lunedì 13 maggio 2013

Dietrofront degli alberghi sui Social Netwoork ?


Circa un anno fa la Scuola Alberghiera di Losanna (EHL), che per quanto mi riguarda è sicuramente la Scuola leader nel settore alberghiero (tradizionale), sperimentò che la presenza degli alberghi sui Social Network non stava più procedendo nella maniera che molti si auguravano, e che per merito di una loro ricerca, si assisteva ad un ritorno ai fondamentali.

Quindi  un rimpatrio alle agenzie di viaggio, indicizzazione dei siti web e quant’altro, mentre la  ricerca fu condotta tra 72 alberghi di tre e quattro stelle in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.
Il 65% degli alberghi del campione è affiliato a catene e il 35% indipendenti, mentre la dimensione sta nella forbice da 25 a 392 camere.

Sulle prime non diedi molta attenzione alla “cosa”, anche perché considerai il campione degli intervistati veramente molto ridotto e in ogni caso se degli alberghi si sbilanciarono sui Social Network trascurando il restoè inevitabile che tornino ad attribuire importanza ai fondamentali.
Infatti, stare sui Social Network per un albergo richiede un grosso impegno per fare bene le cose, e molte volte i risultati possono essere deludenti, soprattutto se si pensa a questi solo ed unicamente come ad un canale commerciale.

E su questo errore di prospettiva ci sarebbe molto da dire
Una su tutte, la nascita di moltissime pagine “fb” con sopra scritte una valanga di lamentele degli operatori del settore contro i clienti, atte soprattutto a denigrarli che a chiedere consigli per ovviare ad alcune lamentele.
Infatti non mancano mai dei commenti da parte di presunti saccenti del comparto che vanno nella direzione opposta di qualsiasi logica, e quasi mai atti a mantenere, con chi ti da mangiare (i clienti), un giusto rapporto di reciproca stima … poi ci si chiede il perché il livello della professionalità di chi ci lavora, si sia terribilmente abbassato.
Delegittimando il buon rapporto della qualità con il prezzo dei tempi passati!

In ogni caso finché la gestione delle relazioni sarà parte del mestiere di chi accoglie, e finché il mercato sarà là, gli albergatori non potranno starne fuori, e dovranno anzi cercare di utilizzarli al meglio.
Dunque ritorno ai fondamentali?
Comunque sia è trascorso quasi un anno da quando vidi per la prima volta quelle disamine della EHL, a voi le giuste considerazioni del caso che potrete trovare qui di seguito.

Merita di leggerlo tutto e con attenzione che male non fa, anzi. 







6 commenti:

  1. @Luciano

    Credi che qualcuno lo leggerà tutto?

    :-D

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  2. @Vincenzo

    Anche una sola persona e sarei contento

    :)

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  3. @Luciano

    Ho notato anch'io un certo goliardico sarcasmo nei commenti su Facebook di alcuni operatori del settore alberghiero nei confronti dei clienti. Alcuni "simpatici" e mi hanno fatto sorridere, altri, un po' meno...

    :-)

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  4. @Jennaro

    Si, a volte sono goliardie che fanno addirittura ridere e sono simpatiche nel loro contesto, ma sovente è solo un prendere in giro chi ti dà da mangiare.
    E questo non riesco proprio a sopportarlo.
    Completamente differente da come insegnarono i grandi professionisti di un tempo che noi ascoltavamo con grande rispetto.

    Ora se provi a trasmettere queste cose che l'esperienza ti ha poi rinnovato e regalato, ecco che si alzano i grandi sapientoni che non sanno una benemerita mazza di niente e ti (perché ti sei permesso di dire che così non si fa) e li (i clienti) deridono pure.

    Pazzi!
    Completamente pazzi!

    :)

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  5. “I segnali dall’estero sono positivi anche per la prossima stagione estiva. C’è grande attesa per le città d’arte, Roma è in crescita, così come ci sono attese per il turismo straniero in Italia”. Fa intravedere qualche spiraglio di luce, Andrea Babbi, direttore generale dell’Enit, secondo quanto dichiarato a questa agenzia di stampa in occasione del Marsupio Day, che si è tenuto lo scorso 11 maggio a Bologna. In particolare i bacini esteri che stanno dando buoni segnali sono i Paesi dell’Est, l’Austria, la Svizzera, “ma non è detto - ammonisce Babbi -, che compensino quelli negativi interni. La ricognizione delle regioni mostra segni negativi a due cifre, con i consumi interni che non sono ripresi”.
    Le città d’arte stanno avendo una crescita notevole, sottolinea il direttore generale, tra gli esempi citati Torino, Verona, Roma, “che sta esplodendo”, anche sulla scia favorevole del fenomeno del Papa. Tra gli aspetti strategici su cui lavorare c’è il binomio “aero+treno alta velocità una tendenza su cui pensare per cambiare l’offerta di servizi in questo senso”.
    E poi c’è la “potenzialità enorme del Meridione. Bisogna quindi fare una politica seria dei trasporti aerei con le compagnie italiane”.
    Un altro tema su cui Babbi pone l’accento è il “grande lavoro fatto sui visti con il ministero degli Esteri per dare risposte immediate al problema dell’elaborazione burocratica degli stessi”. Si tratta di un primo step per “abbassare la febbre della malattia visti che devono diventare più semplici fino poi a sparire in quanto sono anti-turistici". E secondo Babbi l’Expo è “l’occasione per farlo in fretta”.
    Dal canto suo il direttore generale dell’Enit è soddisfatto del lavoro iniziato con le regioni, “il primo risultato è stato la settimana scorsa all’Imex, con Federcongressi e le regioni. Sessanta gli operatori presenti, più dell’anno scorso”.

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  6. @B.C.

    Si si, basta crederci


    E poi cos'ha detto che già non si sa?

    :)

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