Caro Massimiliano,
spero che tu non abbia messo il “copyright” sulla frase “niente di personale, ovviamente” da come appare nelle prime righe dell’articolo in merito all’uguaglianza che “intravedi” tra Calvini e Malacalza.
Quindi nella speranza di non doverti eventualmente pagare per aver mancato ai diritti d’autore, la prendo in affitto e anch’io dico: “niente di personale, ovviamente” contro Giovanni Calvini, ma per nessuna ragione al mondo lo paragonerei a Vittorio Malacalza.
Ti prego di non avertene a male.
E prego che nessuno me ne voglia, perché per quel che può valere la mia opinione, è da mo’ che la penso così.
Eh si, niente contro ma certamente neanche a favore, ed è presto detto il perché.
Al tempo dell’inaspettata (per me) nomina del Calvini a presiedere la Confindustria genovese che fu oibò “gestita” più da Roma che dai saggi di questa città, ebbi con Lui un confronto negli uffici di Via S. Vincenzo, a seguito di una lettera che gli scrissi.
In quella lamentavo il fatto che il fresco designato, non volesse dar colloquio a nessuno, neanche a chi ne avesse fatto gentilmente richiesta (tra cui, in concomitanza di gente ben più importante, c’ero anch’io), ma soprattutto non si fosse neppure degnato d’incaricare un’eventuale segretaria per darmi una benché minima risposta; almeno nell'ipotesi d’impossibilità temporale a svolgere una semplice semplice pur breve intervista.
Vabbè, niente di male, ognuno il frigorifero di casa propria lo apre quando meglio gli pare o l’aggrada e va rispettato lo stesso; anche se non volevo mica mangiare niente delle sue mercanzie.
No di sicuro, infatti volevo solo parlare di turismo e dell’importanza dell’industria in questo settore nella mia cara città.
E possibilmente dare qualche bel suggerimento “a gratis”, com’è nella mia indole.
Forse non è normale, ma che ce voi fa, c’ho il chiodo fisso che Genova non ha altre eclatanti risorse che questa qua; con l’aggiunta della cultura, naturalmente; e per di più, non m’arrendo mai.
Sono due cose che vanno talmente di pari passo che anche l’osso rosicchiato del cane lo sa.
Dell’eventuali altre richieste della gente che conta per poter parlare col Calvini, non so come sia andata ma, se non ricordo male, fui appunto il primo ad essere omaggiato di ‘sta cortesia.
Il breve colloquio di 30 minuti circa si svolse in perfetta serenità, dove, in un battibaleno, notai che l’eleganza colloquiale del buon Giovanni, nonché il saperci fare, era in perfetta sintonia con la carica che sarebbe andato a ricoprire; un gran Signore, per carità.
Però ricordo che dopo quel battibaleno avrei voluto alzarmi e accomiatarmi con una forte stretta di mano.
Lo so, son fatto male, e non appena posso, il “pelo o capello” sulla lingua, lo sputo (se nessuno mi vede) o lo tiro via con le dita.
Ma ahimè o tant’è, l’educazione che in quei momenti vorrei mi svanisse, mi ha tenuto incollato a quella sedia, neanche troppo comoda; si era infatti nella sala meeting e manco nel suo ufficio personale.
In due in una sala così grande era la primissima volta che mi capitava.
Sia quando al di là della scrivania c’ero io e ricevevo indifferentemente dei Re o dei “barboni”, sia quand’ero invitato da Ministri stranieri per fare due paroline sul turismo per le loro Nazioni.
Norma che seguivo e seguivano per far e farti sentire a tuo o loro agio, come notoriamente si fa.
Diciamo che l’ho inteso come un’agire alla moda del grande Albertone: io so io e tu non sei …
Comunque poco importa e sarà quel che sarà, ma subito dopo mi sono accorto (presumo) che del turismo al buon Giovanni non importasse un bel fico secco (che poi credo faccia parte del commercio che fa), e di conseguenza ho tirato il discorso su cose banali e prive di grande importanza. Tanto non m’ascolta nemmeno, ho pensato e creduto, quindi a che può servire?
Comunque negli anni ho continuato a leggerlo non appena vedevo il Suo nome scritto sui quotidiani e ascoltarlo in TV, nella speranza che qualche volta ci mettesse anche la parola turismo in qualche intervista o dichiarazione; si sa mai.
