Si presume che Bernabò Bocca abbia mantenuto tutte le
cariche di cui già disponeva da tempo immemore, e questo pur essendo stato da
poco nominato Senatore della Repubblica Italiana.
D’altronde in Italia si usa così, e sono moltissimi quelli
che sebbene ne ottengano dell’altre, delle precedenti ne restano in possesso.
E poi perché cambiare, neh!
L’unico problema che resta è che non si capisce il come facciano
queste signore i signori, a fare il tutto per bene, poiché risulta ai più (tra
i quali io), che se fai un dato lavoro certosinamente, non è che puoi farne due,
tre o addirittura dei molteplici, nella stessa e uguale misura di quell’uno.
Bontà loro?
Quindi e pertanto, Bernabò Bocca, rimane il presidente di Federalberghi,
Vice presidente di Civita, Vice presidente del CNEL, consigliere Expo cts.
Milano e una sfilza di altre “cosette” che è meglio terminare qui, sennò rischiamo
di fare notte.
E non sono mai mancate negli anni (giustamente) le sue
critiche nei confronti del poco interesse che i vari Governi hanno sempre dimostrato
nel settore che entrambi prediligiamo: il turismo.
Infatti, non si contano le sue richieste di tavoli per il
confronto con le istituzioni; oppure l’abbassamento dell’Iva turistica affinché
sia riportata a dei valori simili alle altre nazioni europee, e quindi concorrenziali,
o la fornitura di un portafoglio al ministro del turismo, e così via dicendo.
Tutte cose sacrosante, per amor del cielo, e condivisibili
alla massima potenza … almeno da parte mia.
Pertanto, per dunque e pure perbacco, ecco che se te lo vedi
a fare il Senatore e per di più come un’appartenente alla decima Commissione
senatoriale che contempla appunto il suo comparto, la prima cosa ti aspetti è
che si applichi per presentare quelle richieste (proposte di Legge) che ha sempre
sostenuto.
Disposizioni in materia di promozione della cultura del
saper fare artigiano, la valorizzazione delle eccellenze artigianali e il
sostegno al trasferimento generazionale delle imprese artigiane.
E neanche come primo firmatario, bensì come secondo, essendo il Sen. Stefano Caridi (PDL), l'ideatore.
Beh, che dire (?) … tutto normale, va!
P. S.: ... ?
Ha ha ha
RispondiEliminaUn giorno o l'altro mi farai morire
:-DDDDD
@Vincenzo
RispondiEliminaSono loro che faranno morire me.
E chissà se è anche il loro augurio?
:)
Tutto come da copione
RispondiEliminaHo scoperto che il Senato, a contrario della Camera, ha un buon sistema di ricerca dei progetti di legge in materia di... [qualcosa].
RispondiEliminaIl bello è che funziona sia sui progetti di legge di Camera che di Senato.
Provare ad inserire nel campo 'Cerca nel titolo' la parola turismo.
Saltano fuori diverse cose, tra cui un progetto di rinascita del DSCT, trasformazione di ENIT, promozione dei buoni vacanza, costituzione di un'accademia per l'alta formazione, ecc. ecc.
Nonché l'unico primo, serio ed indispensabile progetto di legge in materia di riforma del turismo nell'attuale legislatura, imho, e che corrisponde di fatto alla modifica del titolo V, ovvero dell'articolo 117 della Costituzione.
Cioè questo:
Atto Camera n. 861
On. Ignazio Abrignani (PdL)
Modifica all'articolo 117 della Costituzione.
Introduzione del turismo nell'elenco delle materie attribuite alla competenza legislativa concorrente dello Stato e delle regioni
30 aprile 2013: Presentato alla Camera
Da assegnare.
(testo non disponibile)
Presumo sia una mera ripetizione dell'ex progetto di legge di Rutelli (un articolo di una riga di testo).
Essendo un progetto di riforma costituzionale, presumo debba farsi il giro di alcune commissioni, tra cui la prima è probabilmente quella per gli Affari Costituzionali, per i dovuti pareri.
Se si va sul sito della Camera e si cercano i progetti di legge costituzionale attualmente presentati, si scopre che sono già 70 di cui diversi già assegnati in sede referente alla I Commissione (Affari Costituzionali).
Per cui, campa cavallo prima che comincino ad occuparsi di turismo... (a meno che non arrivi la sveglia da Letta via Bray).
Io comincerei a twettargli la cosuccia... ;-)
Per la cronaca, tra i 70 progetti di legge costituzionale figura pure questo:
RispondiEliminaAtto Camera: 306
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE BRAMBILLA: "Modifica all'articolo 9 della Costituzione, in materia di tutela del benessere degli animali" (306)
Notare che MVB, da ex ministro del turismo, ha presentato solo in questa legislatura quaranta (non scherzo, eh!!) progetti di legge di vario tipo ed ambito in materia di tutela degli animali; di cui
tre-quattro progetti di riforma della caccia, divieti d'uso nei circhi, nelle feste, nei palii, istituzione del Garante, di anagrafi varie, ecc. ecc.
In materia di turismo: ZERO.ZERO.
Tanto per cambiare, eh... ;-))
@Luciano
RispondiEliminaForse Bernabò ha solo bisogno di qualcuno che lo metta al corrente che ora li può presentare da sé quei decreti sul turismo da lui tanto sollecitati.
:-)
Invece l'on. Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA VIENDALMARE e VIENDAMONTI, come deputato, in materia di turismo, ha sinora presentato una bella cippa.
RispondiEliminaMa come sottosegretario, invece, pure.
In compenso ha proposto la "nomina del Maestro Gino Paoli a presidente del Consiglio di gestione della SIAE".
E il buon Massimo Bray che, ricordiamolo, è pure deputato oltre che ministro dal 28 aprile?
