mercoledì 15 settembre 2010

Commissione per il turismo accessibile ... a voi la palla

A quanto pare anche quest’anno non cambia niente e non sono riusciti a trovare nessuna soluzione.
Neanche la peggiore.
Mi riferisco alla Commissione per il turismo accessibile, quella presieduta da Giorgio Medail (toh di nuovo lui) e con Pier Vittorio Barbieri, presidente nazionale della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish); Mario Carletti, direttore centrale della direzione per la riabilitazione e protesi dell'Inail; Andrea Giannetti, presidente di Assotravel; Amalio Guerra, presidente nazionale di Assoviaggi-Confesercenti; Massimiliano Monti, presidente della Federazione internazionale per il turismo accessibile e sociale; Cinzia Renzi, responsabile nazionale della Fiavet-Confcommercio; Claudio Puppo, presidente nazionale dell'Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazione andicappati Trasporti) e il giornalista Roberto Vitali, paraplegico dall'età di 15 anni a causa di un incidente stradale.
Infatti non mi risulta che al Manifesto per la promozione del turismo accessibile, in attuazione dell’art. 30 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ratificata con Legge n° 18 del 24/02/09, sia seguito un qualcosa.
Sempre che non mi sia “scappata”, ma non credo.
In particolare mi riferisco al numero 8 del testo dove è scritto:
E’ necessario incentivare la formazione delle competenze e delle professionalità, basata sui principi dello Universal Design e che coinvolga tutta la filiera delle figure professionali turistiche e tecniche: manager, impiegati, aziende, imprese pubbliche e private. Occorre inoltre aggiornare i
programmi di studio degli Istituti per il Turismo, Tecnici, Universitari, dei Master e dei Centri Accademici a tutti i livelli.
Inutile dire che sono circa vent’anni che vado dicendo che questo studio vada celermente proposto nelle scuole alberghiere come materia didattica; tanto per cominciare.
E almeno lì, poi da cosa nasce sempre un’altra cosa che di sicuro male non fa.
Ma io so io e probabilmente non conto un “…..”, mentre loro che contano, forse riescono a produrre solo la stessa cosa; vale a dire un “…..”.
Fatto sta che se ti si presenta un disabile al ristorante, in albergo eccetera eccetera, nessuno sa che cosa bisogna fare, neanche le nozioni più elementari, e “chissenefrega”, ci penseranno gli accompagnatori, no?
Beh per me non è certo così.
Ma che problema o difficoltà ci può essere nell’inserire un testo nelle scuole alberghiere sulle modalità per accogliere al meglio un disabile, e se poi ci aggiungiamo delle dimostrazioni pratiche o degli appoggi alle lezioni fornite dai medesimi; Dio Santo, il risultato è certamente valido e produttivo sotto tutti gli aspetti.
Saremmo la prima nazione a fornire questo insegnamento già dalla scuole superiori; innovazione qualitativa, sociale e perché no, anche la destagionalizzazione come recentemente ha fatto la Spagna per la 3° età.
La libertà o meglio la possibilità di viaggiare viene quasi totalmente negata al disabile e pensare che la persona con una disabilità viaggerebbe volentieri se posta nelle condizioni di farlo.
E quello psichico?
Infatti è difficile organizzare un viaggio non tanto per il disabile psichico e la sua famiglia quanto per il pregiudizio diffuso: il malato psichico è inaffidabile, pericoloso, strano, in poche parole è matto.
Che sorpresa sarebbe scoprire che le persone che soffrono di disturbi psichici sono per lo più affette da un qualcosa di comprensibile, non strano, non pericoloso, reversibile, e a volte guaribile.
Che sorpresa sarebbe se scoprissimo attraverso l’incontro con la disabilità mentale delle nostre parti scisse che potremo poi integrare all’interno di noi, che ricchezza sarebbe se iniziassimo insieme a costruire percorsi turistici che portino a un turismo accessibile e di integrazione.
Tali percorsi da strutturare in maniera che i viaggiatori possono svolgere attività ricreative all’interno di strutture attrezzate attraverso dei percorsi culturali e ricreativi con dei programmi studiati apposta per loro a secondo delle loro necessità e dei tragitti turistici, di svago e gastronomici del paese da visitare. Con questa prospettiva il viaggio diventa come per Ulisse conoscenza intellettuale, ritorno a casa e ricongiungimento verso il proprio Sé.
La spiaggia avrà una passerella idonea per arrivare sulla battigia?
Quel sentiero di montagna sarà praticabile con la carrozzina?
In albergo ci saranno percorsi tattili che consentono di muoversi in autonomia? E le porte saranno abbastanza larghe per entrare con la sedia?
Scegliere la meta turistica non tanto perché piace, ma perché è accessibile: dai trasporti alla ricettività, dalla ristorazione al tempo libero.
Altrimenti si rischia di rimanere «prigionieri» in una stanza d’albergo e di rovinarsi la vacanza.
Si stima che i potenziali clienti con bisogni «speciali» siano circa 38 milioni in Europa e 3,5 milioni in Italia. Disposti a viaggiare, non lo fanno, però, o perché non accedono facilmente alle informazioni o perché non hanno la garanzia che la vacanza scelta sia effettivamente fruibile.
Informazioni che spesso si danno per scontate sono indispensabili per un turista con esigenze «speciali» che va in vacanza al mare, in montagna o in una città d’arte. Alcuni comuni, regioni o associazioni di disabili segnalano quali strutture alberghiere, stabilimenti balneari, itinerari turistici sono accessibili.
Se ci rivolge ad agenzie e tour operators è preferibile verificare le proposte, chiedendo i dettagli a seconda delle proprie esigenze; per evitare spiacevoli sorprese.
In montagna, per esempio, ci possono essere anche sentieri percorribili dai non vedenti, ma difficilmente si trovano alberghi accessibili.
A conferma delle tante “belle” parole che rimangono tali, non si è ancora realizzata la proposta del ministro del turismo Michela Brambilla di liberare dalle barriere architettoniche 12 località del Bel Paese a vocazione turistica, 6 di mare e 6 di montagna.
Quindi quale migliore occasione per rimediare, se non quella di insegnare già dalle scuole preposte al turismo alberghiero?
Ok, come sopraddetto, io non conto un “…..”, ma voi cosa fate?

