Caro Fabio Lazzerini,
dal tuo “L’Italia è ritenuta, da più parti, il Paese più bello del mondo. Ma lo è davvero?”, posso assicurarti che è proprio così.
Ma credo tu già lo sappia.
Comunque al di là del fatto strarisaputo che da noi le bellezze artistiche sono … eccetera eccetera, per riaffermare che il nostro Paese è si il più bello del mondo, per prima cosa dovresti provare a ritagliare sull’atlante il perimetro delle sue coste e dei suoi confini, poi il pezzetto di carta che ti rimane, fallo vedere a qualsiasi abitante del globo (anche nell’altopiano del Tibet) con la domanda “che Paese è?”.
E consegnalo pure all’incontrario; nord al posto del sud o in direzione dell’est o dell’ovest.
Falla al giovane o al vecchio che sia, a quello colto o all’ignorante che è, o a qualsivoglia opposto tu preferisca fare l’ardua ma semplice domanda.
Ebbene, tutti in un battibaleno ti diranno che è l’Italia.
Poi prova a pensare con quale altra nazione è possibile fare la stessa cosa.
Fatto (?), e visto che avevo ragione?
Della Francia alcuni ti diranno che è la Spagna e viceversa; del Giappone, che non è per niente difficile, chissà quale altra comparazione si lambicheranno e così via cantando.
Se poi ritagli gli stati americani e li fai vedere agli stessi statunitensi … apriti o cielo; il Wyoming diventa il Colorado (son tutti e due perfettamente quadrati), mentre il Montana assomiglia all’Oregon e al Kansas.
Detto questo non ci resta altro che piangere (?) dici nel tuo, e il turismo non decolla nonostante la cucina, il buon bere … dell’arte, cultura e paesaggi, l’abbiamo già detto.
Parole Sante, per carità, ma perché ti sei limitato a comparazioni così datate e non hai inserito dei parametri più recenti; tipo quelli del 2010 o dell’anno scorso che sono ancora peggiori?
Sarà che forse non volevi urtare nessuno dei presenti o di quegli assenti che ci governano e che nonostante sappiano sempre quel che sa da fare (a parole), non danno mai seguito ai dei fatti concreti.
E poi di seguito ad altre parole e al bla bla bla di circostanze e infinito.
Ti sei mai chiesto il perché ci siano sempre ‘sti qui a non produrre un bel niente di costruttivo e duraturo, e a “guadagnarci”, a dispetto del fatto, tanti soldini con incarichi sempre più prestigiosi; e giù riunioni, meeting, conferenze e chi più ne ha più ne metta, e la bella vita, che in verità non meriterebbero affatto?
Come mai non fai nomi e cognomi ma elenchi anche tu le stesse identiche cose e cause che da secoli si stanno dicendo?
Che mi sia sfuggita la cosa?
Beh, quando 'sta cosa la chiedo di persona, la risposta che m’arriva è praticamente sempre la stessa: “Sai, Luciano, tengo famiglia e certe cose è meglio non dirle”.
Poi nel tuo concludi con: “… perché siamo convinti che nel Turismo sia scoccata veramente l’ora della svolta. Non possiamo più permetterci di aspettare, di sperare che i turisti vengano in Italia da soli, perché questo è “il Paese più bello del mondo”. Lo è, certamente. Ma purtroppo non tutti se ne accorgono. A noi il compito di evitare che questo continui ad accadere”.
Sai quante volte ho sentito o letto la stessa cosa?
E poi tu vedi che nel turismo è scoccata l’ora della grande svolta per evitare che questo “bailamme” continui ad accadere … ma scusa: “come puoi pensare che con gli stessi si possa migliorare?”
Per diritto divino?
Ah beh, si beh, ho visto un Re, e se ne sei convinto, continua a sperare di poterlo vedere.
E visto che ci sei, mi auguro che tu possa convincerti che questa mia è una critica costruttiva, e naturalmente senza rancore … ma con nome e cognome … e famiglia al seguito.
Ah dimenticavo, forse che a noi, in fondo, non manchi nient’altro che la qualità di quelli che ho già descritto sopra?
Se non erro me ne avevi parlato bene.
RispondiEliminaCosa accadde o accade?
:-)
Le solite parole di circostanza per riempire qualche minuto di qualche [importante] riunione.
RispondiEliminaImportante per loro ...... naturalmente.
;-)
@Sergio
RispondiEliminaE non ho cambiato opinione, solo che da alcuni ti aspetti qualcosa di innovativo nella stessa misura che sa dare nel lavoro.
@Vincenzo
Appunto!
@Luciano
RispondiEliminaEccola a 4 giorni dal problema come immaginavamo (come tu immaginavi), prima no?
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=851699&lang=it
Confturismo e Confcommercio a tirare la volata.
Da non perdere
;-)
@Francesco
RispondiEliminaSei arrivato in ritardo.
:-D
Farei notare che il Lazzerini (Fabio Maria) non è propriamente un vero e proprio "tecnico" nel campo del turismo.
RispondiEliminaLaureato in Economia alla Bocconi ha fatto una carriera di tipo manageriale in Digital Equipment S.p.A. (IT), poi in Autodesk Italia S.p.A. (CAD), poi in Neopost Italia (sistemi di automazione della corrispondenza), infine in Amadeus SpA prima come GM (febbraio 2006) e poi come AD (settembre 2006).
Ha quindi fatto una carriera manageriale in aziende del settore "tecnologico" più che in quelle che si occupino di turismo (Amadeus a parte, se proprio vogliamo).
Ciò non gli impedisce comunque di essere professore a contratto presso lo IULM dove tiene attualmente un Corso di Laurea magistrale in Promozione e management della cultura e del turismo.
Link corretto... sorry. ;-)
RispondiEliminaMa se sono così bravi, come mai la prima Università italiana è quella di Bologna che però è 174 al mondo?
RispondiEliminaSecondo Anthony Giddens, direttore della London School of Economics: “Globalization can thus be defined as the intensification of worldwide social relations which link distant localities in such a way that local happenings are shaped by events occurring many miles away and vice versa.” Se, dunque, la nostra realtà da “locale” si è trasformata in “mondiale”, logica vorrebbe che le nostre università mutassero e divenissero, anch’esse, “mondiali”. Il Times prova, appunto, a dare una definizione di Università di Livello Mondiale (World Class University): “E’ lo strumento per formare i talenti che cambieranno il loro mondo professionale.”