L’Italia ha come aspetto positivo ma anche
negativo, che la quasi totalità degli hotel è a gestione familiare e
indipendente, molto poche sono le catene alberghiere.
Se da un lato questo si può guardare come
aspetto positivo per agire in modo semplice e veloce.
Dall’altro si nota invece che ci si è per
troppo adagiati, senza voglia di cambiare, si è pensato che bastasse aggiungere
al nome della struttura la località o la parola “italia”, per essere
graziati da un fully booked virtuale piuttosto che reale.
Vero anche che spesso le proprietà sono di
“palazzinari”, che hanno saputo scegliere male chi doveva dirigere queste
importanti realtà, pescando tra amici e parenti.
In fondo mica è difficile gestire un hotel,
basta aprire le porte la mattina e chiuderle la sera per far entrare i turisti.
A loro volta questi “direttori” hanno
seguito le stesse regole, in vari ambiti, magari facendo gestire il F&B dal
capo reparto ortofrutta di un qualsiasi supermercato (ovviamente tutto il mio
rispetto per la GDO e chi vi lavora senza sosta e spesso senza regole.)
Ovviamente hanno anche fatto sorgere una
miriade di “officine” di consulenza, che invece di stimolare al nuovo, hanno
solo prodotto maggiori danni sfruttando gli albergatori, invece di consigliarli
e migliorarli.
Del resto come avrebbero potuto fare meglio,
se loro stessi non sapevano nulla di cosa significa “riparare”, essendo solo
ricettatori di merce rubata da altri e consegnata con aggiustamenti molto
“creativi” e molto “dannosi”.
E da qui in poi …
… quattro
frasi per descrivere esattamente l’andazzo dell’apocalisse del sistema
alberghiero nazionale, e poche balle a raccontarmi esattamente l’opposto o a
metterci una qualsiasi pezza con racconti da Biancaneve, Cenerentola o i setti
nani.
… le verità
cercate per terra, da maiali,
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Alberto cita quei “palazzinari” che hanno
assunto “cani e porci” (definizione personale) alle direzioni generale (se c’è)
per risparmiare due lire (ma è vero l’opposto perché un buon direttore, oltre a
farti guadagnare di più dà pure una maggiore qualità), come fonte primaria dello sfascio
della qualità alberghiera, e come dargli torto se non faccio che dirlo dal
tempo che fu.
GM o direttori
d’albergo (presunti) costretti al risparmio, non solo sul ripristino delle
locazioni che non avvengono mai, ma addirittura sul vettovagliamento, sulle
divise (quando ci sono e se sono annesse) eccetera eccetera, mentre per “questi”
le parole “cortesia e professionalità” sono da ricercare solo negli altri o negli annali storici ... poche eccezioni a parte.
Direttori che
a loro volta si circondano di … lasciamo correre che è meglio, ma pieni di quegli
attestati, stage e corsi da far paura e che a loro producono tanto sollazzo, ma
che non valgono un (mettetecela voi la parolina più giusta, ma che faccia la
rima).
E dove sono
finiti quei gran direttori che riuscivano a calmare anche i turisti tedeschi pur
non sapendo per niente l’idioma?
Come, non
sapete in che maniera si fa?
Beh, andate a
leggervelo in qualche libro scritto da qualche sapientone o grande “guru” se
mai ne troverete la soluzione.
E quale libro ti
spiegherà mai il come risolvere i problemi e le avversità che ti si pareranno
giornalmente davanti?
Se poi
pensiamo che ancora adesso per calmare il cliente che per qualsiasi motivo s’è alterato,
c’è chi gli offre la solita frutta o la super strausata e sempre onnipresente bottiglia
di Spumante o Champagne (dipende dalle stelle che uno gestisce) .. mentre chi
conosce veramente questo mestiere sa benissimo che non serve a un ….. (usare la
stessa rima di sopra) ma che esistono ben altre soluzioni che in quegli stage,
corsi e bla bla bla non ti saranno mai descritti … ma con gli esempi mo la
finisco sennò facciamo una notte del 2020.
“Meccanici”
del turismo che aprono delle “officine” per sparare dell’aria compressa (il
loro sapere) dentro a degli pneumatici bucati, ecco chi c’è per lo più in giro,
e che per di più vogliono anche venderla … intendo la gomma bucata, neh!
Suvvia e per
piacere, nessun libro mai al mondo o il tal “professorino” di turno ti potrà
insegnare l’arte di questo mestiere, ma comincia dal
basso e fatti un mazzo tanto con la speranza di trovare dei responsabili sempre
all’altezza dell’insegnamento e dell’esempio che potrai "spugnare" (assorbire) per te.
E se non hai
almeno 50/60 anni, te lo puoi anche scordare di poter risolvere in fretta e per
il meglio quel qualsiasi che ti si parerà davanti.
Perché dove c’è
la grande esperienza, la professionalità, la qualità e l’amore per quello che
fai, non c’è più bisogno dei “meccanici soffianti” da strapazzo.
Toh, ho fatto
la rima, ma veramente intendevo dell’altro.
E' proprio così, Luciano:
RispondiElimina'A scola 'nzegna, ma è 'a prateca ca spratteca.
:-)
@Jennaro
RispondiEliminaCaro Gennaro l'è proprio così!
:)