Concluse le indagini sul tour operator che vendeva viaggi on-line che ha lasciato a terra migliaia di clienti con la richiesta di rinvio a giudizio di Scotti e Favarato. Grazie al sequestro della villa dell'ex-patron le parti civili otterranno il risarcimento
I 434 clienti truffati dal tour operator gallaratese Todomondo verranno rimborsati. Raramente accade che in caso di truffa le parti civili riescano ad ottenere il risarcimento ma questa volta, grazie al lavoro svolto dalla Procura di Busto Arsizio e dalla Guardia di Finanza di Gallarate, tutto dovrebbe andare per il verso giusto. Diciamo dovrebbe solo per scrupolo in quanto la vicenda giudiziaria della compagnia di viaggi on-line, che scatenò una vera sommossa da parte delle centinaia di clienti truffati, è giunta ora alla richiesta di rinvio a giudizio. Per due dei 4 personaggi coinvolti inizialmente si è arrivati alla richiesta di rinvio a giudizio mentre gli altri escono di scena con la richiesta di archiviazione al gip. Il rimborso dei soldi spesi per i viaggi mai effettuati potrà essere elargito grazie al sequestro di una villa risultata di proprietà di Alessandro Scotti, ex-amministratore delegato rinviato a giudizio insieme a Silvano Favarato, subentrato nel maggio 2009.
In 14 mesi sono pervenute 434 denunce da parte di clienti che avevano acquistato pacchetti vacanza “on line” sul sito “Todomondo”, gestito dapprima dalla “AVITOUR Srl” e successivamente dalla “TODOMONDO Spa”. Quest’ultima società, costituita nel mese di aprile 2009, perpetuando l’attività di un ramo d’azienda della citata “Avitour Srl”, si era trovata dopo qualche mese in gravi difficoltà economico-finanziarie. A conti fatti, grazie al sequestro del server, da gennaio a luglio 2010 la Todomondo aveva venduto 10 mila pacchetti vacanze per un valore di 13 milioni di euro incassati (il valore reale è, però, di 17 milioni di euro in quanto la società vendeva sottocosto). Di questi 10 mila viaggi solo il 6-7% era riuscito a partire.
In 14 mesi sono pervenute 434 denunce da parte di clienti che avevano acquistato pacchetti vacanza “on line” sul sito “Todomondo”, gestito dapprima dalla “AVITOUR Srl” e successivamente dalla “TODOMONDO Spa”. Quest’ultima società, costituita nel mese di aprile 2009, perpetuando l’attività di un ramo d’azienda della citata “Avitour Srl”, si era trovata dopo qualche mese in gravi difficoltà economico-finanziarie. A conti fatti, grazie al sequestro del server, da gennaio a luglio 2010 la Todomondo aveva venduto 10 mila pacchetti vacanze per un valore di 13 milioni di euro incassati (il valore reale è, però, di 17 milioni di euro in quanto la società vendeva sottocosto). Di questi 10 mila viaggi solo il 6-7% era riuscito a partire.
Con l’avviso di conclusione indagini è terminata un complesso lavoro con notevole risonanza mediatica che, nell’arco di poco più di un anno e con minime spese giudiziarie, ha prodotto risultati
significativi culminati con la dettagliata contestazione del delitto di truffa aggravata nei confronti dei due responsabili legali del predetto tour operator. Per tal motivo, il sostituto procuratore titolare dell'indagine Roberto Pirro aveva inizialmente a disposto l'oscuramento del sito internet e sottoposto a sequestro l’intero server in uso alla società “Todomondo Spa”; la Guardia di Finanza di Gallarate ha eseguito, insieme al responsabile del settore di polizia giudiziaria Giovanni Antico, i necessari accertamenti al fine di acclarare gli artifizi e raggiri posti in essere, quantificare l’entità degli introiti ed individuare i responsabili.
Grazie a questi attenti accertamenti i militari della Guardia di Finanza di Gallarate hanno appurato che Alessandro Scotti, poco tempo prima della cessione del ramo d’azienda, aveva trasferito parte dei fondi che avrebbero dovuto confluire nella “Todomondo”, su conti correnti bancari personali; tali somme venivano quindi utilizzate per l’acquisto di una villa da 16 stanze ad Albizzate (foto a destra) del valore di circa 800.000,00 euro. Il bene, insieme ad alcune migliaia di euro trovate sui conti correnti, è finito sotto sequestro e dopo la confisca verrà venduta per risarcire i clienti costituitisi parte civile.
Grazie a questi attenti accertamenti i militari della Guardia di Finanza di Gallarate hanno appurato che Alessandro Scotti, poco tempo prima della cessione del ramo d’azienda, aveva trasferito parte dei fondi che avrebbero dovuto confluire nella “Todomondo”, su conti correnti bancari personali; tali somme venivano quindi utilizzate per l’acquisto di una villa da 16 stanze ad Albizzate (foto a destra) del valore di circa 800.000,00 euro. Il bene, insieme ad alcune migliaia di euro trovate sui conti correnti, è finito sotto sequestro e dopo la confisca verrà venduta per risarcire i clienti costituitisi parte civile.
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