Che in questi casi, in un attimo solo, diventa “brutta”, “porca”, e molti altri aggettivi che spaziano nel mestiere più antico
del mondo.
Sempre che non vada addirittura peggio con degli improperi
che non sto di certo a dire qui e manco dall’altre parti.
E saranno ben pochi quelli che nella malaugurata occasione sosterranno
d’essere stati anche fortunati a non rompersele tutte e due con braccia e
costole annesse.
Però in politica è proprio l’opposto, infatti chi cade ed ha
quella disgraziata eventualità, ringrazia immediatamente il buon fato, la Eva
di prima e già che ci siamo c’aggiunge anche Adamo.
Poi il massimo lo raggiungono dichiarando che se l’immaginava
e quindi le cose vanno bene così.
Solo che le gambe, braccia e costole non son le loro ma
quelle degli altri; e spiego il perché.
Ora che l’Italia turistica abbia subito nel 2012 uno smacco
mica da poco, lo sanno anche i sassi, ma esserne addirittura contenti … beh;
fate voi.
Le cifre nazionali parlano di perdite sulle presenze
turistiche da far paura, mentre per quanto riguarda la Puglia, mesi di luglio e
agosto, queste s’aggirano sul – 6%, con percentuali del – 5,5% per gli
italiani, e del – 8,2% per gli stranieri.
Beh, che dire; meglio non dire!
Dice però l’assessore regionale di quella Regione, la Silvia
Godelli, che così dichiara: “Temevamo che
la flessione fosse maggiore ma in realtà è stata contenuta”.
Quindi la Eva stia pure tranquilla che la
Godelli non la ricorderà come una rancida meretrice, anzi salamelecchi a
volontà e grazie tante al buon fato e alla fortuna.
Però non si capisce il perché i dati dell’Untwo
sostengano invece che ...
“ … anche i mercati
turistici più maturi come quello americano e europeo hanno iniziato il 2012
sotto auspici di crescita. Bene, in particolare, l’America che registra una
crescita superiore al tasso medio globale (+6%), seguita dall’Europa, i cui
trend espansivi tengono (+4%) nonostante la fase economica difficile.
Le migliori performance, con aumenti a due cifre dell’incoming dai
Paesi emergenti, le fanno registrare i paesi del Centro e Est Europa, con una
crescita media degli arrivi dell’8%, rispetto ai primi 5 mesi del 2011. A seguire il Nord Europa e l’Europa occidentale
(+6%), con incrementi particolarmente significativi per la Germania (+10%), il Regno Unito e la
Francia (+6%). Fanalino di coda, invece, l’Europa meridionale e mediterranea
(+0.2%), un dato in forte contrasto rispetto alle performance del 2011” .
Pertanto se l’Europa meridionale è il fanalino di coda con
una miserrima percentuale del + 0,2%, e già la cosa in se stessa dovrebbe farle
girare abbastanza; come “razzo” si fa ad essere felici e contenti perdendo addirittura
il 6%?
E per di più quel bel dire che lo si sapeva.
Ma che diamine … se lo si sapeva perché non s’è evitato?
E se non sono stati in grado di evitarlo come invece hanno
fatto altre nazioni europee, perché siedono ancora su quelle poltrone?
Ecco, questo è il dramma … putt porca Eva!
Originale e pungente come al solito
RispondiElimina:-DDD
Zic!
RispondiElimina:-D
Zac
RispondiEliminaIl ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport Piero Gnudi, insieme con un’ampia rappresentanza delle Regioni, ha svolto ieri una sessione di approfondimento e condivisione dei contenuti del Piano Strategico di rilancio del Turismo, in fase di avanzata definizione. La giornata di lavoro, che si è aperta con una presentazione del Piano costruito con la collaborazione dell’advisor The Boston Consulting Group, ha consentito di esaminare il lavoro di analisi e ricerca sviluppato negli ultimi mesi sulle condizioni e criticità del settore e di avviare un proficuo dibattito sulle misure individuate per porvi rimedio in un’ottica di breve, medio e lungo periodo. “Il Piano Strategico – ha detto il Ministro Gnudi – si trasformerà in azioni efficaci solamente se sarà riconosciuto dal sistema delle Regioni come uno strumento comune e condiviso. Il clima dei lavori testimonia che siamo ad una svolta, anche per la consonanza sui temi di fondo. C’è infatti bisogno di un salto di qualità a cui deve concorrere tutto il sistema, per non perdere le significative opportunità di rilancio e sviluppo rappresentate dal turismo, sia internazionale che domestico”. Mauro Di Dalmazio, Assessore al turismo della Regione Abruzzo e coordinatore nazionale degli Assessori regionali al Turismo, insieme a tutti gli intervenuti, ha espresso forte apprezzamento per il metodo, il diverso modello culturale proposto e la qualità del lavoro svolto su cui le Regioni si riservano in tempi brevi di restituire le loro osservazioni definitive, auspicando che in tempi altrettanto brevi il Governo possa ispirarsi a questo strumento per adottare misure concrete a sostegno del settore. Una volta raccolte le Osservazioni delle Regioni, il Piano verrà presentato al presidente del Consiglio Mario Monti ed a tutti i ministri, molti dei quali peraltro già coinvolti in un comitato guida per l’elaborazione del Piano stesso. Al termine di questo processo e dopo una presentazione alle Commissioni parlamentari competenti, il Piano verrà ufficialmente adottato come lo strumento del Governo e delle Regioni.
RispondiEliminadgereetBisognerà vedere chi saranno i competenti alle regioni ed alle commissioni parlamentari: E che Iddio ce la mandi buona e c'A Madonna c'accumpagna!!!
RispondiElimina@Vinc & Luciano: Zoc... Eva ...
RispondiElimina... m'è scappato! ...
:-)