Oggi ho veramente poco tempo per andarmi a cercare le ultime “belinate” dei “professoroni” del turismo nazionale; pertanto visto il quantitativo enorme che giornalmente ci viene offerto … cerco, clicco, vedo, leggo, approvo, copincollo e ...
Da marzo a settembre, un “truck”, autoarticolato di grandi dimensioni ha attraversato l’Europa sostando in 18 città per promuovere il turismo e i prodotti enogastronomici italiani. Ma le tappe non hanno richiamato folle, né di stranieri né di italiani residenti all’estero. Anche perché i siti che dovevano “spingere” Magic Italy in Tour si sono rivelati lacunosi in informazioni peraltro basilari, come la posizione del “truck” nelle città dove avrebbe fatto tappa. Erano due: www.visititaly.com e www.italyvisitsyou.com, gestiti da una società svizzera con sede a Lugano, la Visititaly Sagl Switzerland ... errata corrige (infatti la società svizzera risulta completamente estranea ai fatti [magico tour], ved. commento al post di frap 1964 con ancora maggiori delucidazioni).
Poi ci sono esempi di scelte logistiche discutibili: quando l’autoarticolato è arrivato a Madrid ha scelto di posizionare gli stand a Madrid Rio, un quartiere periferico e mal collegato. Era luglio e l’orario di apertura era stato fissato in 14-20. Ma in Spagna a quell’ora d’estate nessuno esce di casa.
“In un momento di grave crisi economica il Ministero del Turismo e il Ministero dell’Agricoltura hanno stanziato quasi 3,5 milioni di euro per un’iniziativa che si è rivelata un flop colossale”, ha detto la deputata pd Laura Garavini, depositando alla Camera un’interrogazione parlamentare ai Ministri Brambilla e Romano sull’iniziativa “Magic Italy in Tour. “Il progetto avrebbe dovuto rilanciare l’immagine dell’Italia”, ha aggiunto la deputata pd, “in realtà i connazionali in Europa raccontano come i gazebo fossero costantemente deserti”.
“La società che si è aggiudicata il progetto ha vinto malgrado nell’offerta economica avesse ottenuto un punteggio dieci volte più basso della seconda classificata”, accusa la deputata pd “Dai verbali risulta che la ditta vincente sia stata scelta comunque, perché considerata molto capace sul piano della comunicazione. Non si spiega allora perché non ci sia stato alcun risalto mediatico degli eventi, né perché i siti web fossero così lacunosi e malfatti”.
Questo è il testo dell’interrogazione parlamentare, presentata da Laura Garavini, Nicodemo Oliverio, Gianni Farina, Fabio Porta, Marco Fedi, Jean-Léonard Touadi, Franco Laratta, Rosa Villecco-Calipari (i grassetti sono nostri, ndr):
• in data 22 luglio 2010 è stato oggetto d’appalto, da parte della Buonitalia SpA, organismo di diritto pubblico che fa riferimento al Ministro del Turismo, il Progetto ‘Magic Italy in Tour’, un programma itinerante volto a rilanciare l’immagine dell’Italia in almeno 19 città di 12 paesi europei e a promuovere, con la partecipazione del Ministero delle Politiche Agricole, i prodotti enogastronomici italiani;
• l’appalto, per un importo di 3.234.000 euro (in media 170.000 euro a tappa) è stato aggiudicato al costituendo R.T.I. (raggruppamento temporaneo d’imprese) tra Publitour SpA e Lowe Pirella Fronzoni SRL;
• dai verbali della Commissione giudicatrice risulta che il R.T.I. Publitour SpA e Lowe Pirella Fronzoni SRL abbia vinto l’appalto per una differenza di soli 0,36 punti rispetto al secondo classificato il R.T.I. AB Comunicazioni SRL e Jumbo Grandi Eventi SpA; quest’ultimo, malgrado avesse ottenuto un punteggio quasi dieci volte più alto per l’offerta economica (20 punti, contro i 2,36 del primo classificato), è stato invece ritenuto inferiore nell’offerta tecnica (60 punti contro 78);
• la destinazione di una somma considerevole, pari a circa 3.300.000 Euro, ad iniziative di rilancio dell’immagine del Paese e di promozione dei nostri prodotti all’estero, avviene contestualmente alla riduzione e al depotenziamento, in Europa e in altre parti del mondo, di strutture, quali gli Uffici ENIT, gli Istituti di Cultura, e le Camere di Commercio, che nel tempo hanno assicurato la proiezione dell’Italia nel mondo in campo turistico, culturale e commerciale;
• le notizie che pervengono dai luoghi dove l’iniziativa ha già avuto luogo sono tali da destare riserve sull’afflusso sia degli interlocutori dei Paesi ospitanti che degli italiani ivi residenti;
