blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura (dal 1° gennaio 2009)
giovedì 8 luglio 2010
Magic Italy e il suo incantesimo
No, non è così, e neanche ci s’avvicina.
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha recentemente menzionato Ronald Reagan con queste parole: “Serve un invito agli italiani a fare vacanze in Italia, come fece Reagan negli Usa”.
E dove ottenne un notevole successo, aggiungo io, anche perché ero là e lo ricordo benissimo.
Da queste probabili “sconsiderate” parole, e con l’appoggio della Brambilla, è partita “l’idea video” con l’ausilio della “the voice” del Presidente del Consiglio di cui ho già parlato nel precedente post.
Chiaro che non approvo nulla, e forse anche meno, di quello che pensa e dice il B. Bocca e sovente mi sono chiesto chiesto il come sia lì.
Come ed anche, con una personale opinione largamente peggiore, ci possa stare la Brambilla a capo di un dicastero così importante.
Comunque così è e così dobbiamo tenerceli; almeno fino a nuovo ordine o “levata” di fette di prosciutto dagli occhi da parte di chi organizza e comanda quell’ambaradan.
Tornando alla similitudine narrata dal Bocca, va innanzitutto ricordato che nelle prime elezioni del 1980 Ronald Reagan vinse contro Carter, in ben 44 stati a 6, e 489 voti elettorali vs. 49 grandi elettori del rivale politico.
Mentre nelle seconde elezioni del 1984, contro il democratico Walter Mondale, vinse in 49 Stati contro 1.
Facile quindi evincere che la “cosa” non può avere per niente delle similitudini col nostro capo del Governo; ma vai a spiegarlo al Bocca che forse non lo capirebbe.
O era altro lo scopo di cotanta "sensibilità" nei confronti del 1° Ministro?
Se poi ci mettiamo che il popolo statunitense è notoriamente più patriottico di noi, beh, che dire; serve forse ricordare che R. Reagan fu amato “veramente” dalla maggior parte degli americani?
Comunque nel video il Presidente del Consiglio dice così: “un Paese unico, fatto di cielo, di sole e di mare, ma anche di storia, di cultura e di arte …”
Peccato che in un editoriale di ieri l’altro Michael Kimmelman scrivendo di Roma e con il validissimo contributo di Gaia Pianigiani, sul New York Times ci definisce così: (il resto qui)
“Una galleria a volta è crollata la scorsa primavera. Nessuno è stato ferito, per fortuna, perché il palazzo è stato chiuso nel 2008, a causa di problemi strutturali e di umidità, che minacciano gli affreschi. In pompa magna, il comune aveva aperto parte del sito (archeologico) ai turisti nel 1999. Poi a causa delle intense piogge, parte del tetto è crollato, il sito è stato chiuso e poi riaperto poco dopo, e quindi chiuso di nuovo” ….
…..”“Una nazione la cui identità e sopravvivenza fiscale dipendono dalla cultura, gli dedica oggi lo 0,21% del suo bilancio statale (e la percentuale è diminuita), il che rappresenta circa un quinto di quanto la Francia consacra a teatro, cinema, mostre, musica e musei. Per non parlare della manutenzione delle migliaia di siti storici per i quali non esiste ancora un piano globale di conservazione”.
Forse che sia questo l’incantesimo della magic italy del Presidente del Consiglio, il Bocca, la Brambilla e la moltitudine dei loro “seguaci”, per risolvere il problema del turismo nostrano?
No, non è così e se non sono degli stolti, anche loro l'hanno capito ... forse.
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io non vedo l'ora di andare in vacanza per evadere un po da questo paese figurati se mi metto a fare vacanze qui che tra l'altro costano molto di più che andare all'estero.
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