martedì 19 giugno 2012

Piero Gnudi: “Io di turismo qualche cosa capisco, sono stato per vent’anni in vacanza a Riccione …”.


Si dice che Piero Gnudi abbia “testualmente” dichiarato: “Io di turismo qualche cosa capisco, sono stato per vent’anni in vacanza a Riccione …”.

Sarà, non sarà (ma c’è da crederci), infatti i risultati fin’ora ottenuti dal nuovo inquilino  sull’ambita poltrona di quel dicastero, dicono che sia molto probabile.
Non che quelli della predecessora andassero meglio, per carità, e così pure i predecessori della predecessora.

In poche parole sembra quasi che lì ci mettano i meno “meglio” (o se volete dite pure i più “peggio”) giusto per farci incazzare un po’.

E un’altra conferma dell’insipienza del Gnudi nel settore che dovrebbe amministrare c’arriva da questa intervista dove alle domande … le risposte fanno proprio (mettetelo voi l’aggettivo più giusto).
Lui, il giornalista, è Giuseppe Matarazzo, l’altro, quello che risponde, lo sapete già ma si capisce d’acchito.
E naturalmente salterò quelle dove le risposte sono talmente banali che non credo sia proprio il caso di stare a ripeterle.

L’inizio poi è da crepapelle e dove il Gnudi … “Il mondo sta cambiando. Fra dieci anni il turismo sarà la prima industria. Per questo stiamo lavorando intensamente a un piano strategico nazionale con le linee guida al 2020 che presenteremo entro l’anno, in occasione della Conferenza nazionale sul turismo”.

A parte il fatto che il turismo è da mo che l’è la prima industria mondiale (qualcuno lo avvisi di questo) e che questo settore viene riconosciuto, internazionalmente, come l’oro del terzo millennio; mica bruscolini.
Ma vorrei proprio capire cosa diranno quelli del The Boston Consulting Group (BCG) (lo fanno a gratis?) e del coordinatore del progetto, il Professor Massimo Bergami (lui dice di si), che assistono il Ministro Gnudi nella redazione del Piano Strategico e che lo dovranno preparare sulle maggiori criticità finora riscontrate nel Bel Paese, ma soprattutto in che cosa si differiranno da quelle “preparate circa due anni fa dalla PricewaterhouseCoopers sotto l’egidia della Confindustria?
Poi il risultato di questa bella "ricerca" e l'utilità s'è perso nel tempo e probabilmente la stessa cosa capiterà a quella del BCG.

Ma poi, c’è veramente bisogno di “quel qualcuno” per dirci quel che c’è da fare quando le stesse cose che loro esterneranno dopo tanto “studio”, noi le stiamo dicendo da circa trent’anni?

Interrogativi che non troveranno mai la risposta finché in quella carega non siederà (se mai accadrà) una persona con gli attributi giusti.
Ma il booomm booom boom arriva subito nelle parole che seguono e dove si legge che: “Con il decreto approvato venerdì – afferma il ministro – è stato fatto un importante passo avanti nella valorizzazione del turismo come una delle leve per il rilancio della nostra economia”.
Si certo, eccome no, e per saperlo basta leggere qua!

Un decreto di 188 pagine che tra norme, articoli, allegati e relazioni tecniche è illeggibile ai più sia per la pesantezza, sia per l'eterogeneità che caratterizza il decreto.
Poi della cultura e del turismo c’è solo qualcosa al riguardo dell’Enit (leggere QUI documento governativo, pag.13).
Per il resto nisba, alla bella faccia dell’importante passo avanti (il suo) dello “sviluppo” nella valorizzazione del turismo nazionale.
Mentre per il resto dell’intervista … cose sapute, risapute e strarisapute che non credo proprio sia il caso di andare a rileggerle e che comunque sono qui per i più curiosi e quelli attenti.



  

11 commenti:

  1. Allora ho speranze di diventare Papa.

    Sono cinquant'anni che vado in chiesa.

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  2. @Luciano

    Praticamente la stessa esperienza di chi ha fatto la settimana bianca come ti piace dire.

    ;-)

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  3. Dal web


    Paolo Rubini: «L'Enit, per noi, è un po' una palestra, un po' una scuola, un po' un'aula». Ecco se fosse così gentile da rimettere i libri in cartella e ritornarci in un'aula, gliene saremmo grati.

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  4. Un qualcosa che ho già sentito dire da te qualche milione di volte.

    L'accoglienza, la sua qualita' ed efficacia, sostenuta nel territorio da uffici e da personale qualificato, in grado non soltanto di offrire qualsiasi risposta ai bisogni del turista ma di stimolare una nuova domanda, costituiscono un fattore fondamentale nella promozione e commercializzazione del prodotto turistico. In questo quadro gli ''Iat'', uffici di Informazione e Accoglienza Turistica, di cui l'Umbria e' gia' impegnata concretamente a ridisegnare, in una visione di sistema, spazi e funzioni, giocano un ruolo centrale per un marketing innovativo, anche dal punto di vista della comunicazione on line, partendo dall'accoglienza e dal rapporto diretto con i turisti. E' quanto sottolineato stamani a Perugia, nel corso di un incontro interregionale, per presentare gli atti (pubblicati con il contributo della Regione) della seconda ''Assise Italiana dell'Ospitalita''', tenutasi nell'ottobre scorso a Castelnuovo del Garda e promossa (con il patrocinio del Ministero del Turismo) dalla Provincia di Verona, in collaborazione con la Regione Umbria, la Regione Veneto, le Province di Ferrara e Pesaro Urbino. All'incontro (al termine del quale e' stata annunciata la data della terza assise, che si terra' a Torre del Benaco l'11 e 12 ottobre prossimo) hanno partecipato il coordinatore della Regione Umbria per il turismo Ciro Becchetti, i rappresentanti della Provincia di Verona Loris Danielli e Monica Fondriest e i membri del gruppo di lavoro nazionale, coordinato da Giancarlo Dall'Ara, di cui fa parte la Regione Umbria, le Province di Ferrara e di Pesaro Urbino. ''L'accoglienza e' la vera risorsa per qualificare il turismo - ha detto Dall'Ara - e gli ''Iat', gli uffici d'informazione turistica sono gli strumenti per fornire al turista una informazione autorevole e certificata, capace di ''raccontare il territorio'''. Per Loris Danielli della Provincia di Verona ''questo e' il primo appuntamento che si tiene fuori dal Veneto, e fa piacere vedere come l'Umbria, partner attivo dell'assise sull'ospitalita', sia gia' molto avanti su questa strada, e in grado di offrire contributi in termini di esempi concreti al dibattito nazionale''.

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  5. allora anche fantozzi,noché Pippo Franco hanno considerevoli potenzialità per ricoprire il ruolo di ministro del turismo.
    ed allora molti telespettatori di ER possono iniziare a fare i medici, e poi chissà quale altro ruolo... ingegneri... ma ci faccia il piacere di alzarsi da quella poltrona che fa più bella figura!!!

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  6. Io di energia qualche cosa capisco.
    Sono più di vent'anni che ho un contratto con l'ENEL. ;-)

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  7. @frap

    Vuoi dire che potresti fare il ministro della corrente?

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  8. Potendo scegliere preferirei il ministero della potenza. ;-)

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  9. Se è per quello, lo sei già


    Marina

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