Bene, siamo arrivati allo sprint finale per l’elezione del
nuovo Presidente della Repubblica Italiana, e nel mentre la speranza è che ci
vada a finire qualcuno che riuscirà a porre un rimedio all’ambaradan attuale,
sullo stile dei Presidenti del tempo passato (molto passato), i nomi che
abbiamo ultimamente letto mi confermano che quella personale speranza finirà di
certo in un gabinetto.
L’unico augurio è che non sia una speranza morente!
Poi se qualcuno crede che la propria opzione sia la migliore
o la meno peggio … bontà sua, ma stia ben certo che non cambierà una benemerita
mazza.
Ora tutti sanno che uno dei grandi “peccati” tutti italiani
è la lentezza (e non solo) della magistratura italiana, la farraginosità delle
sue Leggi e che questo, tra l’altro, comporta che gli investitori stranieri
abbiano dei seri dubbi a venire in Italia per impegnare i propri capitali.
Tra cui il turismo, che oltre ad essere lo scopo della mia
vita lavorativa, lo è anche per questo blog.
Detto questo passo di corsa ad un esempio che sarà pur qualunquista
come qualcuno recentemente m’ha accusato d’essere, ma chi se ne frega: tanto
qualunquista per me non lo è, e di conseguenza io non lo sono!
Questi sono alcuni passi di un discorso di un Presidente durante
la Conferenza delle Nazioni Unite
sullo Sviluppo Sostenibile Rio+20, il 21 giugno 2012, un discorso rivoluzionario, come solo i grandi uomini sanno pronunciare, in
cui ha denunciato l’assurdità del mondo in cui viviamo.… e non è italiano.
“Veniamo alla luce per essere felici.
Perché la vita è corta e se ne va via rapidamente. E nessun bene vale come la
vita, questo è elementare. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando
per consumare un plus e la società di consumo è il motore, perché, in
definitiva, se si paralizza il consumo, si ferma l’economia, e se si ferma
l’economia, appare il fantasma del ristagno per ognuno di noi. Ma questo iper
consumo è lo stesso che sta aggredendo il pianeta. I vecchi pensatori –
Epicuro, Seneca o finanche gli Aymara – dicevano: povero non è colui che tiene poco, ma
colui che necessita tanto e desidera ancora di più e più. Queste
cose che dico sono molto elementari: lo sviluppo non può essere contrario alla
felicità. Deve essere a favore della felicità umana; dell’amore sulla Terra,
delle relazioni umane, dell’attenzione ai figli, dell’avere amici, dell’avere
il giusto, l’elementare. Precisamente. Perché è questo il tesoro più importante
che abbiamo: la felicità!
Un mito.
Non so definirlo altrimenti.
José Pepe Mujica è un mito.
In un mondo in cui la gente si scanna per
il potere, per l’accumulo di beni materiali, lui, Presidente dell’Uruguay, si
trattiene solo 485 dollari dello stipendio per vivere e destina gli altri 7500
alla beneficenza (al mese).
Vive di poco, anzi di
pochissimo, in una vecchia fattoria senza neppure l’acqua corrente, ma solo
l’acqua del pozzo.
È vegetariano, è sposato, ha un
cane.
Se non fosse per due energumeni che gli
montano la guardia all’inizio della proprietà, nessuno potrebbe immaginare che
lì ci vive il presidente della nazione.
“Mi chiamano il presidente più
povero, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che lavorano solo
per cercare di mantenere uno stile di vita costoso, e vogliono sempre di più.
E’ una questione di libertà. Se non si dispone di molti beni allora non c’è
bisogno di lavorare per tutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e si ha
più tempo per se stessi”.
Mujica ha un passato di sinistra nei
Tupamaros, un famoso gruppo di combattenti che si ispirava negli anni
sessanta-settanta del secolo scorso alla rivoluzione cubana. Per la sua fede ha
trascorso 14 anni in carcere.
È qualunquista fare
un raffronto tra Mujica ed il nostro comunista migliorista Napolitano,
che vive al Quirinale e guadagna 239.192 euro all’anno,
aumentati di 8.835 euro nell’anno in corso?
