Report BELLI DA MORIRE
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Con il patrimonio che abbiamo di natura, di arte, di cultura, enologico, gastronomico, dovremmo essere ricchi e felici ... com'è che non riusciamo a metterlo a frutto?
Nonostante il made in Italy e la creatività per cui siamo famosi, le nuove imprese che ruotano intorno al patrimonio non riescono a partire, che siano a Milano o a Catania.
Di chi è la responsabilità? Intanto gli amministratori dei nostri beni culturali regalano a Google la possibilità di digitalizzare i nostri tesori più belli, dagli Uffizi alle calli di Venezia, e le imprese italiane che fanno lo stesso lavoro vengono lasciate a becco asciutto.
E ancora, chi sono i privati che fanno affari all'interno dei musei pubblici e chi raccomanda chi? Quando poi si tratta di turismo, il nostro Paese è talmente bello che noi pensiamo di poter vivere di rendita, perché chiunque nel mondo prima di morire doveva venire a vedere l’Italia.
Peccato che il mondo è cambiato, ci sono i social network e internet e il turista non è più lo stesso, vuole fare attività e avere servizi, mentre le Regioni che hanno il compito di fare promozione continuano a vendere il fatto che siamo belli, come trent'anni fa.
Quando poi si tratta di paesaggio, nessuno ci batte: chi vuole vedere il paesaggio dell'uomo viene in Italia.
Abbiamo 121 paesaggi rurali e pastorali storici, dai castagneti monumentali della Toscana ai terrazzamenti della Liguria, ma sono anche i più minacciati: dall’abbandono e dalle norme europee.
Bisogna agire subito perché il nostro patrimonio è la strada per uscire dalla crisi.
Personalmente ho trovato 'sto servizio di una povertà sconsolante in termini di approfondimento e di una sciatteria unica in termini di informazione.
RispondiEliminaI risultati poi si vedono. Italia.it, il canale
nazionale del Turismo totalizzava solo 121 mila visualizzazioni mentre nello stesso giorno il canale youtube di tre Regioni ne totalizzava 501 mila, 4 volte tanto.
Intanto il canale YT non era quello di tre regioni, ma quello di cantforget.it{aly}. Dopodiché se confronti le mele con le pere (visite su un portale VS visite su un canale YT) e senza alcuna omogeneità in termini di intervallo temporale di osservazione, il risultato finale è che finisci per "sparare" solamente dei numeri a caso.
Le prime edizioni di Report potevano contare su servizi giornalistici di ben altro livello, imho.
@Frap
RispondiEliminaSono d'accordo e anch'io m'aspettavo ben molto di più.
Resta però il fatto che se non si comincia anche noi operatori del comparto a comportarci nella stessa maniera di Report (quella passata e non certo quella di ieri sera) per cercare di poter cambiare le cose ... e vale a dire denunciare le loro malefatte con le dovute pezze d'appoggio ... ma credo che siamo ben in pochi a pensarla così.
... e niente cambia di conseguenza.
@Luciano
RispondiEliminaForse non ha nulla a che fare con il turismo (o forse si), ma da quando è in atto la criminale egemonia di questi falsi ambientalisti ed ecologisti di sinistra che nessun rispetto provano per la natura (ma che attraverso pubblicità ingannatorie hanno incentivato l'allontanamento degli abitanti dal "vesuviano", impadronendosi da usurpatori della "Montagna", espropriandola di fatto ai suoi abitanti primordiali), il territorio sta morendo a causa di un lento quanto inesorabile disastro ambientale dovuto principalmente all'abbandono delle campagne da parte dei contadini che oramai non sentono di avere più alcuna sovranità sul proprio territorio. Basta incamminarsi sulle pendici del vulcano un tempo più bello e conosciuto al mondo per vedere un panorama desolante, con terre incolte e abbandonate, strade dissestate, servizi sociali (come il trasporto pubblico) inesistenti. Ciò che un tempo era il fiore all'occhiello per il turismo nel meridione, fatto di vivace accoglienza, oggi si è trasformato ... somigliando sempre più ad un lugubre e malinconico cimitero ...
:(
@Jennaro
RispondiEliminaEccome se c'entra caro Jennaro, eccome!
Non si riesce a trovare un solo posto dove le cose vadano come devono andare.
:(
A questi punti sarebbe meglio vendere tutta l'Italia per poi poter imparare da chi ci viene il come si fa.
