lunedì 27 dicembre 2010

Oggi quì, domani là ... ieri si, poi forse no. All'Enit chi lo sa?

Ma ‘a sustanza addo' stà?
E’ vero, nel turismo (i pigia o acciacca bottoni) affondano nelle loro conclusioni, e sono confusioni gravi.
Conclusioni e confusioni che non ti fanno mai capire dove stia la verità e quale sia il vero piano di produttività; se mai ci fosse.
Poi anche quest’ultimo chiuderà tra non molto (2011) per mancanza di fondi.
Ma cos’è una ripicca al Tremonti?
E il turismo non è forse una della maggiori fonti d’entrate del nostro Paese?
A nessun imprenditore verrebbe in mente di licenziare il suo rappresentante sulla piazza d’affari dei suoi  migliori clienti. I migliori clienti, si, perché la Baviera non è l’ex DDR. La Baviera è il Bundesland più ricco della Germania.
Un vero e proprio stato nello stato.  
Il Bundesland da dove partono i turisti con i soldi e non quelli diretti da qualche parte d’Italia con 35/50 Euro a disposizione per la pensione completa. La Baviera è il Land con un uno dei maggiori volumi d’affari dall’Italia e verso l’Italia.
Con la chiusura dell’Enit viene lanciato inevitabilmente  un messaggio di offensivo disinteresse e d’incuria dei rapporti verso un partner che invece andrebbe trattato con tutti i riguardi.
Ma andate a Monaco di Baviera, andate a visitare l’Istituto spagnolo Cervantes, andate a cercare gli istituti americani o gli enti gestiti da Paesi arabi per capire qual è l’importanza che l’estero dedica alla capitale bavarese.
E noi?
Noi risparmiamo.
Noi risparmiamo (?) vabbeh, lasciamo perdere, ma viene spontaneo il ricordo di quel film in cui Totò candidamente afferma che il suo cavallo era  morto, proprio ora che gli aveva tolto l’abitudine di mangiare.
Addio caro Enit di Monaco di Baviera. Te lo puoi scordare che qualche interlocutore bavarese importante ti segua a Francoforte sul Meno. I clienti importanti sono abituati ad essere seguiti. Questo lo sanno tutti, tutti ad eccezione di chi gestisce la nostra presenza all’estero.
E pensare che non più di pochi giorni fa Matteo Marzotto, il presidente dell’Enit, si è risentito per la chiusura degli APT in Toscana.
Per non parlare delle dichiarazioni della Brambilla solo l’11 maggio scorso, dove: “…nella prima giornata della ITB, l'Internationale Tourismous Boerse di Berlino, ovvero la più grande fiera turistica a livello tedesco ed internazionale, sosteneva che la Germania rappresentava il primo mercato di incoming dell'industria turistica italiana, con quasi nove milioni di arrivi di turisti tedeschi ogni anno nel nostro paese, più di 46 milioni di presenze e un fatturato complessivo di circa sei miliardi di euro. Un patrimonio fidelizzato negli anni, un primato che l'on. Brambilla ha sottolineato in occasione dei numerosi incontri tenuti in Fiera, rilanciando una politica turistica che guarda alla Germania prima di tutto come ad un partner importante e con il quale lavorare per rafforzare ulteriormente la cooperazione”.
E dove successivamente ebbe un colloquio con l'incaricato del Governo Federale per il Turismo, on. Ernst Hinsken, nel corso del quale furono affrontati i temi prioritari, utili a rafforzare l'interscambio di flussi turistici.
Mentre il GM dell’Enit, Paolo Rubini, così esordiva:” Negli anni abbiamo costruito un ottimo rapporto con i T.O. e gli agenti di viaggio tedeschi, che intelligentemente ampliano sempre di più i cataloghi dedicati all'Italia, sia aumentando l'offerta delle destinazioni tradizionali, sia recentemente, inserendo anche nuove e stimolanti destinazioni turistiche italiane con anche un interessante rapporto qualità/prezzo…il Governo italiano, attraverso il Ministro del Turismo, on. Michela Brambilla, in questi primi mesi di attività, ha deciso di intraprendere numerose azioni per la tutela questo settore che è di vitale importanza per la nostra economia e per la nostra immagine internazionale.”
Ma decchè se la chiudete?
Mentre se vado a leggere l’interrogazione parlamentare effettuata in merito dalla Senatrice Manuela Granaiola del PD, noto che questa non è un granchè professionale poichè non è neanche menzionata la richiesta dei ricavi al dettaglio della sede tedesca e le altre in sentore di chiusura, i costi,  il modus operandi, il virtuale se sarà sostitutivo, lo spostamento o futuro impiego del personale, eccetera eccetera ... nonchè la comparazione (monetaria, di locazione e numerico lavorativa) con le prossime aperture internazionali (Cina, India, Brasile...) che faranno sicuramente parte della risposta.
E che "forse" spiazzeranno di conseguenza l'interrogazione.
Quindi si evince ancor di più che se Sparta piange Atene di certo non ride (almeno non dovrebbe); mentre agli operatori non resta che disperarsi.
La Granaiola che è un ex dirigente dell'Inps, nel Senato è:
Membro della 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo)
Membro della Commissione straordinaria per il controllo dei prezzi
Membro della Commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito
Ma che c'azzecca l'Inps con queste Commissioni?
E i pigia e acciacca bottoni, in quelle stanze del buon e felice comando, schiacciano e alzano il medesimo “pulsante” in gran quantità … un pò si e un pò no; un pò su e un pò giù ... che alla fine si rompe.
Proprio come quelli di molti.

4 commenti:

  1. Con questa logica a me potrebbero tranquillamente mettermi nella Commissione della Sanità, considerando che della medicina ne so quanto un bambino ne sa di trigonometria applicata.
    ;-)

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  2. Probabilmente si punterà la promozione sull'incoming del " pastore tedesco " inteso come animale e non come sacerdote luterano ;-))

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  3. Non può essere altrimenti se consideriamo l'amore per i cani della Brambilla.

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