È qualunquista fare un raffronto tra
Mujica, che ha rischiato la vita e conosciuto la galera e che dichiara che un
politico dovrebbe vivere come la maggioranza dei propri concittadini, con i
nostri ex comunisti ed attuali neoliberisti D’Alema, con il suo yacht ormeggiato a Gallipoli, o Fassino,sindaco
della città più indebitata d’Italia, con il suo reddito imponibile (anno
2010) di 126.452 euro?
E che dire dell’esagerazione pensionistica che ricevono i presunti Presidenti?
Sì, avete ragione,
è qualunquista.
Scusatemi.
Esattamente quello che la saggezza
suggerirebbe agli uomini: l’attuale modello di vita occidentale è sbagliato.
Ma non bisogna cambiarlo perché un giorno
neanche tanto lontano porterà all’estinzione dell’intera umanità: e
chissenefrega, tutte le specie nascono e muoiono.
Bisogna cambiarlo perché non
porta la felicità oggi, in questo momento.
Ovviamente, il
discorso del grandissimo José Pepe Mujica non ha avuto quasi risonanza sui
media. Forse perché andava controcorrente rispetto a quanto pensano e dicono i
grandi della Terra, controcorrente rispetto a globalizzazione e sviluppo?
Ops, scusatemi, sono di nuovo caduto nel
qualunquismo.
E l’avremmo mai, noi italiani, un
presidente così?
E tra gli attuali “papabili” (a parte la
Gabanelli che ahimè ha rifiutato l’invito … mannaggia) ne vedete uno che gli
assomigli anche solo di striscio?
E dire che gli avi di tutti c’insegnarono che
chi sta all’apice di qualsiasi democrazia deve dare l’esempio!
Tutti i giorni ne vedo molti di Italiani (con la I maiuscola) in grado di poter rapperentare il nostro Popolo e onorarci. Non a bighellonare nei "Salotti Bene" ma per le strade, nei cantieri, in campagna. Hanno sì le mani "callose" ... ma sono pulite!!
RispondiElimina:-)
Com'erano belli i nostri nonni con le mani piene di esperienza.
RispondiEliminaAnche adesso ci sono, per carità, ma sono diventati talmente pochi da non essere nemmeno misurati o contati.
Intendo che "contino" qualcosa.
Neppure il tempo di prendere fiato dopo la convention del gruppo. Luca Caraffini non è stato capace di resistere e, dopo aver letto che Fiavet vuole fare una campagna pubblicitaria con Astoi per riportare i clienti in agenzia, ha preso carta e penna.
RispondiEliminaL'amministratore di Bravo Net-HpVacanze non usa giri di parole e attraverso una nota attacca a testa bassa, perché "mi sembra sia il momento di finirla di prendere in giro le agenzie di viaggi. Una campagna pubblicitaria milionaria non si mette in piedi in poche settimane. E poi chi tra i soci di Astoi e Fiavet è disposto a investire?".
Una bella domanda, senza dubbio, anche se Caraffini poi dice che il suo gruppo ha dato la disponibilità a contribuire.
In chiusura della nota l'a.d. rimarca inoltre che "è finita l'era delle promesse non mantenute. La sensibilizzazione verso il cliente finale non si conquista con una campagna pubblicitaria all'ultimo momento ma con impegno concreto e quotidiano". Ecco fermiamoci su questo punto perché si corre il rischio di aprire la solita discussione senza fine. Ci resta una domanda in canna, senza polemica alcuna. Ma Fiavet vuole fare la campagna con Astoi e va benissimo. Due mondi, Confcommercio e Confindustria, che collaborano è un bel segnale. Ma Federviaggio resta a guardare?
Franco Marini, così amato che a febbraio (nel suo Abruzzo) non lo hanno eletto.
RispondiEliminaE il Pd lo candida al Colle.
Geni.
in Italia José Pepe Mujica non sarebbe diventato neanche consigliere municipale.
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaEh già, avvenne proprio così.
E questi nonostante non sia nemmeno amato nella propria regione lo ripropongono.
Mah, per me c'è sotto qualcosa che dovrebbe rimandare l'elezione di qualche giorno e con qualche altro nominativo.
E magari anche peggiore.
:(