Sul portale
Italia.it pubblicizziamo l’Expo di Shanghai, sì, quello del 2010 … ed è proprio
così … ma ne parliamo dopo, prima …
… “Stiamo lavorando al rilancio del
portale nazionale Italia.it”, diceva Andrea Babbi, il direttore generale Enit, e lo spiegava al ‘Il
Sole 24 Ore’ il 1° di marzo di quest’anno.
Dichiarando che l’Enit
avrà un ruolo di primo piano nel rilancio del portale nazionale, ereditatane la
gestione dopo la firma della convenzione in fase di registrazione alla Corte
dei Conti.
Aggiungendo l’augurio
che l’iter si concluda prima di Pasqua.
Pasqua è passata
da mo e la Corte dei Conti non ha ancora deciso (almeno io non ho visto o
saputo ancora niente), anche perché quest’ultima ha talmente tanto da fare con
tutte le cose che deve esaminare e decidere che …
… e se solo in
questo Paese si facessero delle cose più “pulite”, probabilmente la CdC sarebbe
ben più lesta nelle sue decisioni.
Comunque e a
parte il tempo che ci vuole, il DG dell’Enit elencava alcune priorità nei
confronti del portalone.
E vale a dire che
Italia.it dovrà diventare il ‘portale dei tanti portali regionali’.
“Puntiamo sugli stranieri – dichiarava
Babbi – e lo sforzo sarà di renderlo
sempre più appetibile e moderno. Saranno aumentate le lingue, che passeranno da
6 a
10″.
Sì, va beh; tutte
cose augurabili, anche se la mia personale considerazione è che non cambierà
una benemerita cippa dai tempi passati in merito all’oggetto.
Com’è indubbio
che “qualcuno” ancora ci lavori in quel benedetto sito, ma dai risultati sembrerebbe
proprio di no.
E per piacere, qualcuno
mi aiuti a capirlo.
A parte il fatto
che nell’home page di Italia.it (in fondo a sinistra) è ancora presente il logo
di Easy Italia che da circa due mesi (si presume) non è più attivo, e che
avrebbe dovuto dare agli stranieri le informazioni del caso in ben sette lingue.
Sì, è vero che costava 1,5 milioni/anno (più o meno), però e forse a qualcosa
poteva anche servire, ma che senso ha continuare a pubblicizzarlo in home-page nel
portale Italia.it?
E poi … se volete farvi le classiche due sonore risate, cliccate
in alto a destra dove c’è ZH (la lingua mandarino), ed ecco che nella pagina,
sempre in fondo a sinistra, vi apparirà la pubblicità dell’Expo di Shanghai del
2010.
Ma dico: che cosa costa (in tempo e denaro) inserire al posto di "quello" ormai trapassato remoto, il logo
dell’Expo di Milano 2015?
Eppure "qualcuno" sostiene che dalla Cina saranno quasi un milione i turisti che ci faranno visita per l'occasione, e ...
E com’è possibile che “chillillà” possano risolvere i grossi
problemi che attanagliano il nostro Paese in questo settore, se quelli piccoli piccoli
non riescono manco a vederli?
Che ci voglia un permesso speciale della Corte dei Conti?
Va beh, meglio di niente, va!
No comment
RispondiEliminaMa disgustato
RispondiEliminaMo' ca Pasca vène nun ce sta niente ca ce mantene,
RispondiEliminaquanno arriva Pasquetta, 'nce ne jamme senza fretta,
nun faccimmo nu cacchio e 'nce magnammo pure l'abbacchio!
:-)
@Jennaro
RispondiEliminaCredo di aver capito!!!
:-)
More more more
;-)
“Apprezziamo l’impegno del premier Enrico Letta di prevedere forme di deducibilità dell’imposta pagata sugli immobili a favore delle imprese, tuttavia ribadiamo l’urgenza di sospendere il pagamento dell’Imu sugli immobili strumentali, alberghi inclusi”. E’ questa la posizione di Federturismo Confindustria sul decreto approvato oggi in Consiglio dei Ministri. “Non c’è più tempo da perdere – ribadisce in una nota l’Associazione – Le imprese turistiche sono agonizzanti a causa di un’eccessiva pressione fiscale, ma anche a causa di tutti quegli oneri pesanti, tra i quali l’Imu, che rappresentano un forte ostacolo per la crescita economica delle aziende. E’ quindi necessario che il Governo affronti subito il nodo dell’Imu prevedendo l’adozione di agevolazioni anche per le imprese turistiche, per evitare che vengano compromesse irrimediabilmente le attività produttive che sono l’unica vera fonte di occupazione e di sopravvivenza economica per il nostro Paese”.