Una bella mazza su niente di niente: questo risulta dal sito della Camera.
Magari invece su twitter... ;-)
@Frap
RispondiEliminaIl problema è il come twittare al ministro Bray tutte queste cose in 30 o poco più battute che appunto ti permette quel social che devo ancora capire a che serve.
Se gli scrivo "fanno pena" magari non lo ritwitta e probabilmente non lo capisce nemmeno.
:)
@Jennaro
RispondiEliminaLo sa, lo sa.
Almeno credo ... o forse, no.
:)
P.S.: Però, per ora, di presenze ne ha.
Infatti ne ha mancata una sola.
@Frap
RispondiEliminaInteressante quella pagina di ricerca che hai linkato.
L'ho messa nei preferiti
:)
Bella vero?
RispondiEliminaNotato che puoi fare la ricerca anche nelle precedenti legislature? Se provi l'ultima, ad esempio, dovresti arrivare ad una pagina che raggruppa questo e questo.
Ora la cosa interessante è notare l'iter dei provvedimenti, ovvero le date di presentazione e la loro successiva messa in discussione in I Commissione (vedi l'iter previsto: è il primo passo).
Atto Camera n. 2801 - on. Antonio Borghesi (IDV)
Presentato in data 14 ottobre 2009; annunciato nella seduta ant. n. 233 del 15 ottobre 2009.
Atto Camera n. 1709 - on. Pierluigi Mantini (PD)
Presentato in data 26 settembre 2008; annunciato nella seduta ant. n. 56 del 29 settembre 2008.
29 novembre 2012: in corso di esame in I commissione
Notare che uno dei relatori è l'attuale ministro della salute.
Dopodiché il provvedimento è finito accorpato ad una serie di tante altre richieste di modifica del titolo V, compresa quella dell'ultima ora del governo Monti (poi caduta nel nulla).
Notare anche il dettaglio della discussione che si è incentrata sulla necessità di far presto visto l'imminente fine della legislatura e che si è infine risolta in un bel rinvio ad altra seduta, come nella migliore tradizione.
Ecco, fare un bel post documentato su tutta la faccenda e poi notificarlo a Bray via twitter potrebbe essere una cosa non del tutto cretina: in modo da dargli un po' la sveglia, insomma.
Anche considerando che la cosa è pure finita nel piano strategico di Gnudi, che di suo ci ha messo oltre un anno per capire la faccenduola, dopo aver sostenuto più volte che in fondo bastava solo "mettersi d'accordo con le Regioni".
Peccato che in passato non ci siano MAI riusciti e che ognuno abbia continuato a fare allegramente per conto proprio.
Altrimenti non avremmo gli oltre 13.000 e passa enti normanti e competenti sul turismo.
Tecnicamente, senza quella riforma, non si va in nessun posto, perché ci sarà sempre almeno una regione che farà ricorso alla Corte Costituzionale bloccando qualsiasi provvedimento nazionale e sostenendo che la competenza è esclusiva regionale, come da titolo V.
La storia del Codice del Turismo brambilliano insegna.
Le Regioni possono pure sostenere il contrario, ma i FATTI nudi e crudi degli ultimi 11 anni dimostrano, senza tema di smentita, che quella riforma, per il comparto del turismo, è stato un vero e proprio disastro.
Sia in termini di gestione della promozione, della tassazione (tassa sul turismo a capocchia ovunque), della classificazione alberghiera (stelle variabili qui e là) e di tutto il resto.
Avere un Testo Unico legislativo in materia di turismo non sarebbe poi una cosa stupida: solo che come caspita fai se la competenza sul piano nazionale non c'è?
Ma ti immagini se per ogni minima frescaccia devi prima mettere d'accordo 20 regioni diverse, ciascuna delle quali deve poi legiferare in proprio in sede di Consiglio? Non ti passa più...
Naturalmente tra i cofirmatari della proposta Mantini c'era pure un certo Abrignani. ;-)
RispondiEliminaDa ricordare che Mantini, ai tempi, era il presidente dell'Osservatorio Parlamentare del turismo.
Tra le cose allora promosse c'era questo, per dire.
Esisterà ancora 'sto Osservatorio qui?
Mah... bisognerebbe verificare.
Di certo Mantini non è più deputato.
@Frap
RispondiEliminaSi, la tua di scrivere il tutto per dargli una sveglia al nuovo ministro Bray, è una buona idea.
Vado a cercarmi sul web se per caso Bray ha già accennato qualcosa al Titolo V, anche perché se non avesse l'intenzione di cambiarlo, sarebbe del tutto inutile.
Mo m'informo un po.
Ottimo.
RispondiEliminaNotare che Mantini è un ex-PD, ma che i cofirmatari della sua proposta appartenevano a svariati schieramenti (PdL compreso).
In pratica nella precedente legislatura c'era una bella fronda di deputati e senatori che avevano infine capito che questa del titolo V era una questione chiave per tentare di raddrizzare la baracca almeno sul piano normativo e del coordinamento nazionale.
La presidenza della I Commissione è attualmente in mano al PdL.
Trattandosi di materia costituzionale, come sai, occorre il doppio passaggio a distanza di almeno tre mesi. Tra pareri e discussioni in aula, nella migliore delle ipotesi, ci vorrà almeno un anno.
Sempre che non si facciano accorpamenti con altre cose, perché ad ogni minima variazione o emendamento si è poi costretti a ricominciare daccapo.
O la questione entra nell'agenda di Governo come prioritaria, oppure le speranze che la cosa vada a buon fine, imho, sono molto ma molto limitate.
Servirebbero pressioni da più parti e sicuramente il prepararsi a fare muro nei confronti della reazione delle Regioni, che vedranno invaso il loro giardinetto.