Innanzi tutto buon 25 aprile, ed ho scelto proprio la festa della Liberazione nella speranza che avvenga anche la redenzione delle statistiche sul turismo e di chi le dà.
Tutti ben sappiamo dell’inconsistenza di queste, nonché della falsità a cui siamo soggetti durante l’arco dell’anno.
Ce la/lo menano in tutte le salse ed il più o il meno è diventato un segno logico solo se è politico.
Stai con “loro” (?), e allora è bene mettere il segno più, mentre se ne sei in disaccordo con le “politiche” dei regnanti di quel periodo; ecco che il segno, senza una logica apparente, diventa meno, anzi, molto meno meno.
A volte è così tanto “meno meno meno” che sembra vogliano raggiungere un orgasmo cerebrale o addirittura quello corporale.
Partitocratico, naturalmente.
Se ne parla da “secoli” ma nessuno fa niente per sopperire al danno che procurano gli ingannanti dati, così talmente evidenti ad occhio profano, che anche lo sciocco di turno se n’accorge in un battibaleno.
Però lo “scemo” tace e fa spallucce; tanto a ch’importa, e poi si sa che le statistiche sono tutte ‘na str … anezza.
Eh no cavolo, i numeri sono importanti e sono vitali per capire gli errori passati, mentre ancor più lo sono per programmare un futuro migliore.
Eppure non passa giorno (cosa dico, ora) che qualche bontempone, per farsi bello agli occhi della comunità degli “stolti”, non elenchi dei numeri o fattori che manco più li cani ci credono ancora.
C’è chi ricorre a delle statistiche attraverso l’opinione telefonica di altri … ma voi l’avete mai ricevuta una telefonata dove vi è richiesta la vostra disponibilità ad andare in vacanza di qua o di là, se la farete e quanto spenderete?
Io in quasi 60anni … mai!
Ci sono poi quelli che s’informano (dicono) presso alcuni Tour Operator internazionali per capirne l’andazzo generale; alcuni, mica tutti.
E chissà che non vengano scelti quelli che fanno più “comodo” o che qualche dato non venga riportato con “l’involontario” errore di un punto o di una virgola finiti “per caso” un po’ più in là o un po’ più in qua?
Nessuno è perfetto e ognuno ha il suo personale censimento.
E naturalmente, neppure uno dice le stesse cose dell’altro; a meno che non abbiano in comune quel qualcosa che li “aiuta” a dire la stessa cosa.
Faccio un esempio.
Per le vacanze pasquali Trivago.it, il network internazionale di comparazione e ricerca prezzi hotel, dice che i tedeschi (e non solo), rispetto all’anno scorso, l’Italia non compare nella Top-ten delle destinazioni più ricercate per il mercato spagnolo e perde posizioni per quello tedesco.
Mentre se ascolti le dichiarazioni di Paolo Rubini, GM dell’Enit, ecco che appaiono dei segnali positivi, per quanto riguarda il mercato europeo, e questi provengono dalla Germania dove i maggiori Tour Operator (Dertour, ITS, Thomas Cook, FTI) hanno registrato per la Pasqua aumenti a due cifre.
Ma come?
E se poi volete farti due risate e avete voglia di fare un salto dalle parti di Federalberghi, et voilà il B. Bocca dice che: “… la clientela italiana, che peraltro sceglierà in modo pressoché assoluto l’Italia per trascorrere la ricorrenza pasquale …” attraverso l’indagine effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions dal 12 al 18 aprile intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3.000 (io no) italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali maggiorenni.
E nel mentre … gli Italiani sono quelli che viaggeranno di più all’estero nelle prossime vacanze di Pasqua.
Eccheccavolo, ma quando avverrà la “liberazione” di questi qua?!
Quando va bene viva Michele, quando va male in quel posto a Pasquale.
RispondiEliminaUn classico dei giorni d'oggi