Il tutto è falso, il falso è tutto, che molti anni fa
cantava Giorgio Gaber, è tuttora più che una valida considerazione.
E se non è falso, è fumo negli occhi?
Leggo che quelli dell’Enit, per parola dei grandi capi, si
pregiano del ‘Best Cultural
Destination (world) Award’ secondo il sondaggio condotto dalla rivista
‘Travel&Leisure India’ pubblicata mensilmente da American Express
Publishing Corporation, leader mondiale di viaggi e lifestyle.
E non appena si leggono le cause lì elencate nel fondo della pagina web, ecco che di botto (naturalmente per chi dispone di un minimo di comprendonio) saltano fuori parecchi dubbi.
E i motivi di tante mirabili riflessioni (secondo loro) sono questi: “Per il secondo anno consecutivo i lettori indiani della pubblicazione internazionale hanno premiato l’Italia fra le destinazioni turistiche, avvantaggiandola nella gamma delle altre categorie in concorso (migliore destinazione emergente, crociere, migliori catene alberghiere, aeroporti più efficienti, treni di lusso, migliori centri benessere del mondo).
Ricapitoliamo!
Migliore destinazione emergente … emergente decché, considerato che stiamo sempre più
retrocedendo?
Crociere … e su questo non ci piove.
Però detto succede
probabilmente per loro fortuna (delle Compagnie di Navigazione), e vale a dire che
lor signori non possono e non ci mettono becco o bocca.
Allusione al
Bernabò?
Può darsi, ma non
lo so!
E poi le
istituzioni che non riescono nemmeno a formulare un Codice del turismo, figurati
se si mettono a farlo con quello della Navigazione.
E poi perché,
visto che nella crocieristica vanno anche bene?
Migliori catene alberghiere … ma se ce ne sono tre a contarle e
ricontarle di nuovo … e non è forse vero che in Italia non ha compagnie alberghiere italiane di livello
internazionale, cioè che superino la quota di 100 unità operative. Infatti, la
prima classificata nel ranking occupava solo il 120° posto; adesso credo che la
prima sia addirittura oltre la 200esima posizione.
Le prime tre compagnie italiane non raggiungono la dimensione minima (per n. camere) della più piccola catena americana.
Inoltre la presenza delle catene in Italia copre solo il 6% sul totale delle strutture e questo naturalmente comporta delle problematiche non da poco che spiegherò una prossima volta.
Le prime tre compagnie italiane non raggiungono la dimensione minima (per n. camere) della più piccola catena americana.
Inoltre la presenza delle catene in Italia copre solo il 6% sul totale delle strutture e questo naturalmente comporta delle problematiche non da poco che spiegherò una prossima volta.
Aeroporti più efficienti … credo che in questo caso vada aggiunta
una “D” davanti, e magari togliendo anche una “F” dalla parola “efficienti”.
Treni di lusso … sì, va beh, eccome no!
Migliori centri benessere del mondo … e meno male che non hanno aggiunto
dell’altro in questa disamina che pare più “pilotata” e “navigata” che altro.
Pier Luigi Celli,
il presidente dell’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) dichiara che: “I punti
di forza dell’ospitalità italiana sono legati al grande fascino del patrimonio
artistico e culturale del nostro Paese, all’enogastronomia, al fitto calendario
di eventi e di appuntamenti (iniziative culturali, festival, manifestazioni), a
quello che è definito lo stile di vita italiano, ma anche a specifici pacchetti
turistici d’offerta ‘all inclusive’ capaci di corrispondere in maniera ottimale
alle attese dei vari target di domanda dei mercati di provenienza”
Che per quanto mi
riguarda, è tutto vero a metà, e vale a dire che è attendibile finché si parla
di quello che ci hanno tramandato i nostri avi e i nostri predecessori … mentre
quello che abbiamo saputo fare noi (anzi, loro) non è poi così da mettere in
cantiere, neh!
Mentre il suo sottoposto,
il DG Andrea Babbi, dice che: “Lo scorso anno i turisti indiani, secondo gli
ultimi dati della Banca d’Italia, hanno fatto registrare una spesa di 399
milioni di euro con un incremento del 42,5% rispetto al 2011” .
Ho sempre detto
che i numeri statistici sono importanti, ma andrebbero esaminati un po’ meglio
e non tanto per apparire più bravi degli altri.
Anche perché
nella stessa intervista del DG dell’Enit, ecco che si evince che erano
trascorsi due anni senza che “l’Antenna” fosse riaperta.
Cosa che seppur
chiusa, la spesa dei turisti indiani che ci hanno fatto visita era aumentata addirittura
di più (+ 66,66% periodico).
Quindi?
Stesso discorso
per le presenze.
Peccato, ma alle
str … anezze di quell’ente siamo già abbastanza abituati che ormai ne abbiamo
un callo grosso così ... portandoci a pensare che dai tempi passati, lì, non sia cambiato proprio un bel niente.
E doppio peccato
che dagli stessi siti governativi dell’India non provengano le medesime
disamine sull’Outbound Tourism Market … e questo in previsione del 2016.
Infatti … le
prime dieci nazioni al Top delle preferenze indiane sembrerebbero essere in
ordine di frequenza e quindi di stima, le seguenti (ved. qui) e poi (ved. qua).
Top 10 Countries:
Singapore, Thailand, United States, Malaysia, Hong Kong,
United Kingdom, Australia, China, Switzerland and Canada
E nemmeno appare in
quelle tre emergenti:
Top 3
Emerging Countries: Sri Lanka , Nepal and Japan .
E l’Italia?
E quell’Award?
E quel sondaggio del Travel&Tourism?
E … eppure gli indiani se ne vanno in Svizzera che è distante da loro
quanto l’Italia, oppure in Canada e negli Stati Uniti, che addirittura lo sono
ancora di più, anche passando dall’altra parte del globo.
Boh, loro invece dicono che è la prima nelle intenzioni di
quel popolo lì, ma nelle prime tredici dei loro “sogni” ancora non c’è, e
soprattutto non viene neanche considerata.
P. S.: E per piacere ... Basta!
@Luciano
RispondiEliminaSei un grande, ma come mai hai ripreso nei confronti dell'enit a darci dentro?
;-)
@Luciano
RispondiEliminaQuesti hanno un mondo virtuale tutto loro... Pare Facebook. Ma dove vivono???
:D
@Vincenzo
RispondiEliminaS-fiducia
:)
@Jennaro
RispondiEliminaPurtroppo in Italia
:)
@Luciano
RispondiEliminaNon hanno altro che di questi premi per far vedere che sono bravi.
Mentre i risultati ci consegnano l'opposto.