• gli strumenti di comunicazione di cui la società aggiudicataria si è dotata sono risultati inefficienti; questo vale sia per il sito di riferimento, www.visititaly.com, gestito dalla società “Visititaly Sagl Switzerland” avente sorprendentemente sede in Svizzera, a Lugano, che per il sito www.italyvisitsyou.com, deputato alla promozione del progetto, ma carente anche di alcune informazioni basilari come quelle relative ai luoghi di stazionamento del “truck” nelle singole città;
• lo stesso coinvolgimento delle Camere di Commercio all’estero si è limitato a una burocratica comunicazione ai loro responsabili, senza alcun coinvolgimento nella definizione dei programmi operativi e senza alcuna previsione circa gli oneri da affrontare;
• l’esito dell’iniziativa è anche riconducibile all’assenza di uno studio strategico nella scelta dei luoghi d’installazione, della stagione e degli orari d’apertura degli stands; a Madrid, per esempio, nel torrido mese di luglio, risulta che il truck abbia stazionato nel quartiere periferico e malservito ‘Madrid Rio’, aprendo al pubblico soltanto nelle ore più calde (14 – 20.30 h);
per sapere
- per quale ragione i Ministri interrogati non siano intervenuti tramite le strutture operative dei loro dicasteri per indurre a sviluppare in modo più adeguato le attività promozionali inerenti al progetto, allo scopo di migliorarne l’efficacia;
- quali valutazioni diano i Ministri interrogati degli esiti e del ritorno economico di questa iniziativa, e se non ritengano di utilizzare in futuro le sempre più scarse risorse disponibili per sostenere l’impegno di strutture pubbliche di sperimentata professionalità, che hanno dovuto limitare o interrompere i loro programmi proprio a causa della limitazione dei finanziamenti;
- come spiegano i Ministri interrogati che i limiti sul piano della comunicazione e della promozione si siano manifestati proprio da parte di società che in sede di aggiudicazione erano state prescelte in ragione di una loro presunta esperienza in questo settore.
Cosa si nasconde dietro gli ultimi due anni di gestione dell'ex Agenzia nazionale di promozione turistica, poi Enit, da parte del ministro Brambilla? L'ente è stato commissariato nel 2009 ma da luglio 2011 ha un nuovo Consiglio di amministrazione, di fatto mai convocato. Inoltre, qualche settimana fa, la commissione Attività produttive della Camera ha rinunciato a esprimere il parere sulla nomina alla presidenza dell'Enit di Matteo Marzotto, che finora è stato commissario dell'ente.
RispondiEliminaDue anni, dunque, di lungaggini burocratiche e povere di decisioni per la promozione del turismo in Italia. E quando sembrava che si fosse raggiunto il punto più basso, Michela Brambilla continua a fare danni. Anticipando la riunione formale del nuovo Consiglio di amministrazione, originariamente convocata per il 18 novembre, il ministro ha di fatto deciso di tenere una riunione dell'organo commissariale, decaduto dopo i provvedimenti formali di nomina del nuovo Cda a luglio 2011. Non si vede, cioè, la volontà di mettere fine al commissariamento.
Un altro dei nodi da sciogliere è l'incarico a direttore generale dell'Enit, le cui responsabilità il Ministro Brambilla sembra voler coprire ad ogni costo. Dopo la scorrettezza della sua nomina con contratto pluriennale, decisa arbitrariamente durante la fase commissariale, tutto lascia credere che il vero obiettivo sia di evitare ingerenze nella gestione dell'Agenzia. Ma, in generale, i problemi sono molti e di varia natura. Primo: le Regioni hanno più volte espresso perplessità sulle modalità di promozione all'estero e sulla mancata concertazione delle politiche settoriali. Ci sono poi questioni in sospeso, come le ispezioni a commissioni di gara e procedure d'appalto, i cui risultati ancora non sono stati resi noti. Fino all'incredibile vicenda della costituzione di una società per la commercializzazione del turismo congressuale che, in soli quattro mesi di attività, ha accumulato un passivo di oltre mezzo milione di euro senza concludere niente.
"Il ministro Brambilla chiarisca le motivazioni che hanno portato il governo a rinunciare al parere della commissione Attività produttive sul provvedimento di nomina del Presidente dell'Enit Marzotto" - ha detto il responsabile al Turismo per il Pd, Armando Cirillo - Trovi almeno il coraggio di spiegare agli operatori del settore le ragioni di questa scelta irresponsabile del governo che danneggia il turismo italiano".
