«Fate un contratto?». «Per carità, io vado sulla fiducia. La parola conta più di tutto...».
Benvenuti nell’estate in nero, il magma sotterraneo degli
appartamenti in affitto per qualche settimana di vacanza, quasi sempre senza
contratto né ricevuta.
Alla faccia dei blitz a Cortina e della linea dura contro l’evasione.
Panorama ha
scandagliato annunci in otto regioni e il quadro che emerge è sconfortante, ma
non sorprendente: chi offre un regolare contratto, da
stipulare se l’affitto è di almeno 30 giorni, o rilascia la ricevuta fiscale rappresenta non più del 20 per cento, quasi
un’eccezione a fronte dell’80 per cento che dice chiaramente di volere
contanti, di accontentarsi di una stretta di mano o di temere l’intervento
della Guardia di finanza.
Un’economia sommersa che prolifera proprio mentre arriva un’altra
stangata sugli onesti: viene ridotto dal 15 al 5 per cento lo sconto per chi
dichiara con l’Irpef i redditi derivanti appunto dall’affitto di immobili.
La norma, una di quelle introdotte dal presente ma tra poco passato governo,
per recuperare fondi a copertura della riforma del mercato del lavoro, non
riguarda chi sugli affitti applica la cedolare secca, che sostituisce l’Irpef,
l’imposta di registro e quella di bollo.
Ciò che forse non sanno i proprietari di case per le vacanze è che la
Guardia di finanza sta intensificando i controlli in quel settore, anche
monitorando i siti internet dedicati.
Nella lotta agli affitti in nero, nel triennio 2009-2011 le fiamme
gialle hanno effettuato 6.700 controlli, recuperando 50 milioni di base
imponibile e 6,1 milioni di imposta di registro evasa.
Nel solo 2011 i controlli hanno interessato immobili commerciali (55
per cento), seconde e terze case nel periodo estivo (30 per cento) e studenti
fuori sede (15 per cento).
In quest’ultima nicchia di mercato i risultati miglioreranno. Per
esempio, la Finanza ha da poco stipulato un accordo con un’associazione che
supporta oltre 30 mila universitari nordamericani e che invierà le segnalazioni
degli studenti sia su locazioni irregolari sia sulla mancata emissione di
scontrini e ricevute.
Ma le lezioni stanno per finire, incombono le vacanze e il nero
trionferà. O forse no.
LIGURIA
Prima la caparra, poi «quando viene mi paga in contanti, non c’è
problema. Al giorno d’oggi bisogna fare così, perché gli assegni vengono tutti
registrati».
Non è un indagato per corruzione che parla, ma la proprietaria di due
alloggi a Borghetto Santo Spirito (Savona). Si parte da 690 euro al mese
per giugno e settembre, hanno dei materassi «dove si dorme benissimo», ma il
contratto no. Meglio i contanti.
A Deiva Marina (La
Spezia), a un passo dal mare delle Cinque Terre, un elegante appartamento è
libero ormai solo a maggio e settembre: 800 euro al mese.
Contratto? «No, noi lo diamo così» risponde la proprietaria.
Più spigliata, nella stessa località, la titolare di un’agenzia
immobiliare che per 40
metri quadrati, liberi solo a settembre, chiede 400 euro
la settimana, non trattabili.
Però, «se vuole fare una settimana in nero e una in chiaro per me non
ci sono problemi».
Ad Arma di Taggia (Imperia),
invece, è da stabilire il canone per un appartamento che per il mese di
settembre potrebbe essere di 1.000 euro.
Detto che il pagamento delle bollette «dipende da quante docce si
fanno durante il giorno», alla richiesta di fattura il proprietario risponde
senza giri di parole: «Preferirei di no, detto molto spassionatamente».
PIEMONTE
Definito dalla pro loco «l’autentica terrazza delle Alpi», il comune
di Montoso di Bagnolo Piemonte (Cuneo)
offre tre grandi appartamenti nei quali tre settimane ad agosto costano 900
euro. Il proprietario evidentemente teme i controlli bancari, visto che «fino a
1.000 euro si può fare in contanti».
A Prato Nevoso (Cuneo)
chi affitta il proprio appartamento di montagna a 250 euro a settimana si
rimette al buon cuore del cliente: «Un contratto? Come preferisce l’inquilino,
di solito facciamo quello che chiede chi affitta». E dal tono della voce si
capisce che ne farebbe volentieri a meno.
TOSCANA
«Sono un privato, non lo faccio per lavoro».
A Castiglione della Pescaia (Grosseto) hanno risolto il problema
di chi deve pagare le tasse: i «privati», a quanto pare, no.
È la risposta data dal proprietario di un appartamento per tre
persone di cui sul web non ci sono foto («Il tempo di farle, porti pazienza» ),
che costa 1.000 euro per giugno «più 200 di cauzione perché non si sa mai» e
per il quale non bisogna firmare alcunché.
