giovedì 18 novembre 2010

La "grande" opportunità per Matteo Marzotto è ... perdere turisti

“Il mercato inglese ha registrato (2009) una flessione verso l’Italia tra il 15 e il 20% ma questa situazione va vista come un'opportunità".
L’inizio senza alcun dubbio è da manuale; si, forse delle Giovani Marmotte oppure a vantaggio di qualche professionista paramedico (?) o chissà chi altro.
Beh, sarà quel che sarà ma queste sono le testuali parole di Matteo Marzotto dopo aver appreso i dati outbound turistici dell’Inghilterra nei confronti del nostro Paese.
Un calo di presenze che, a conti fatti, è stimato nell’ordine del -15 o -20%, e lui cosa dice ?
Che ci vede la possibilità di una grande futura occasione.
Occasione decchè?
E' comprensibile che l'incaricata/o che lo imbocchi abbia ricevuto ordini di far apparire tutto sempre bello e positivo, ma chi  glieli scrive i discorsi?
Qualche "gentile, professionale e molto cortese" addetta/o stampa dell'Enit, o chi altro?
Oppure è Tafazzi?
Innanzi tutto va detto che i dati sono del 2009 (oggi siamo quasi a dicembre del 2010) e non si capisce il come sia possibile non averli ancora precisi; chessò 17,4 o 18,3%; boh?
Insomma, dopo dieci e passa mesi non sono ancora riusciti ad averli o a farli, e questo la spiega già lunga sul cosa sanno fare quelli che li emettono, nonché sul valore che lor signori danno a questi dati, soprattutto quando sono negativi.
Però statene certi che se per caso hanno il segno più, anche quando non è, ecco che c’appaiono in ogni dove e in ogni tempo; e qualche esempio l’abbiamo.
Comunque l’opportunità che il Marzotto ci vede (beato lui), in verità c’è, ed è semplice semplice.
Infatti peggiorare questa situazione sarà pressoché impossibile, anche per l’ambaradan dell’Enit del Marzotto e del Paolo Rubini, e quindi qualsiasi cosa succederà l'anno prossimo, ebbene questa verrà vista come un grande successo.
Che già me li vedo e che suoneranno un po’ così: “aumentano i turisti provenienti dall’UK per merito del nuovo piano strategico attuato da quando ci siamo “noi” (“loro” per chi legge) che quasi quasi “noi” (sempre “loro”) stessi ci meravigliamo della nostra bravura e del come “noi” (“loro”) non c’è nessuno”.
E meno male, aggiungo io (“io” per chi scrive)!
A guardare bene, ma anche male, un’opportunità ci sarebbe; quella che lor signori (“loro” per chi legge) se ne vadano a casa e lascino ad altri la “possibilità” di dire ma soprattutto fare qualcosa di veramente produttivo per “noi” (“noi” per chi legge) nel turismo.
E poi dicono che sono bravi ("loro").

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