La società svizzera citata è del tutto estranea al magico tour.
RispondiEliminaIl sito ufficiale (www.italyvisitsyou.com) è scomparso poiché il relativo dominio era stato registrato il 21/09/2010 per la durata di un solo anno.
In pratica la registrazione scadeva il 21/09/2011, cioè pochi giorni prima dell'ultima tappa (Praga).
L'host era su Aruba.
Registrant:
Matteo Lanfredini
Via Lancetti, 43
MILANO, MI 20158
IT
L'indirizzo corrisponde alla sede italiana di Lowe Pirella Fronzoni SRL, nel RTI vincitore della gara d'appalto.
Comunque la probabilità di risposta all'interrogazione è praticamente nulla.
RispondiEliminaSul numero 40 de L'Espresso del 6 ottobre 2011, a pag. 22, MVB risulta essere tra i ministri che rispondono di meno alle interrogazioni.
Ne avrebbe collezionate a quella data 84 ed avrebbe risposto solamente a 14 (16,67%).
Peggio di lei solo la Carfagna e Bossi.
Notare anche il suo indice di produttività come deputato.
Nel 2011, secondo il rapporto Camere Aperte di openparlamento.it (pag. 25), MVB sarebbe in coda alla classifica dei ministri "interrogati" (solo 4 risposte su 43).
non resta allora che riproporre le stesse interrogazioni al prossimo incaricato della materia turismo in sede di futuro governo (quale e quando????) anche perchè sarà assai probabile che non vi sara più un ministro ad hoc.
RispondiEliminaqualcuno gli chiederà qualcos'altro oltre a visits c'è anche comes...
Si, anche comes, but ... better to go.
RispondiEliminaInfatti non ci sarà più un ministro ad hoc per il turismo, e probabilmente la Brambilla è riuscita anche in questo funereo intento.
E pensare che sono sempre convinto che l'Italia debba averlo per forza.
Altri la pensano diversamente e li rispetto, ma per me è come se in Arabia non esistesse quello del Petrolio (ministro) ma solo un sottosegretario.
Sfiga vuole che dopo il '93 il primo/a ad esserlo sia stata proprio la Brambilla ... e i risultati (quelli veri) si sono visti.
Tante parole, prosopopea a gogò e "intrallazzi" di cui aspetto il responso dei preposti ai vari casi ... ma di fatti, niente.
Non che prima andasse tanto meglio, per carità, ma che cavolo ... così è stata proprio una str ... anezza!
Il DSCT è stato creato dal governo Prodi, è dipartimento della Presidenza del Consiglio e non può essere abolito se non da una norma parlamentare specifica.
RispondiEliminaNon credo rientrerà tra le priorità del prossimo governo.
Probabilmente verrà dato in delega a qualche altro ministro (es. Beni Culturali o forse Attività Produttive) e/o finirà sotto l'egida di un sottosegretario (comunque della PdC, ritengo).
Che sia diretto da un ministro senza portafoglio o da un sottosegretario cambia ben poco.
Mi pare molto più urgente e significativo riformare l'ENIT, abolire le sue varie società partecipate, dotarlo di risorse economiche ragionevoli, metterci alla guida una persona di provata esperienza e capacità nel settore.
Abolire l'inutile struttura di missione al DSCT e la selva dei vari comitati di facciata.
Poi riformare il titolo V in materia di turismo, ma questo difficilmente potrà essere fatto da un governo "tecnico" nel giro di 12-15 mesi.
Serve un doppio passaggio parlamentare e i tempi non bastano.
P.S. Del disastro brambillesco non rimarrà nemmeno la scritta a caratteri cubitali in simil-oro, se il ministro non ci sarà più.
MVB, vorrei ricordarti così.
@frap
RispondiEliminaarci in accordo con te, ma continuo a pensare che un ministero (SERIO) del Turismo con l'addetto principale munito del portafoglio ... sarebbe la soluzione di tutti i mali.
Accordo che ovviamente ho per quanto riguarda l'Enit e tutto l'ambaradan che la signora ha "creato", nonchè quello che ancor prima c'era già.
L'è tutto un gran caso piccolo.
grande @frap!
