anche dai contadini delle più remote contrade dell’Impero di Mezzo, avevamo una posizione di vantaggio.
“Eravate il punto di partenza ideale per un tour europeo”, spiegò l’anno scorso il Vicecapo dell’Ufficio nazionale del turismo cinese, Zhu Shanzhong, “Poi c’avete trascurato”.

E per forza, mi verrebbe da dire; con la Brambilla, il Rubini e quel seguito …
Ma come?
Costruendo un sito web stupefacente col copincolla del sito cinese dell’Emilia Romagna, troppo tardi cambiato, col risultato che pareva producessimo soltanto parmigiano, prosciutto e macchine Ferrari e che la capitale fosse Bologna.
Ignorando di raccomandare ad alberghi e ristoranti (i migliori l’hanno fatto da soli) di accogliere nel modo giusto i nuovi ospiti, e spalancando alla Francia e alla Germania, molto più rapide nell’adeguarsi (ved. sopra nel senso che disponendo di tutt’altri al posto della Brambilla, del Rubini e del co.), di soffiarci il ruolo di destinazione privilegiata.
Per non dire, appunto, della scelta di mandare a Pechino alla guida dell’Enit, con la missione di spingere milioni di cinesi a venire in Italia la signora Zeccato.
Che stando al suo curriculum, come già detto ma lo ripeto che tanto male non fa, non solo era del tutto digiuna della lingua cinese, ma fino a tre anni fa aveva fatto “solo” la segretaria comunale a Zeme, Velezzo Lomellina, Lardirago, Bascapè, Affile, Labico e Campagnano Romano.

Il tutto per 61.205,30 euro lordi (naturalmente con vitto, alloggio e benefit ... a parte) che in quella posizione lavorativa non vuol dire di certo a pane e acqua in qualche tendopoli della periferia di Pechino (e neanche lo vorremmo, per carità) ma …

Du iù spick inglisc?

O ies, its faiv o clock!

P.S.: Poi da un sito in lingua cinese (Events) “spunta” fuori (traduttore di Google) che la signora Autilia ha esperienze pregresse nel turismo (dal 2008 al 2010), quindi “per ben” due anni come “Ufficio Informazioni Turistiche Consiglio Nazionale”e “Part-time Nazionale Italiana Turismo Responsabile dell'Ufficio Personale” di cui non capisco il che cosa sia (qualifica) e che non appaiono minimamente nel CV dell’Enit.
Mistero misterioso?
Beh, anche al Paolo Rubini, il suo “capo”, apparvero all’improvviso dell’esperienze pregresse quando la Michela Brambilla lo nominò GM dell’Enit con la causale d'essere in possesso di comprovati e adeguati requisiti tecnico-professionali in relazione ai compiti istituzionali dell'Enit ... eh?





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