blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura (dal 1° gennaio 2009)
mercoledì 5 maggio 2010
Gente allegra, il ciel l'aiuta
Bisognerebbe sapere se “lassù”, l’allegria è considerata alla stessa stregua del ridere; eh si, perché se è vero che “alla gente allegra il ciel l’aiuta”, oggi dovrei essere molto assistito a causa del ridere che mi son fatto.
Ma vediamo il perché.
Circa un anno fa nasceva, per volere della ministra al turismo (sottosegretario ai quei tempi), il Comitato Ministeriale dei 21, per la Razionalizzazione della Formazione Turistica e la Promozione della Cultura dell’Ospitalità nel nostro Paese, capitanata da Armando Peres.
Già all’atto dell’informativa avevo scritto che non sarebbe cambiato proprio un bel niente e da quello che leggo dopo 12 mesi; beh, forse non mi ero sbagliato di molto.
Anzi, probabilmente anche peggio di come pensavo.
Comunque, per farla in breve, dopo un anno di riunioni e “duro” lavoro, i risultati sono questi: Manuela De Carlo – “le nostre università formano prevalentemente comunicatori ed esperti di marketing, laddove il mercato del lavoro richiede per la massima parte addetti alle attività commerciali e nei servizi” -; Alessandro Capocchi – “il turismo ha bisogno non solo di manager, ma anche di professionisti dei mestieri”; Antonio Colombo – “la formazione resta essenziale, perché per vincere la sfida della competitività il sistema Italia, perdente sulla politica dei prezzi, può giocarsi solo la carta della qualità”.
Ma no, veramente?
Oltre al ridere, mi viene anche il dubbio se sia necessario un anno di “massiccio” lavoro per dare delle novità così, e che probabilmente erano già nei pensieri dei garibaldini nel tratto tra Quarto e Marsala, ben 150anni fa; tanto per ricordare l’unità d’Italia.
Tuttavia continuo nella lettura e…l’Alessandro Capocchi, lo stesso di prima, continua con - “possiamo fare formazione semplicemente camminando per le strade delle nostre città, tutti vorrebbero venire in Italia a studiare turismo” -.
A parte che non risulta che molti abbiamo intrapreso il viaggio per venire ad imparare il turismo in Italia, appare chiaro l’opposto, considerato il come sono classificate le nostre scuole/università a livello mondiale.
Infine, dove ha vissuto, l’esimio professore, se da sempre siamo internazionalmente carenti in qualità?
O forse intende dare come formazione, i cattivi esempi che noi quotidianamente senza vergogna regaliamo, vale a dire in senso negativo e per poter pronunciare: non fate quello che vedete e tantomeno quell’altro.
In questo caso: vabbé!
E’ l’Italia, Luciano, e non ci puoi far niente.
L’Italia libera di “creare” milioni di nuovi comunicatori di marketing, ma manco uno laddove serve di più.
Vent’anni dopo l’hanno capito, mentre 12 mesi di periodiche riunioni per mezzo di una Commissione composta da 21 esimii maestri, hanno portato all'atteso annuncio come una grande innovazione, mentre le altre nazioni lo fanno da secoli.
…..uno schiaffo alla logica, e che cosa vuoi che migliori o che gli studenti potranno mai imparare con gente così; anzi!
E ridendo, m'incazzo.
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E sia.
RispondiEliminaChi è che viene a studiare il turismo in Italia?
Se solo ne avessi incontrato uno...
Amen
Se ti legge la Roberta... :-D
RispondiEliminaA dire il vero si parla più di marketing che di operativo e non se ne puo più.
RispondiEliminaB.C.
Il marketing è importante in tutte le forme che si vuole.
RispondiEliminaSe però leggi il post su Ischia (quello del giorno prima di questo) ti rendi conto che non serve a nulla se non c'è la qualità dell'operativo.
L'albergo è pieno per la qualità della direzione e del personale.
RispondiEliminaAi tempi si riempiva così.
Adesso bisogna che si mettano in mano al marketing perchè non esistono più quelle direzioni, nè quel personale.
Semplice.
@frap
RispondiEliminaTu non le dire niente, mi raccomando.
:-D
@anonimo
Purtroppo anche se detto "drasticamente" è proprio in questo maniera che vanno le cose.
Personalmente e per fortuna non ho mai avuto gran bisogno di questo settore, ma di grandi capi-servizio.
Anche adesso, nelle logistiche che preparo, questa figura non è molto presente ma certamente lo è ogni singola buona direzione, naturalmente con il resto a scendere.
Credo inoltre che da una buona direzione ci siano solo buoni capi-servizio a prescindere dal livello scolastico.
Chiaro che sia necessario il T.O. che poi attua da se il marketing, ma non nella misura totale (massimo 60%).
Il resto si crea da se e con costi sicuramente minori.
Completamente in accordo.
RispondiEliminaNon si parla che di marketing ma senza dare il giusto peso alla qualità dell'operativo.
E' come avere in una casa delle porte e finiestre nuove ma dei muri marci.
Beh, adesso che l'hanno scoperto chissà di quanto tempo avranno bisogno per attuate un programmino........mah?
RispondiElimina@Luciano
RispondiEliminaE cosa diranno i dotti che hai citato, sempre che ti leggano?
Non temi le loro ire?
Scherzi a parte, hai detto bene:
riunioni e riunioni per lasciare ai posteri delle sentenze stra-conosciute.
Poi quella dell'insegnamento per le vie del borgo tra il ribollir dei tini va l'aspro....
Ma per piacere!
Per Dottore Ardoino
RispondiEliminaPerchè non chiede un confronto?
Per Francesco Pedroni
Non credo che si siano adirati, sempre se hanno letto.
@Sergio
RispondiEliminaAlmeno altri tre o quattro anni per fare un -programmino-.
Se per dire quelle cose ci hanno messo un anno, figurati...
Ciao Luciano,
RispondiEliminati leggo sempre con immenso piacere ma a volte anche di più, come in questo caso.
Se non ci fosse il tuo quotidiano articolo che leggo anche a più riprese, la mia gironata sarebbe meno piacevole.
Continua così e se puoi scrivine due o anche tre.
Un abbraccio maestro.
Renata
Bisognerebbe misurare le frasi che ha riportato in tutto il contesto, prima di denunciarle come ha fatto nel post.
RispondiEliminaEgregio Dott. Ardoino, noto che lei risponde solo a cose che le fanno piacere rispondere.
RispondiEliminaIl resto, specialmente se lei contestato, non è degno della sua attenzione?
Grazie
@Anonimo
RispondiEliminaA parte che il suo italiano è peggio del mio, e il che è tutto dire, ma rispondere a che cosa?