8 commenti:

  1. Il vero problema è che i politici, fanno le "Commissioni" per dare aria alla loro vanità dimostrando "attivismo",evitando prudentemente di seguirne gli iter operativi che sono poi la sostanza in quanto traducono il dire con il fare.
    E le Commissioninascono con il piede sbagliato perchè, insieme ad un po' di amici da accontentare per vari motivi, sono generalmente composti dagli esponenti di una miriade di organizzazioni ( quelle che in Italia nascono per rappresentare qualcuno e finiscono, in molti casi, per rappresentare in modo autoreferenziale le cariere dei loro esponenti...).
    Quindi tralasciando la necessità che vengano, invece, coinvolti i "veri" esperti in materia, che pur ci sono nelle loro categorie.
    Ecco perchè le riunioni delle "Commissioni" sono poi inconcludenti: manca il lavoro successivo che dovrebbe nascere dal report e dal coinvolgimento a caduta.
    Quindi una valutazione sorge spontanea: se questi signori "pigliatutto", sovraccarichi di incarichi e ruoli, oberati da riunioni, convegni, ecc..., chiudono l cerchio del lavoro della Commissione, quando mai uscirà qualcosa di utile? O forse si sa già in partenza che queste Commissioni (o Tavoli, come oggi si usa...) servono solo al curriculum di tanti scalatori ?
    Provate, a caso, ad inserire i loro nomi nei motori di ricerca per vedere quanto questi infaticabili "commissari" siano
    oberati dal peso delle loro cariche...