Il fatto è che sappiamo come fare ma ai comandanti, si vede, sta bene così.
@Luciano
RispondiEliminaSei particolarmente inrazzato oggi o sbaglio?
Di la verità che ti aspettavi di più dal Report.
:-)
@Vincenzo
RispondiEliminaNo, non sono inrazzato con loro, ma con noi che non riusciamo ad unirci come succedeva e succede nelle altre nazioni.
Qui sono tutti più furbi dell'altro e ognuno cura il proprio giardinetto senza sapere che se tutti i giardini sono ben curati, la strada è anche più bella.
Ci prendono in giro e non sappiamo far altro che stare al gioco.
Ora capisco sulle prime, e a me è anche capitato, ma perdiana, dopo un po potresti anche capirlo, o no?
Nessuna rabbia ma solo sconforto.
:)
Sul web trovi e leggi gente che lavora nel nostro settore che sta a ragionare e perdere del tempo per il motivo che quel dato cliente gli ha chiesto 2 teli da spiaggia ancziché uno solo.
RispondiEliminaMa si può essere così ... va beh!
:)
Se il loro tempo lo usassero per cose più costruttive e vale a dire delle ricerche sulle malefatte dei "signorotti" che sul turismo ci marciano alla nostra bella faccia ...
@Luciano
RispondiEliminaConfermo tutto.
Sul web si parla di quelle cose per interi pomeriggi.
Basta collegarsi con facebook e guardare quanto tempo stanno a discutere di sciocchezze.
Per fortuna odio facebook ma qualche volta ci faccio un salto per farmi due risate...... o forse mi inrazzo?
Pagare 64 euro per mangiare in piedi 4 coni gelato. É accaduto a Roma, in una gelateria a Piazza di Spagna, dove due coppie di turisti dopo aver consumato il loro gelato si sono visti presentare uno scontrino piuttosto salato. Ogni gelato costava dunque 16 euro, un prezzo decisamente eccessivo.
RispondiElimina«Quando abbiamo pagato non ci hanno detto nemmeno grazie», ha dichiarato uno dei quattro al Corriere.it, poi incredulo continua: «Quattro coni "a cartoccio", con due cialde e tre gusti. É incredibile, vero? Non è una cosa normale, giusto?».
Il carestoso bar si trova in cima a via della Vite, ma tutti nel bar negano le esose cifre rifacendosi al listino prezzi esposto, aggiungendo anche che seduti o in piedi il prezzo non subisce variazioni.
Sembra dunque che i 16 euro a cono siano un "trattamento speciale" riservato ai turisti, ma la Capitale non è nuova in merito a prezzi a sorpresa: nel 2009 al ristorante «Passetto», dietro piazza Navona, due giapponesi pagarono un conto da 695 euro.
Il link di riferimento
RispondiEliminahttp://www.leggo.it/roma/bianca/gelato_amaro_per_i_turisti_a_roma_coni_gelato_costano_16_euro_foto_/notizie/226325.shtml
@B.C.
RispondiEliminaA me queste cose che tutti sono bravi a fare delle fotografie e che poi non si vede niente..........sarà vero?
STEFANIA RIMINI
RispondiEliminaAllora cosa dovrebbe fare tutta quella zona lì che ha le stesse bellezze di S. Paul de Vence?
...
Sul web dovrebbero andare?
...
Per cui se questi non fanno informazione sul web e promozione sul web non arriva nessuno?
E fare una verifica prima per vedere se i borghi della Lunigiana siano o meno presenti sul web e sui SN e come, no vero?
Perché naturalmente il COME conta e parecchio.
Dopodiché se sul territorio non hai le strutture minime di accoglienza, cosa pensi di andare a fare sul web?
Ribadisco: servizio giornalistico di qualità informativa desolante.
Un mezzo calderone di tutto e il contrario di tutto.
Semplicioni, sono stati dei semplicioni come mai lo sono stati.
RispondiEliminaE proprio quando finalmente parlavano di turismo.
A me viene un sospetto sulla supposta pochezza attribuita a Report, ossia la vostra preparazione e conoscenza dei fatti. Forse pensavano le stesse cose i medici e gliinfermieri quando si parlava di sanità, o i ferrovieri quando si parlava di ferrovie...
