blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura (dal 1° gennaio 2009)
martedì 25 maggio 2010
Gelmini, Giorgio Rosario Costa e la scuola al via dal 1° ottobre (questo matrimonio sa da fare)
Sono convinto, e sicuramente lo sarete anche voi, che se uno è un asino a scuola, non sarà di certo la differenza tra i 190 e i 200 giorni di didattica all’anno a cambiare qualcosa, mentre lo stesso si verifica per quanto riguarda i secchioni.
Come nulla muta per coloro che stanno nel mezzo; per intenderci quelli del 5, 6 e del 7 di media.
Però la senatrice Irene Aderenti (Lega Nord), dichiara: “La proposta del Pdl di tornare a scuola il 30 settembre è inattuabile, la direttiva europea prevede 200 giorni di scuola e va rispettata”; a cui fa eco la “ciurma” dei NO e di quelli del, non sa da fare
Peccato che la stessa considerazione nella CEE, i politici di tutte le “bande e colori”, non l’abbiano quando l’Europa dice cose che non piacciono a loro; infatti è capitato spesso di leggere qualche non compiacente opinione che non va così proprio d’accordo con le direttive europee.
Comunque mi è incomprensibile il come, su proposte studiate da tempo, una persona possa emettere sentenze in pochi secondi senza prima informarsi e valutare ben bene tutte le varie causali; valutare i pro e i contro.
Solitamente chi nell’industria fa questo, è considerato un (censura), mentre in politica è evidente che lo fa per il solo “ipotetico” bene personale, mettersi in mostra o per “ordini” ricevuti dall’alto.
Altrimenti non si spiega il come mai l’Italia vada male, o per lo meno non vada bene, pur disponendo di “genii” così.
Io, che non sono sicuramente un “genio” e né tantomeno un politico, cosa di cui ne vado particolarmente fiero, conoscevo questa proposta da tempo, ma per trarre delle conclusioni, ho dovuto pensarci un bel po’.
Infatti in molti anni, ho maturato (se così si può dire), che questo matrimonio sa da fare, e se ci state, vi spiego il perché; il mio di perchè.
Le causali denigratorie che ho sentito sono alquanto “barbine” e non portano a niente (solo ed unicamente ad uso contestatorio), infatti i 200 gg. richiesti dalla direttiva europea possono essere distribuiti ugualmente, basta solo pensarci quel poco o magari volerlo pensare.
Ho poi letto che il problema sarebbe quello dei figli e su chi può tenerteli a bada nel mese di settembre.
Beh, la prima risposta che mi viene in mente, ma anche in questo caso c’ho pensato prima di scriverla, è che se ne prenderanno cura gli stessi che l’hanno fatto a luglio o agosto, sempre che non mi vengano a dire che lor signori fanno ferie per due mesi ogni anno.
Poi sembra, sempre nella loro maniera di farlo presente, che tutte le mamme e tutti i papà, abbiano "solo" figli che variano dai 4 ai 13anni.
Di fatto, nei primi tre anni, molto spesso ci sono le nonne/i, gli zii, parenti, gli amici e quant’altro che ti danno una mano, poi, dopo i 14anni, spariscono; e non mi si venga a dire che così non è.
Vanno al mare da soli, fanno sport da soli e da soli vanno a ragazze/i, e dei genitori chiedilo al bimbo quando avrà 16/17 o anche più anni; la risposta è già garantita.
Adesso invece vi parlo dei benefici che si traggono normalmente da un tale prolungamento, e per di più, in un momento di crisi mondiale.
Ma no, sono sicuro che non ne avete bisogno e che l'avete capito da tempo.
Ah, dimenticavo d’aggiungere che le ferie in settembre si pagano anche meno della metà, permettendo agli impiegati del settore (oltre due milioni), di mantenere il proprio posto lavorativo un po di più, e agli studenti che vogliono raggranellare qualche soldino, eccetera eccetera ... capito?
Se poi avete ancora qualche incertezza o qualche problema; per gli educati, io sono qua.
P.S.: Destagionalizzazione, questi signori lo sanno cos'è?
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Perfettamente d'accordo.
RispondiEliminaMa chi dà agli italiani i soldi per impiegare costruttivamente i giorni in più di ferie?
Magari con qualche euro in più in busta paga, qualche incertezza in meno, spenderebbero più soldi in turismo già ora.
E infine, siamo sicuri che a giovarsi dei giorni in più siano le strutture italiane? Non è che così favoriamo l'export di soldi verso gli operatori stranieri?
Ciao Mario
RispondiEliminaPurtroppo sono indietro con un lavoro che mi hanno cambiato all'ultimo minuto (benedetti architetti).
No, credo che gli italiani vacanzieri risparmierebbero se consideriamo settembre in bassa stagione.
Sono molte le cose che risultano produttive e poi....
A dopo....
;-)
Mi dispiace ma condivido solo che se uno è un asino lo rimane anche se studia 365 giorni all'anno.
RispondiEliminaLa Gelmini deve occuparsi di cose pertinenti alla scuola e non al turismo.
Educatamente
La Gelmini al Turismo e la Brambilla a casa
RispondiEliminaMaleducatamente
@Plinio
RispondiElimina:-D
@Plinio
RispondiEliminaBuona idea, ci stò.
B.C.
http://francescoprina.blogspot.com/2010/05/scuola-posticipo-inzio-al-1-ottobre.html
RispondiEliminaSi ritornerebbe al passato quando negli anni '70 iniziava ai primissimi di ottobre. In quegli anni vi era un dibattito aperto sulla qualità della scuola a livello europeo, l’italia risultava il fanalino di coda, si decise di tagliare feste infrasettimanali e calendarizzare un anno scolastico che doveva rimanere nei 200 giorni minimi di attività didattica. Allo stato attuale è giusto fare una riflessione: questa legge risulterebbe positiva ai fini educativi formativi o gioverebbe solo all’economia turistica?
Beh, gentile Prina, non è che sia cambiato granchè in meglio da quei tempi, anzi.
RispondiEliminaChiaro che ci debba essere un attento studio e varie riflessioni sulla materia, ma credo che queste debbano essere sempre, bi-partisan, prese.
E non dire sempre di NO solo per il motivo che la proposta viene dall'opposizione.
Diciamo un punto d'incontro che al soldo attuale non penso troverà mai una soluzione.
Troppa politica e troppe decisioni dall'alto che limitano le proprie idee.
Comunque, per dirla in senso turistico e di presenze, SI, i fattori per l'aumento dei clienti sono innumerevoli.
Un caro saluto