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  2. @Sabaudo
    Sarà anche aria per le loro vanità ma se per caso aumenta e diventa un urugano, beh speriamo che almeno se li porti via tutti.
    Certo è che come leggo non sono altro che poche righe da inserire nei personali CV.
    @Luciano
    Se tu non conti un '....' agli altri resta ben poco, o forse sono loro che non contano un '....' e ancor di meno producono?
    Sei un GRANDE e sono contento d'essere tuo amico.
    Scusa ma quando ce vo, ce vo.
    Cosa aspettano per chiamarti a mettere un po a posto queste cose?
    ;-)

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  3. @Francesco

    e dai francesco!!!

    C'è molto di meglio, credimi.
    Comunque grazie, ma basta.
    ;-)

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  4. @Sabaudo

    preso sul web:

    .... Stavo spulciando l’archivio delle interrogazioni a risposta scritta della Camera e del Senato con destinatario il Ministro per i beni e le attività culturali. Lo facevo per cercare qualche notizia utile da darvi su “ciò che si muove” in parlamento per quanto riguarda i beni culturali. Beh, sono rimasto senza parole nel leggere quante interrogazioni a risposta scritta siano state fatte (da qualunque gruppo, tengo a precisare) che ancora non hanno ricevuto un minimo di risposta. Non sono un esperto di statistiche, ma nei primi 50 risultati che compaiono nel motore di ricerca della Camera soltanto 2 interrogazioni risultano concluse nel loro iter.

    La domanda sorge spontanea: a che cosa servono le interrogazioni se rimangono prive di risposta per così tanto tempo? Boh…

    ... figuriamoci quelle dei Ministeri o addirittura quelle della Brambilla.
    Campa cavallo ....
    ;-)

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  5. L'UNIONE FA IL CAMBIAMENTO,ED E' PER QUESTO CHE PERSONE CON IDEALI IN COMUNE SI UNISCONO E VINCONO.IL PROBLEMA E' CHE NOI "PERSONE CON DISABILITA'" NON ABBIAMO UN IDEALE IN COMUNE,E CI FACCIAMO FREGARE SEMPRE DAI POLITICI DI TURNO.DOPO DIECI ANNI HO IMPARATO CHE LE BATTAGLIE TE LE DEVI FARE DA SOLO,PERCHE' CI CREDI,SENZA ASPETTARTI NIENTE DA NESSUNO,SPECIALMENTE DAI FALSI "AMICI" CHE SPESSO SONO POI QUELLI CHE TI FREGANO.AD MAJORAM.
    P.S. SCUSA LUCIANO TU LAVORI NEL TURISMO?E COSA FAI DI BELLO?CIAO.
    RODOLFO MANFREDI.
    SONO SU YOUTUBE,FACEBOOK E IN OGNI DOVE,EHEH.

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  6. @Rodolfo,

    innanzi tutto ciao e ben arrivato.
    Quello che dici e scrivi è sacrosanto...purtroppo.

    Ho diretto catene alberghiere in gran parte del mondo dove ho lavorato anche a stretto contatto con le istituzioni governative dei Paesi che mi ospitavano.
    Attualmente mi occupo di logistica alberghiera per realtà estere e qualità sulla competitività.
    E Amo questo mestiere.
    Tu?

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  7. Da 10 anni mi occupo di disabilità a livello di etica,autonomia e d ho tanti progetti a 360° sul tema,prima ho gestito un centro riabilitativo per 10 anni,prima ancora ho fatto diversi lavorianche in campo turistico.Se mi vui contattare telefonicamente,ti posso chiamare gratis ad un fisso oppure ad un cell.,mandami il tuo rec.tel. su disabilifree con pm(sono Freedoms),li sul mio profilo trovi alcuni miei siti(da youtube a blogspot.com,ecc)dove puoi vedere in minima parte il mio lavoro(a gratis).Ciao e a presto.

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  8. EVENTUALMENTE HO ANCHE SKYPEE SONO SPESSO NELLA VIDEOCHAT DI DISABILIFREE-DIVERSAMNTEABILI.
    FREEDOMS

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