RispondiEliminaPiù ascolto i problemi delle agenzie di viaggi e più mi convinco di avere a che fare con un disco rotto: "La gente prenota su internet... Passano in agenzia, chiedono informazioni e poi le usano per prenotare autonomamente".
RispondiEliminaSicuramente sono aumentati coloro che si prenotano un volo e cercano autonomamente un contatto a destinazione per soggiornare, ma sui pacchetti turistici permettetemi di dissentire e spiegarvi perchè.
È ovvio che le Olta debbano proporsi a un prezzo più basso delle agenzie, altrimenti non avrebbero argomenti di vendita per esistere e resistere. È però evidente che in un periodo di contrazione dei consumi, sacrificare redditività stia creando loro una certa sofferenza.
E dunque (paradosso dei paradossi) oggi sono proprio le Olta a cercare di affiliare le agenzie: i nostri peggiori nemici (o presunti tali), in un improvviso impeto di bontà, chiedono l'amicizia delle adv. Per quale ragione?
Secondo me hanno urgente necessità di recuperare fatturato e aumentare il proprio utile attraverso costi di affiliazione e fee. Per carità, nulla di nuovo: si tratta di un modello di businnes molto in voga e conosciutissimo, soprattutto da chi fa parte di uno dei tanti network sul mercato; tuttavia questo slancio d'affetto delle Olta richiama ancora una volta l'attenzione su un sistema di lavoro che non funziona più.
La verità la sappiamo tutti: la battaglia del prezzo, oltre a essere fortemente diseducativa, non crea fidelizzazione. Il Cliente bello, quello che io amo scrivere ancora con l'iniziale maiuscola, è un patrimonio che agenzie e tour operator devono preservare attraverso la qualità del proprio lavoro.
In questo modo tra qualche anno i t.o. potranno ricordare con un sospiro di sollievo le difficoltà della crisi economica e i titolari delle agenzie di viaggi racconteranno ai propri figli che "c'era una volta... la Olta".
Vedrai che presto cambieranno il logo di Shanghai sulla pagine del portale.
RispondiElimina:-DDDD
@Sergio
RispondiEliminaSe capiranno chi lo deve fare
:)
... anche perché prima valuteranno di chi è la responsabilità, poi ne discuteranno il tempo dovuto e quindi decideranno.
RispondiEliminaSempre che nel frattempo non intervengano delle questioni sindacali a fermare il tutto.
Poi quelli del NO a d'oltranza e magari qualche riferimenti alla CdC per vedere di nascosto l'effetto che fa.
Di cosa farei io con questa gente non lo dico, anche per evitare d'essere scurrile.
Comunque sia, l'azione che proporrei è concomitante alla misura delle mie scarpe.
:)
... e non figuratamente, s'intende, neh!
RispondiEliminaMa usando la loro stessa arma: l'astuzia.
Anche perché per quanto riguarda il rompimento di "ralle", non credo che siano in molti a battermi.
:)
@Luciano
RispondiEliminasembri molto deciso e con le idee chiare!!!!!
:-DDDD
..............come sempre
RispondiElimina:-DDDDDDDDDDD
@Sergio
RispondiEliminaSe solo potessi metterci un'unghia da quelle parti ...
Ma non succederà mai.
Gente così, rompe le "ralle" più che altro.
Anche perché di mettere a posto veramente la questione, non ne hanno nessunissimo interesse.
@Tutti
RispondiEliminaMi informano (Alex) che il sito cinese di Italia.it è appena stato cambiato, e che al posto di Shanghai adesso appare l'Expo 2015 di Milano.
Alleluia.
Chissà che comincino a darci retta che quello che scriviamo è per il bene e non per il male.
Ma non ci credo neanche ... che lo riescano a comprendere.
:)
@Luciano
RispondiEliminaAvranno visto il tuo post?
@Vincenzo
RispondiEliminaAnche se fosse sono cose talmente piccole che ...
Sono quelle grandi che non cambiano.
:)
@Certo che farlo sparire anche dalla cache è da "professionisti", vero?
RispondiEliminaDico bene, Luca?
:)
Ah, ah, ah...
RispondiEliminaPost linkato qui perché sta cosa di EXPO 2010, dopo tre anni, è veramente da mito!
Ora vediamo se ti riesce anche la seconda. ;-))
@Luciano
RispondiEliminaMiracolo!
Ti è riuscita pure la n. 2.
Sul portalone il logo di EasyItalia si è "improvvisamente" eclissato.
Sul sito di ENIT, invece, tutto come prima, ma ce la possono fare. ;-)
@Frap
RispondiEliminaBene!
Chissà se mi riuscirà di fargli capire che con 1.325 contatti al mese che riceve quel sito in lingua mandarino e quindi dalla Cina ... non si va da nessuna parte.
Ai posteri l'ardua sentenza.
:)