Ieri l’altro, dopo aver letto e riletto il tuo fondo, ho fatto una ricerca su internet abbinando il nome del presidente di Confindustria Genova con quella a me cara; il turismo.
Ebbene, niente, niet, nisba, nothing, nichts, rien, nada e لا شيء.
Hei, non è uno sfoggio di eventuali lingue estere conosciute, no; ho solo usato il traduttore di google per poter dare più consistenza al “nulla”.
Ho poi accostato le parole Confindustria Genova con quella del turismo e m’è apparso il rinnovo del CCNL nel luglio del 2010 e la guida, sempre al CCNL, nel febbraio di quest’anno.
Beh, veramente un po’ troppo poco, no?
Perché è anche possibile che mi sia scappata qualche Sua dichiarazione nel merito, ma che sia sfuggita anche al motore di ricerca più famoso del mondo …
Se invece parliamo dell’interesse nazionale, ecco che la Marcegaglia c’ha dato della grossa e soventemente ha menzionato questa grande risorsa che il BelPaese dispone.
Si è vero, Lei nel turismo ci “marcia” ed è un business che segue attentamente, mentre il Calvini no, ma in suo appoggio (Confindustria Turismo) c’è un bel pezzo da 90 (dai facciamo anche 91, và) che risponde al nome di John Winteler; quello che ha risolto in quattro e quattr’otto le disastrate casse dell’Alpitour.
Qui?
Beh qui, per essere nel tema corrente del turismo, s’ascolta e si legge che si vuol fare ‘na Rambla in Via XX Settembre.
E si vuole paragonare una strada di 25 metri (quattro corsie più l’ampio passeggio centrale) di Barcellona ad una che di metri ne ha soli 7 (tre corsie e basta lì).
Ma siamo … (pensala tu la parolina più ovvia).
E come sempre, caro amico, al fondo delle mie “crudeli” critiche costruttive sul turismo, che tanti “nemici” mi procurano sempre (ma va bene così perché credo che serva a qualcosa), permettimi ancora una volta di ricordarGli che questo settore contribuisce a circa 8/9% del fatturato (PIL) della città, e stessa cosa o percentuale è per quanto riguarda la forza lavoro.
C’è forse qualche altro settore che partecipa nella stessa maniera?
E visto che ci sono lo ricordo anche ai politici di Genova che spesso (ma neanche troppo) parlano di turismo e cultura ma … ne parlano solo.
Beh, d’altronde e forse, molto di più non saprebbero fare.
Poi alla fine ho visto la data del tuo articolo che è il 1 d’aprile … e mannaggia a te, ci sono caduto!
P.S.: Ah dimenticavo; quanti meeting sono stati organizzati da Confindustria Genova sul turismo a livello internazionale o semmai anche solo a quello nazionale?
Qui ci vuole frap1964
RispondiEliminaLa prima edizione del Virtual Travel Market, nuovo strumento di promozione turistica on line a livello mondiale lanciato da ENIT Agenzia e conclusasi il 31 marzo scorso, ha visto partecipare 341 espositori di cui 258 buyer internazionali,83 espositori italiani, 1300 operatori registrati,3500 biglietti da visita scambiati, piu' di 7000 visite da 57 Paesi di tutti i continenti.
"Il VTM,che non puo' e non deve sostituire le fiere tradizionali,bensi' dotare di ulteriori strumenti promozionali e commerciali le imprese turistiche, ha consentito - precisa Paolo Rubini,Direttore Generale di ENIT- una visibilita' internazionale con investimenti accessibili a molte piccole realta' con potenzialita' attrattive per segmenti turistici di nicchia".
"Positivi i feed-back degli operatori - ha commentato Marco Merciai,direttore della manifestazione- sia in termini di contatti che di incremento delle visite dirette sui siti intenet delle aziende con immediato aumento delle prenotazioni e delle vendite"
La prossima edizione si terra' sempre sul sito "www.vtmitalia.com" dall'11 al 14 ottobre 2011.
@Vincenzo
RispondiEliminaEh si, chi meglio di lui?
E adesso spero proprio che ti/ci risponda, ma credo di si.
:-D