RispondiEliminaPenso che la trasmissione debba stare ad un certo livello, farsi capire da tutti, anche dai profani, non poteva certo soddisfare il vostro palato, e di questo dovreste esserne consapevoli. :)
@Gregorio
RispondiEliminaAd onor del vero adoro quella trasmissione che moltissime volte ha messo di fronte i responsabili alle proprie malefatte.
Nella stessa puntata di ieri, la prima parte riguardante la situazione lombarda e via dicendo, l'ho trovata molto pertinente ed esauriente.
Interviste tacciate o altre molto ben fatte.
Beh, capisco bene che non tutta la gente ha la stessa preparazione che possiamo avere noi dopo tanti anni, e un po' come s'io dovessi guardare una puntata di sanità e non solo, ma perché non s'è chiesto a nessuno (Josep Ejarque a parte e che non ha detto poi granché di misterioso) di dare e dire due informazioni?
Quando ho visto Josep ho pensato "ecco ci siamo" e invece proprio un bel niente.
Lo conosco abbastanza bene e so che lui può dire molte cosette che potrebbero aprire un sacco di libri ma ... ?!?
Anche alcune delle disamine sentite non sono veritiere e se sul momento sono stato felice di sentire finalmente parlare di turismo, dopo, a mente fredda avrei voluto molto di più.
Certo hai anche ragione nel sostenere che non siamo mai contenti, ma fa parte del mio vivere essere mugugnoso e genovese.
E sul turismo ne avrei ben donde.
Federalberghi, a seguito di un accordo con il CNR-Coordinamento Nazionale Rifugi, ha istituito una Commissione che avrà lo scopo di esaminare le problematiche dei rifugi montani e proporre alla Federazione le conseguenti iniziative. Al momento al CNR aderiscono oltre 400 strutture. Le materie che la Commissione prenderà in esame riguarderanno la promozione della rappresentanza sindacale dei rifugi, la loro visibilità, l’antincendio e l’affiancamento del CNR su problematiche specifiche, a cominciare dai rapporti con i ministeri competenti. In Italia esistono oltre mille strutture d’alta montagna che, per la peculiare attività svolta non solo ricettiva, ma anche e soprattutto di presidio del territorio, necessitano di una riconoscibilità volta ad individuare un referente col quale far interloquire le istituzioni. “Con questo ingresso – recita una nota dell’Associazione – la Federalberghi si conferma l’organizzazione maggiormente rappresentativa dell’intero sistema ricettivo italiano e punta a dare piena dignità ad una nicchia del comparto che ricopre un ruolo tra i più delicati del settore turistico-ambientale”.
RispondiEliminaPer non parlare poi dell'ingresso al museo da 35 euro (in due)...
RispondiEliminaMinima verifica sui musei e attrazioni a St. Paul de Vence:
The Maeght Foundation
Prices:
Fees : €15.
Groups (+10 persons), students, under 18s : €10.
Children under 10: free.
Filming and photography : €5.
The Musée de Saint-Paul
Free entrance
The Folon Chapel
Combined ticket for Folon Chapel + Local History Museum :
Prices : €3 & €2
Free under 6 years old
Local History Museum
Combined ticket for Local History Museum and Folon Chapel :
Prices : €3 & €2
Free under 6 years old
Ma capite di quale livello di giornalismo/informazione si stia parlando?
E basta un click in più per leggere (anche in italiano) che The Maeght Foundation è un museo di arte contemporanea all'aria aperta creato e gestito da una fondazione privata con capitali totalmente privati.
RispondiEliminaMa allora... sarà confrontabile con l'anfiteatro romano di Luni?
Macheca....?!!?!!@!!
Cippa
RispondiElimina:)
Giusto per la precisione, neh!
Si certo, ci sono errori, mancati controlli e quelo che volete. Aggiungo pure stata una certa fretta a chiudere il servizio per stare sull'attualità.
RispondiEliminaMa allora: o hanno toppato il servizio alla grande o forse indicavano altro. Sempre secondo me, l'indicazione più eclatante che vi ho trovato è la notizia che una una società composta da politici vari (che dovrebbero star fuori) controlla e gestisce la cassa di circa 70 musei italiani.
Per me la denuncia stava tutta qui.
:)
@Gregorio
RispondiEliminaInfatti!
E' proprio su quella cosa che avrei preferito un'indagine delle loro.
:)