Tanto non lo fa per lavoro.
Un bell’appartamento a Tirrenia (Pisa) sembra allettante: ampio e con
giardino, vicino al mare e al centro della città. Costo: 1.500 euro a
giugno e 1.200
a settembre.
«Contratto regolare? No, se è una famiglia. Si può fare tra noi».
A Marina di Carrara (Massa-Carrara)
una casa indipendente con ampio giardino è offerta a 1.500 euro a giugno
e un po’ meno a settembre. E se paghiamo in nero? «Guardi, va bene in qualunque
modo, non è un problema».
Ricevuta garantita, invece, all’Isola d’Elba (Livorno),
dove con 750 euro si affitta a giugno o a settembre un appartamento vicino al
mare, ristrutturato e «superpulito, ce ne occupiamo noi stessi» spiega la
proprietaria.
La ricevuta viene consegnata al momento del saldo e della consegna
delle chiavi.
CAMPANIA
L’annuncio è invitante: a Ischia (Napoli) un appartamento di 70
metri quadrati con
vista sul Golfo di Napoli e sul basso Circeo per quattro persone, ampio
terrazzo e parcheggio.
Costo?
A Pasqua bastavano 300 euro, per le due settimane centrali di
agosto ne servono 1.400. «Con contratto?». «Dipende» risponde una signora che,
insistendo, spiega: «In genere le ricevute le fanno gli alberghi, questi sono
appartamenti privati».
Più pratico il proprietario di un appartamento in residence a Baia Domizia (Caserta), 55
metri quadrati a
1.500 euro per il mese di luglio e 2.500 per agosto. «Gli altri ne chiedono
anche 3 mila, ma grazie a Dio non sono mai stato avido».
È accettato perfino un cagnolino «purché non abbai» e rilascia una
ricevuta mentre le tasse di un contratto sarebbero a carico del cliente.
E se pagassimo in nero? «Questo discorso è da fare da vicino, che
mettiamo a fare il carro davanti ai buoi?».
A Castellabbate (Salerno), dopo il successo del film Benvenuti al Sud, le richieste fioccano. I 45
metri quadraticostano dai 400 euro di maggio ai 1.200 di
Ferragosto. «Lei fa il contratto?». «No, non vi preoccupate» risponde il
proprietario. «Con il contratto spendiamo noi e voi, e comunque sotto i 30
giorni non si deve fare per legge».
Non va sempre così.
Un appartamento di 80
metri quadrati a Palinuro (Salerno)
viene offerto da 440 euro a settimana in luglio a 590
inagosto. Contratto? «Certo». Ma se ci spostiamo ad Amalfi (Salerno),
un’agenzia prevede il contratto solo per un mese. «E per periodi più brevi?».
«Adesso vi devo lasciare perché sono con l’elettricista».
BASILICATA
Sindrome da intercettazione a Policoro (Matera).
La trattativa riguarda una villetta sul mare di 110
metri quadrati e
altri 300 di giardino. Dal 30 luglio al 12 agosto costa 1.550 euro. Il
proprietario è titubante di fronte a una richiesta di sconto, ma poi accetta di
togliere 100 euro dietro immediato bonifico con conferma per due settimane. Ma
senza fattura lo sconto è così basso? «Oggi è rischioso. La Finanza controlla
dappertutto. E poi di certe cose non si parla al telefono».
Appunto.
Il fatto è che molti sembrano onesti per poi subire il fascino
perverso del cliente che vuole pagare poco.
AMaratea (Potenza), per esempio, un
appartamento di 70
metri quadrati e
altri 300 di giardino, lontano dal mare, costa 1.050 euro per due settimane a
cavallo tra luglio e agosto. «Se pago in nero mi fa risparmiare?». «Beh, se
conferma due settimane le faccio il 10 per cento di sconto» risponde il
proprietario.
Che poi si lascia andare: «Lei è anche meridionale, fra di noi ci
capiamo».
Linguaggio da 007 a Fardella (Potenza).
Una villa nel Parco nazionale del Pollino, 150
metri quadrati più
1.000 di giardino, è offerta a 2.600 euro per i primi 15 giorni di agosto.
La trattativa è rapida: chiesto lo sconto con pagamento in nero, il
proprietario ammette che «ogni tanto so che facciamo delle operazioni
particolari. Mi capisce?». I
n attesa di un blitz delle forze speciali, si chiude a 2 mila euro:
«Il tempo di parlarne con papà...».
PUGLIA
Sembra incredibile, ma a San Pietro in Bevagna (Taranto) la ricevuta diventa arma di
minaccia. Si tratta di un appartamento in villa di 75
metri quadrati, 1.800 euro per le prime due settimane di
agosto. Una signora con accento toscano accetta di abbassare il prezzo:
«Quattro persone? Va bene, 1.600 euro e passa la paura».
