Dicono
che il “mugugno” ad oltranza sia prettamente genovese ma a quanto
pare …
…Eduardo Chibas
è un “filmmaker” freelance di Barcellona e non molto tempo fa ha
denunciato
i problemi che la metropoli catalana subisce a causa dei troppi
turisti, con il rischio che si trasformi in un "parco a tema".
E
fin qui niente di male, per carità, d'altronde Eduardo vive a
Barcellona e chi meglio di lui … forse.
Ora
non so se l'idea di fare sto video (Bye bye Barcelona) sia sua o se
sia stato incaricato da qualche “comitato dei NO”, e vale a dire
uno quelli che ahimè esistono in ogni dove e a cui non va bene mai
nulla.
Ma
so solo che, personalmente, le interviste di questo video non m'appaiono per nulla ... si può dire intelligenti?
In
poche parole, Eduardo vorrebbe farci intendere che la popolazione
catalana s'è scocciata dei turisti in gran quantità e vorrebbe
mettere dei paletti per imporre un limite massimo di visitatori.
Questo
per paura che i costi aumentino e per i disagi che notoriamente
avvengono laddove ce n'è in gran quantità.
Boh?
Boh?
Non
mancano poi i paragoni come sovente avviene in questi casi, e per non
essere da meno da chi li elenca alla moda del due per tre, ecco che
spuntano quelli col Machu Picchu in Perù nonché le rovine dei Maya
in Messico (ved. qui).
Esempi
che appaiono più come una presa elettrica da 220 volts (scossa per
cui si sono “fulminati” quei neuroni di spettanza e disponibili
), che una presa per i fondelli.
Ma
si può fare degli esempi così?
Quindi per cui poscia, il problema (per Eduardo e per chi ha intervistato)
sta nel turismo di massa e nei pacchetti a buon mercato.
…
mi
si vuole cortesemente spiegare come possano essere aumentati i costi per la popolazione ivi residente se a Barcellona ci va il turismo di massa?
Forse
che i prezzi per i visitatori li mantengano bassi per farli arrivare in quei
lidi, mentre ai nativi … previo documento da esibire nei
supermercati e in ogni dove … alè, ci danno giù alzandoli a
dismisura che l'è un bel piacere?
Oppure
si pretende che raggiunto un quorum di presenze, ecco che il sindaco
della città emetta un'ordinanza affinché i
ristoranti, gli alberghi, i negozi e chi più ne ha più netta metta,
non possano più accontentare le esigenze dei visitatori e che di
conseguenza chiudano baracca e burattini, alla loro bella faccia stupita.
Ma
tu ce li vedi i poliziotti, i marines e magari anche i paracadutisti
armati fino ai denti che all'ingresso della città di Barcellona
bloccano e allontanano i turisti per il motivo che hanno raggiunto
quel dato numero di visitatori e che di più non si può?
Ci
sarebbe anche l'eventualità di richiedere al turista l'ultimo
estratto conto per conoscere le sue possibilità di spesa … tanto
per far copia con il paragone del Machu Picchu e dei Maya di sopra,
neh!
Eh
già, giusto per non avere il turismo di massa che tuttalpiù
dovrebbe sostare minimo a venti chilometri da Barcellona e magari
accontentarsi di qualche video dell'Eduardo … ma nulla più.
Probabilmente, e non ce ne voglia il buon Eduardo nonché gli intervistati, a loro sfugge il fatto
che Peren Duran, in quel di Barcellona, abbia anche pensato di
consolidare e a continuare a lottare per mantenere il livello
turistico che hanno raggiunto, infatti sono anni che si occupano di
un tema che possiamo definire: la capacità turistica della città.
Con
questa sono convinti che possono ottenere di più, ma è evidente
anche che la città ovviamente non può tollerare una crescita
turistica senza limiti.
Intendo
dire che è necessario ricordarsi che l’elemento fondamentale della
città è il cittadino.
Nulla
deve potergli rendere la vita impossibile, tanto meno il turismo.
Quindi,
per evitare che a lungo andare succeda questo, stanno lavorando a
quella che hanno chiamato la capacità di carico.
La
capacità di carico turistica è un fattore molto complesso, dato che
ci sono molte capacità di carico.
Una
è quella che definiscono fisica, cioè la capacità di contenimento,
di poter contenere i turisti in un determinato spazio.
Un’altra
potrebbe essere la capacità di carico psicologico o di percezione,
che include il fattore della soddisfazione del turista, che è molto
importante.
Per
esempio se il turista deve impiegare due ore per entrare al Museo
Picasso o per vedere la Sagrada Familia, il suo grado di
insoddisfazione diventa un fattore rilevante e ovviamente può
produrre degli effetti negativi, e questa sarebbe quindi un’altra
capacità di carico.
Un’altra
capacità è quella sociale, cioè la tolleranza del cittadino nei
confronti del visitatore.
Infine
una importantissima è quella economica, che considera l’equilibrio
presente tra i benefici economici e l’impatto generato dalla
propria attività sul territorio.
Ci
sono ancora molte altre forme di questa capacità di carico ma in
questo momento si stanno concentrando in questo mix di fattori.
Li
stanno studiando con calma e con la collaborazione di tutte le forze
economiche, sociali e turistiche della città, allo scopo di
preparare la Barcellona turistica del futuro.
P.
S.: Non è che arrivando meno turisti a Barcellona, il buon Eduardo
debba poi emigrare a Parigi per poi da là fare un altro video con
titolo: “Bye bye Parigi”?
E
poi … ma non siete mai contenti?
Nessun commento:
Posta un commento