blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura (dal 1° gennaio 2009)
lunedì 17 maggio 2010
Neanche bravi a mangiare
In questa fregnaccia simil politica che stiamo attraversando, e mantenendomi sempre abbastanza informato su quello che accade all’estero, sia per curiosità, come per conservare quel poco sulla conoscenza delle lingue straniere, sono arrivato al dunque che siamo proprio mal messi rispetto alla concorrenza.
Tutto fa, e a rimetterci è anche il turismo; ed è per questo che mi girano che sembrano pale di un ventilatore.
Al diavolo il malaffare, al diavolo la corruzione e al diavolo voi che dalle stanze dei bottoni ci fate ri-ri-ri-cadere (periodico) nel ridicolo.
La solita storia italiana.
Non ne faccio una questione politica, infatti ho più volte scritto che non m’interessa; tanto cambia ben poco se c’è uno o c’è l’altro, ma ne faccio una faccenda d’immagine.
La nostra, e scusate se è poco.
La responsabilità originale di chi comanda è di non selezionare a dovere chi gli sta appresso e scegliere una classe dirigente opportuna.
Infatti, chi tende a glorificarsi, trascura che oltre agli eventuali galantuomini, ci sia anche gentaglia senza scrupoli e senza qualità.
Certo, la tragedia della politica è che i migliori ben se ne guardano di addentrarsi in questo ingranaggio per poi essere travolti o sputtanati.
E il dramma aggiuntivo è che spesso le anime buone e belle sono incapaci di governare, non hanno senso pratico; ci vuole tenacia, fegato per imbarcarsi in certe imprese o gestire delle cose pesanti; e spesso i caratteri forti e tenaci che invece sanno gestirle, sono senza scrupoli.
Un bel casino che va prontamente ripulito.
Come?
Lancio tre criteri ed una proposta.
1° Esaminare i politici uno per uno e chiedervi cosa resta di loro quando togliete la carica che coprono.
Se non resta niente non valgono niente e buttateli via.
Non farete altro che rimpinguare ancor più la banda dei nullafacenti; che male vuoi che sia, ce né sono già tanti.
2° Riaprite le classe dirigenti a chi pensa, a chi è motivato e a chi ha passione politica; e se non ci sono e trovate solo quelli che si nascondono dietro l’ossequio al capo, allora la cosa è sospetta e pericolosa; cercatene altri che non siano sempre “gli amici” o “amici degli amici” e via dicendo.
Il terzo criterio è di genere; aprite di più la politica alle donne, sono più attente, più meticolose, più oneste col denaro pubblico (per ora).
Magari usano la seduzione, a volte il sesso, ma le donne non sono quasi mai coinvolte in casi di corruzione e tangenti.
Fate spazio a loro, non per la stupidità delle quote rosa, ma perché risultano meno inclini al malaffare.
Infine la proposta regina.
Puntate a dimezzare il personale politico perché c’è o ci dovrebbe essere un limite alla presa per il “fondo” nei nostri confronti; in altri Paesi ne bastano cento e non quasi mille come da noi.
Volontari in politica a volontà, ma incarichi retribuiti dimezzati.
Dimezzate il Parlamento, dimezzate gli enti locali, dimezzate i consigli, le presidenze, le authority.
E nel dimezzare giocoforza si dovrà adottare una selezione.
Basta con le cariche dettate da precedenti favori; maremma maiala, usate veramente la meritocrazia.
Ci state?
Siete pronti a sobbarcarvi una riforma così ambiziosa e tosta, con tanti effetti collaterali?
Se la fate, riacquisterete fiducia, e la totale speranza del popolo; e chi si riconoscerà in questa battaglia politica e civile, sarà spinto più dal riconoscimento pubblico che da una casa a prezzi sospetti, una ristrutturazione a gratis o un conto in banca all’estero.
Per quel che vale, vi sosterrò se intraprenderete sul serio questa riforma, qualunque sia il colore del vostro partito, in caso contrario continuerò a spargere “sentenze” contro questo sistema di cacca.
In primis il turismo.
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Gnam gnam gnam, pensano a mangiare a più non posso e alla fine si mangeranno da soli, speriamo presto.
RispondiEliminaTAGLIO DELLE POLTRONE= I TAGLIATI DIVENTANO CONTROLLORI ULTERIORI, CHI NON PRODUCE RISULTATI è + FACILE DA INDIVIDUARE, IO COMINCEREI SUBITO DALLE PROVINCE.
RispondiEliminaGIUSTO E SALUTI DALLA ROMAGNA POCO SOLATIA DOLCE PAESE !
Plinio, ottima deduzione: controllati da chi è stato messo fuori che a sua volta per riprendere il posto ect.
RispondiEliminaMa non dimentichiamo il web (i blog) che anzichè andare ognuno per conto proprio dovrebbero unitamente dare una mano elencando le cose mal fatte.
Però questo è impossibile perchè anche nel nostro settore sono tutti dei maghi, a parole.
Il recente caso delle lettere scritte ai presidenti delle regioni per invogliarli a eleggere degli assessori al turismo idonei, abbiamo visto che risultato hanno dato.
Faccio un esempio?
Il nipote di De Mita che altre ad essere vice presidente della regione è anche assessore al turismo campano. Li serviva veramente una persona con le conoscenze giuste del turismo ed invece......
Eh si, controllo e spargere pepe sulle poltrone di questi galantuomini.
RispondiEliminaCome non essere d'accordo con voi.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaIn effetti la Brambi è piuttosto meticolosa nel citare i numeri.
RispondiEliminaPeccato che siano un po' a caso (eppure ha frequentato il liceo scientifico...).
Ma solo oggi ho scoperto che:
- nel 1991 ha fatto pure l'inviato di guerra per il TG4 sulla nave Zefiro;
- e però nel 2009 ha giurato fedeltà alla Repubblica accompagnata da mamma e papà.
Caspiterina, una donna dalle mille sorprese. ;-)