Ma guai a chiederle un altro sforzo: «O così o le faccio il prezzo
pieno e le fatturo tutto». Di fronte a un rischio del genere, il cronista finge
di accettare l’offerta. A Lido Marini (Lecce) la titolare di un appartamento
di 200
metri quadrati, 1.600 euro dall’11 al 25 agosto, accetta
di togliere 200 euro in cambio di un pagamento quasi tutto in nero. Quasi,
perché «per le apparenze qualcosina la dobbiamo far risultare».
Una ragazza che affitta a Contrada Cristo (Lecce) invece se la prende con lo
Stato e con la crisi. «Lo Stato ci sta tartassando e dunque non vado per il
sottile» dice precisando che un monolocale con cucina viene offerto a 1.800
euro dal 30 luglio al 12 agosto.
Nessun problema sul pagamento in nero, dunque: «Sì, va bene, è un periodo
duro, si fa fatica a tirare avanti». Lei può occuparsi della prenotazione della
spiaggia e della convenzione con la trattoria. Costo: «Venti euro al giorno per
la spiaggia e 15
a persona
per mangiare».
E ci sarebbe anche la convenzione con un centro benessere.
CALABRIA
La Calabria non brilla per trasparenza.
Nel cuore di Tropea (Vibo Valentia), la località più
famosa, un’insegnante che torna d’estate nella sua regione affitta un
appartamento con due stanze da letto, di cui una matrimoniale, da 500 euro a
settimana a luglio fino a 750 ad agosto.
Rigorosamente in contanti, come pure sottolinea perentorio a Scilla (Reggio
Calabria) il titolare di un monolocale con due posti letto e di un bilocale con
quattro posti: per una settimana si va da 175 euro a settembre fino a 490
aFerragosto.
La spiaggia non è vicina, 20 per cento subito, saldo alla consegna
delle chiavi.
Su 10 annunci cui Panorama ha
risposto in Calabria (qui ne sono pubblicati soltanto sei), solo in due casi
tutto verrebbe fatto secondo le regole. Come a Soverato (Catanzaro),
dove chi affitta miniappartamenti o villette vicino al mare, da 700 euro a
settimana in luglio, sottolinea che per prima cosa invierà il contratto per
email: «Faccio tutto in regola. Gli altri? C’è qualcuno che fa ‘u fissa (lo stupido, ndr)». In regola anche una signora
milanese che ha una casa a Drapia (Vibo).
Se cercate a Cirò (Crotone), potreste trovare un locale
di 60
metri quadrati a 50
metri dal
mare dove sistemarvi anche in sette, purché paghiate 1.500 euro a settimana,
«primo e ultimo prezzo». In contanti.
Se invece si preferisce la montagna, Camigliatello Silano (Cosenza)
offre chalet per quattro o cinque persone fino a 1.500 euro a settimana: 50 per
cento subito, il resto alla consegna delle chiavi. E il contratto? La
proprietaria risponde: «Per carità, io vado sulla fiducia. La parola data è
tutto».
Per il fisco un po’ meno.
SICILIA
Anche in Sicilia la grande maggioranza delle persone contattate non
rilascia ricevute né stipula contratti. Prendiamo Giardini Naxos (Messina):
un bilocale di 27
metri quadrati a
85 euro al giorno a Ferragosto, a 300
metri dal
mare. «Niente contratto» dice la proprietaria. «Le faccio la ricevuta, però non
fiscale». Inutile insistere: «No, non faccio la ricevuta fiscale perché dovrei
sistemare alcune cose».
Per esempio, pagare le tasse.
E se a Mondello (Palermo), per 50
metri quadrati a
900 euro a settimana, una signora garantisce la ricevuta fiscale, anche a
Cefalù (Palermo) si gioca sul fatto che un contratto è obbligatorio se si
affitta per più di un mese non accennando mai alla ricevuta.
E 35
metri quadrati in
agosto costano 850 euro per due settimane. A San Vito Lo Capo (Trapani), dove per 65
metri quadrati si
pagano da 700
a 1.000
euro a settimana, il proprietario spiega invece che il contratto comporta il
pagamento della tassa di soggiorno appena introdotta. «Fino all’anno scorso
abbiamo fatto senza registrazione, tranquillamente».
Anche nell’interno le cose non vanno meglio.
A Piedimonte Etneo (Catania) 70
metri quadrati costano
700 euro per due settimane in agosto. Anche qui «non c’è bisogno di contratto,
per un periodo così breve...». Stessa storia a Marina di Noto (Siracusa),
dove c’è una villetta con due appartamenti da quattro a sei posti letto
ciascuno: 700 euro a settimana ad agosto. «Pochi fanno il contratto, quindi non
mi sono ancora organizzato in questo senso. Ha capito?».
E se glielo dici che non si può fare perché è una cosa campata in
aria … magari s’incazz s’inquietano pure.
Ma dai, e per piacere.
Queste ultime due o tre righe sono le mie ('na faticaccia).