mercoledì 24 settembre 2014

Perché UnaHotels ha un miliardo di debiti con le banche ?

Il problema va posto così; si può fare un debito di circa un miliardo di euro con un portfolio di 31 strutture con 31 mila camere, dagli iniziali otto alberghi a cui man mano se ne sono aggiunti altri 23, e in “soli” 13 anni?

Parlo dell'UnaHotels, impegnata più che altro nel business travellers, e che secondo notizie che girano da un bel po', grava un'esposizione consolidata verso il sistema bancario per circa un miliardo verso un pool di istituti: UniCredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Bpm, Bnl, Ugf e il Credito Cooperativo Fiorentino ... un tempo di proprietà dell'imprenditore toscano Riccardo Fusi con Elena David come AD già dalla fase di start up per il brand UNA Hotels e Resorts.


Elena David, comincia la sua avventura nel settore alberghiero con StarHotels e in soli 8 anni raggiunge la qualifica di DG ed entra nel CDA della medesima.
Quindi il balzo all'UnaHotels e …

… e nel frattempo riceve una valanga di ambitissimi premi, tra cui il Bellisario nel 2004, la vice presidenza di Federturismo (nel 2012, e vale a dire quando le cose non sembravano andassero poi così bene), mentre per il resto, considerata la mole degli incarichi istituzionali e dei riconoscimenti incassati, vedere qui, per evitare di fare notte.

Già un anno fa, credo sulle pagine del Sole24Ore di cui non riesco più a trovare il link (spero di non sbagliare), la catena alberghiera varò un nuovo piano per valorizzare le strutture per un importo di 12 e un po' milioni di euro da distribuire in un quinquennio, affermando quindi che non sarà ceduta alle banche.
Ora, per chi di questo settore ne mastica anche solo un pochettino, ma anche molto meno di quel poco poco, la cosa era ed è improponibile e, per quanto mi riguarda, totalmente assurda.
Primo perché le banche, opinione strettamente personale, di un asset così “disastroso” e considerando i tempi di crisi ormai perenne, non credo proprio che fossero granché interessate alla cosa, ma probabilmente più propense a disfarsene nella frenetica ricerca di nuovi acquirenti per rientrare con le palanche.
E poi … mi si vuole dire che cippa rinnovi con 430 euro (80 euro all'anno) per stanza?
E probabilmente nemmeno necessari per i cioccolatini da mettere in omaggio vicino al caffè … si fa per dire, neh!

Ma non vorrei aggiungere altro, nella speranza che qualche anima buona mi possa spiegare se la causa di tutto questo sia da attribuire o dipenda da gestioni spesso poco illuminate, scarsamente oculate, dell'incapacità di creare società con masse critiche adeguate o che cosa.

Vero è che dal 2008 ad oggi il fatturato medio dell’azienda alberghiera italiana si è ridotto di circa il 40%, e questo nonostante le sempre ottimistiche statistiche che si leggono da tutte le parti atte più che altro a salvare il proprio sedere da cadreghe importanti nonché quelle istituzionali che tanto bene fanno al proprio portafoglio ma non a quello di chi lavora in questo comparto.

Ed esaminando le ultime successe nel panorama italiano …

Il fallimento di Parmatour (e qualcosa ne so durante i tempi di Club Vacanze), la società appartenente alla famiglia Tanzi prima del default di Parmalat, e quello del gruppo Ventaglio restano i due esempi più classici di cattiva gestione.
VALTUR con 22 strutture ricettive in Italia e all’estero e un fatturato di circa 200 milioni di euro segna un indebitamento di 303,6 milioni di euro, di cui 62 verso le banche, 85 verso i fornitori e 96 nei confronti di Erario ed Istituti di Previdenza.
ATA HOTELS ha negoziato con le banche la sua uscita da Fonsai, un difficile salvataggio che porterà all’aggregazione con Unipol e alla creazione del secondo gruppo assicurativo italiano.
UNA HOTELS esposto a debiti per circa 1 miliardo verso un pool di istituti tra cui UniCredit, Intesa Sanpaolo, MPS, BPM, Bnl, Ugf e il Credito Cooperativo Fiorentino.
ACQUA MARCIA in crisi di liquidità, per far fronte ai debiti con le banche, dovrà vendere le sue proprietà alberghiere in giro per l’Italia come il Molino Stucky a Venezia.
BOSCOLO HOTELS è appesantito di 300 milioni di debito nei confronti di Unicredit, MPS, Bnp-Bnl e VenetoBanca.
NH HOTELS ha concluso il processo di rifinanziamento grazie a un accordo siglato dalle 33 banche che possiedono il debito della compagnia, la transazione prevede una copertura pari a 729,8 milioni di euro, con scadenza da 3 a 5 anni. Il Gruppo ha, inoltre, concordato i termini del rifinanziamento del debito in Italia per un importo di 75 milioni di euro.

Mi verrebbe da chiedere se di buoni DG o AD nel settore alberghiero, in Italia, ce ne sono ancora.

P. S.: Unirle?
Impossibile … ma nemmeno poi troppo.






3 commenti:

  1. @Luciano

    Mandagli il tuo CV con scritto bene quelle che hai salvato nel mondo.

    :-DDD

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  2. @Sergio

    Ha ha ha ... e a chi lo mando?
    Alla Elena David o alle banche che non vedono l'ora di rientrare?

    :)

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