RispondiEliminain un bel decreto legge omnibus, si potrà ben infilare quanto scrivi, con la triste pensa di @luciano nostalgico dei tempi andati...
sublime l'accento posto sull'urgenza di eliminare le inutili società create, che di pubblico qualcuno un giorno ci vorrà spiegare cos'abbiano, oltre che i fondi del bilancio statale..
ps @Luciano, calmo, non t'i...., scherzo. ma fa sorridere la tua pura insistenza sul ministro...e dai...dopo quest'ultimo....l'importante è la sostanza...oggi poi conta più un assessore regionale che....
certo, una cabina di regia centralizzata per promozione all'estero delle regioni sotto il cappello Italia ci vuole...ma basta un autorevole sottosegretario come negli altri paesi.
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RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaE vabbè cribbio, almeno lasciami continuare a pensare che le tue/vostre opinioni (legittime e condivisibili, per carità) sono marginate al solo prossimo futuro (sei mesi, dai).
Credo invece che la programmazione di un ministero (inteso come settore) debba essere almeno trentennale (Spagna 30 e Turchia 25, tanto per dirne alcune).
Nestlè (azienda) docet, che addirittura l'ha cinquantennale.
Ma cavolo, spiegare che un sottosegretario eccetera eccetera, mentre un ministro eccetera eccetera, qui è per me impossibile e correrei il rischio del tipo "...e chi me lo fa fare?".
Senza dimenticare quel "benedetto Titolo V che c'ha già rotto gli zebedei ... e non solo!
Bene, considerata la vostra insistenza sul sottosegratariato (e perdonatemi la mia) allora mettiamola così con qualche interrogativo da chiarire.
RispondiEliminaTu dici "...una cabina di regia centralizzata per promozione all'estero delle regioni sotto il cappello Italia ci vuole ... un assessore regionale conta più di un ministro del turismo ... e che bisogna cambiare il Titolo V (frap)...".
Ok, va bene (più che giusto e condivisibile alla massima potenza)... ma non pensi/ate che la stessa cosa (cabina centralizzata per promozione all'estero) possa essere sviluppata anche per le questioni interne del turismo nazionale (regioni comprese).
O forse è troppo il lavoro per l'eventuale Ministro del turismo, il saper "unificare", su tutto il territorio nazionale, le evidenti diversità elencabili (leggi, qualità, classificazione, eccetera eccetera) tra regione e regione?
Ossia una "Cabina di regia" per tutto, proprio come si fa in azienda ... che se ben gestita sotto un unico "apice" da i suoi buoni frutti.
Poi c'aggiungi che: "... fa sorridere la tua pura insistenza sul ministro...e dai...dopo quest'ultimo....l'importante è la sostanza ...".
Beh, a questo potrei aggiungere, senza problemi di smentita, che quelli precedenti al '93, non è che siano stati dei grandi e buoni "lavoratori".
Quindi nostalgia decchè?
Se ne ricordi qualcuno di valido e produttivo ti prego di segnalarmelo poichè personalmente non me li ricordo.
Un sottosegretario non dispone del portafoglio, non può far parte del consiglio dei ministri (e quello del turismo deve obbligatoriamente "lavorare" in perfetta armonia, conoscenza e sinergia con molti altri ministeri [scuola, attività produttive, cultura e sport e via dicendo] ... e in pratica (col Titolo V) non conta 'na benemerita mazza (nel turismo).
E di esempi ne abbiamo a iosa.
Poi, a quello che m'appare da come scrivi, devi essere abbastanza addentrato sulle conoscenze dell'industria e quindi presumo tu conosca a dovere il valore della parola budget ... e non pensi che la programmazione di una multi-nazionale possa essere condivisa anche per uno stato che è formato da regioni ... anche se completamente disuguali e disomogenee?
Poi c'è la programmazione del budget e, se non ricordo male, la Nestlè ha addirittura programmato il cinquantennale.
Cose assurde?
No, assolutamente!
Perchè in ambito turistico la Spagna ha il trentennale (con varianti), la Turchia il 25ennale (anche questo con varianti) ... ma questo l'avevo già detto nel precedente commento, mentre noi neanche la programmazione semestrale, o se proprio vogliamo esagerare, toh, annuale.
E la colpa di tutto questo sai di chi è?
... quello degli zebedei!
... e ciao.
Almeno il doppio (sei milioni) se ne sono andati invece in una inutile riedizione del portale italia.it che, contrariamente a quanto annunciato più volte, non è mai diventato un market-place.
RispondiEliminaPer me ci sarebbero tutti gli estremi per danno erariale.
@frap
RispondiEliminaCi vorrebbe un ri promemoria per ri cordarlo ... nel qual caso a qualche ri bontempone, in futuro, ri venisse in mente di ri proporla in quel ri dicastero.
;-)
P.S.: Che poi sarebbe anche un "solo" copincolla di tutti i tuoi precedenti.