... e perché i Paesi civilizzati ci guardano come se fossimo dei
rettili e proprio nel settore che non molto tempo fa ci vedeva come gli
indiscussi campioni del mondo?
Quando vedo o sento parlare di turismo in questo Bel Paese
dove non c’è discorso o presentazione negli incalcolabili meeting, convention,
tavole tonde e quadrate (come le loro teste), che non cominci col logorroico “ …
siamo la nazione col maggiore patrimonio artistico e culturale del mondo … “, a
cui immancabilmente fanno contorno percentuali da fantascienza sull’ordine del
60/70 e recentemente 80%, che ne danno subito l’esatta dimensione delle loro
conoscenze … non so se piangere o ridere.
Scelgo un compromesso: rido amaramente.
Affrontare la crisi del turismo italiano con queste teste è
come andare a caccia di elefanti con i fucili a tappi.
E’ e sarà dura!
Ma il giorno che sapremo dare il vero nome alle cose e la
smetteranno di raccontarci palle gigantesche in salsa retorica, forse, al di là
delle loro scuse sul tempo tiranno e impietoso, di statistiche col segno più
davanti a cui manco i cani credono più, dello spread, delle Borse, del Pil e di
tutte quelle sigle che ci ossessionano ogni giorno come oscene giaculatorie,
forse dicevo, cominceremo a risalire la china.
Più magri, più emaciati, ma più seri e più onesti.
E che quel giorno sia forse arrivato?
Lo spero sempre, perché non credendo assolutamente in questa
gente che amministra l’ambaradan, non m’è rimasta altro che la speranza, e dal recente
Piano Strategico sul Turismo avvenuto pochi gironi orsono per opera dell’improduttivo
(fino a questo momento) ministro del turismo Piero Gnudi, un pochettino lo
spero di più, infatti …
Piace alla Liguria la bozza di piano strategico 2020
del turismo presentato alle regioni italiane dal ministro Pietro Gnudi.
"Un ottimo lavoro, che mette al centro delle
politiche economiche del Paese, come noi puntiamo a fare in Liguria con il
piano triennale 2013-2015, il turismo", commenta l'assessore Angelo
Berlangieri in una pausa dell'incontro in via della Stamperia.
Il documento - riferisce Berlangieri - affronta diversi
aspetti economici e fiscali del settore e la crescita delle imprese ricettive.
Il governo Monti sta anche valutando come operare sul differenziale Iva
dell'Italia rispetto ad altri paesi europei per destinarlo al comparto. Altri
punti del piano governativo riguardano la rete aeroportuale e ferroviaria.
"Per favorire il turismo il governo è convinto, giustamente, che non si
possa puntare tutto e solo sull'alta velocità", afferma l'assessore ligure
che giudica la bozza di piano presentata un "documento condivisibile che
sottolinea il ruolo primario del turismo nel sistema economico italiano
destinato a coinvolgere tutti i ministeri".
Berlangieri, ha poi ribadito al ministro Gnudi la
necessità di valorizzare il turismo sostenibile e culturale e quindi il
territorio, di dar vita a un fondo nazionale di rotazione per aiutare le
imprese ricettive sulla scia e in aggiunta a quello che sta per partire in
Liguria che ha una dotazione di 13 milioni e la revisione della tassa di
soggiorno.
E seppur strano che un blog come questo possa parlar bene di qualcuno, fino a prova contraria, io di Berlangieri ne ho la piena fiducia.
P. S.: Però uno sguardo a ‘sta bozza la darei
volentieri ... ma mi sa che dovrò aspettare ancora quindici giorni, né?
Con l'involontario aiuto di Massimo Bianchi
Le similitudini fanno parte del tuo immenso bagaglio.
RispondiEliminaCaro Ardoino
RispondiEliminache sia la volta buona?
:)
Per quanto mi riguarda io le pezze nel culo non le ho mai avute, sono passato direttamente al culo a pezzi!!!!!
RispondiEliminaSic!
:-(
@Sergio
RispondiEliminaTu proprio non credo ...
:-D
Vendita parziale, totale o cessazione delle attività. Kuoni Group non intende indugiare oltre sui mercati giudicati 'di non rilevanza strategica' e annuncia il prossimo disimpegno da Italia, Spagna, Olanda, Belgio e Russia.
RispondiEliminaIn una nota ufficiale, il board of directors del Gruppo svizzero ha infatti dichiarato che "se non saranno trovate soluzioni efficaci si provvederà anche alla chiusura delle attività sui mercati non più redditizi".
Già negli scorsi mesi era stata paventata questa opzione, in seguito allontanata come ipotesi ancora remota dal management italiano.
Da Zurigo spiegano comunque che ogni provvedimento sarà valutato con le sedi locali. L'headquarter ancora non è in grado di quantificare cosa comporterà, in termini finanziari, questo cambiamento, ma la riduzione del portfolio comporterebbe nel prossimo bilancio un Ebit in calo di 80 milioni di franchi svizzeri.
Complessivamente, i mercati 'non strategici', generano un turnover di 300 milioni di franchi e impiegano 500 persone.
Il prossimo appuntamento, per conoscere nuovi sviluppi, è previsto per l'8 novembre, in occasione della chiusura del terzo trimestre fiscale dell'anno.
Alé, Champagne
RispondiElimina:(
Dal web
RispondiEliminaNon so se rallegrarmi di più per la nomina di Babbi a direttore dell'Enit, o per la conclusione dell'incarico di Paolo Rubini. A pensarci bene, credo che mi rallegrerò di più per la seconda.
@BC
RispondiEliminaAssociandomi al rallegramento generale
E io no?
RispondiEliminaNunn'è puveriello chi arrepezza, ma chi nun tene manco 'a pezza pe' arrepezzà ...
RispondiElimina:-)