Per tutti quelli che come me non sono di primo pelo nel
meraviglioso mondo del turismo, sarebbe anche facile continuare a pensarla così
come segue.
Ma i tempi cambiano e dei vari fattori ci hanno portato a
perdere sempre più e inesorabilmente la qualità.
Quella nostra particolare predisposizione al bene e al ben
fatto che nei tempi passati ci permetteva di primeggiare nel mondo.
Quello stile italiano che ancora c’è ed è ben presente nella
mente dei foresti ma non più com’era una volta, lasciando l’amaro (in Bocca) che
prima o poi anche questo svanirà.
Non si può continuare a riposare sugli allori che i nostri
avi hanno saputo dare a questo Paese.
E allora …
… altro che manifesti, spot televisivi o Internet (tutti
necessari, per carità!) ma che dovrebbero essere susseguenti al ripristino dell’accoglienza
e di tutto quello che è compreso in quest’ultima parola: l’ospitalità.
E invece è proprio l’opposto.
Miriadi di spot che il solo a guardarli fanno sempre più
pena e che danno l’idea che questi siano serviti più che altro a elargire
palanche ai soliti noti; illusi che pensano di risolvere le presenze turistiche
con qualche “mi piace” ricevuto sui social; manifesti arroccati nei posti più
impensabili che descrivono il nulla … e di cose similari nello Stivale ce n’è!
Per avere più turisti, o attrarre nel territorio maggiori
opportunità, bisogna tornare all’antico, al passaparola.
Gli italiani (e i foresti lo stesso) vanno in vacanza vanno
in vacanza per stare insieme agli amici e alla famiglia (50%) e rivedere i
parenti (23%).
Conclusione: durante una vacanza sono importanti, soprattutto,
le relazioni umane (meno male!).
Quindi nella scelta di una località o di un albergo, ci si
fida, veramente, solo delle notizie raccolte da amici, parenti e conoscenti.
Tutte le agenzie turistiche e tutto il ricettivo sono avvisate
(e mezze salvate) e devono diventare amici dei clienti.
Sta per arrivare il numero tanto atteso: si stima, da fonti
attendibili (così si dice e così si spera che non sia la solita “bufala”), che
dal 40 al 60% dei turisti, questi scelgono le località delle vacanze dopo aver
ascoltato il consiglio di amici e parenti.
Licenziate subito i personaggi famosi (testimonial) che
promuovono il luoghi turistici e assumete, al loro posto gli ospiti che già
arrivano: sono loro i veri promotori e agenti commerciali del territorio.
Coccolate i clienti (prima, durante e dopo la vacanza) e cercate in ogni modo di fargli ricordare
positivamente il luogo e non solo voi; regalate gadget, in albergo e nel
territorio, di ogni tipo: etichette adesive da mettere sulle valigie (se le
mettono): ricette, informazioni da inviare a casa del cliente (newsletter); libri,
cartoline, poster e adesivi; card e buoni sconto; lettere di auguri; cartoline
elettroniche (via Internet) e quanto altro vi consiglia la fantasia.
Non scordatevi, con tutti questi regali, della qualità del
servizio alberghiero (essenziale come il sorriso … ma che sia autentico,
altrimenti lo capisce anche uno scemo!).
Coccolateli anche la ristorante e pensate che i clienti
insoddisfatto lo comunicano a 6-8 persone.
Quelli soddisfatti influenzano “solo” 3 amici.
Passa al passaparola velocemente, non c’è tempo da perdere e
per forza innalza la tua qualità.
P. S.: Certo che se lo Stato la finisse di martoriarci così
con delle tasse da far paura, della burocrazia da spavento e che nei posti
dirigenziali istituzionali ci mettessero i giusti anziché i soliti quattro
raccomandati (figli di … poi ve lo dico) o quelli politicamente da sistemare nonché
gli scambi di favore, certamente sarebbe un altro dire ma soprattutto un altro bel
fare.
Una scossa elettrica che ha improvvisamente riacceso anche i personaggi più timorosi e quelli che vedono difficoltà ovunque. Tra i padiglioni di Rimini, invece, si è respirata un’aria nuova o forse un’aria solo diversa.
RispondiEliminaLe aziende sono tornate al centro del mercato tra problemi e idee.
Soprattutto queste ultime hanno polarizzato l’attenzione con quell’area Next dedicata alle società che portano innovazione. Tante e tutte entusiaste, capaci di emanare quel soffio di speranza che mancava. In mezzo compagnie aeree, enti del turismo, tour operator e tutto il grande mondo della filiera che per tre giorni ha lasciato in ufficio le indecisioni per portare tra i padiglioni della fiera uno spirito frizzante.
Al fondo, ma in testa ai nostri pensieri, l’esercito o il popolo delle agenzie di viaggi. Tante e ancora con la voglia di scoprire e di scoprirsi.