Nel tira e molla fra tromboni imbalsamatori e trombettieri del turismo nostrano, Pier Luigi Celli, l'ex presidente dimissionario dell'Enit ritorna "all'ovile", e chissà se là saranno contenti.
Di certo non tutti.
Dario Franceschini, il ministro di questa fetta d'Italia (Turismo) che non riesce a decollare per vari motivi ma completamente noti, l'ha richiamato al dovere, e lui ha risposto di sì.
Ma guarda un po' ... e se non ricordo male 'sta s'era già scritto non molti giorni fa che le dimissioni con l'elastico tornano sempre indietro.
Vabbeh ... e nell'annunciarlo dichiara così: "Il ministro mi ha chiamato, mi ha chiesto di rimanere perchè hanno bisogno di me per una riforma dell'Ente. Io mi metto a disposizione , ma resto della mia idea".
Celli aveva denunciato la mancanza di “un progetto complessivo del paese, con responsabilità e tempi di attuazione. E’ necessario affrontare i problemi nella loro complessità dalle infrastrutture, dagli aeroporti, dai collegamenti città - aeroporti, dalla pulizia delle città … ed è doveroso chiedersi se allo stato attuale noi saremmo capaci di di accogliere flussi turistici di molto superiore agli attuali”.
Evidenziando la necessità di poter disporre per la promozione di maggiori risorse e denunciando la mancanza di una visione strategica per lo sviluppo del settore.
Cose già sentite ripetutamente all'infinito ma ... nel mentre solo due giorni fa su queste pagine scrivevamo che:
Mancano le strategie e manca il buon rapporto tra la qualità e il prezzo, anzi, in alcuni casi facciamo proprio pena.
Il turismo non è mai stato, e non è tuttora, un’opzione di sviluppo economico presa seriamente in considerazione dalla politica.
La mancanza di cultura dell'ospitalità ... troppi bidoni ai turisti, troppi disservizi, troppa scortesia verso chi viene a trovarci. Come se tutto ci fosse dovuto in quanto Paese più bello del mondo.
Per non parlare delle infrastrutture che vengono usate per raggiungere l'ambita meta e delle strutture che li ospitano.
Una differente classificazione alberghiera tra una Regione e l'altra (e qui siamo alle solite, neh); una tassa di soggiorno discordante tra tutti i circa 500 comuni che l'hanno adottata (ce ne fosse una uguale all'altra) e che spiazzano il turista più propenso e buono ma indifeso da tanta stupidità ... ma soprattutto, e questo a mio personale parere, manca la qualità.
Quella qualità che dovrebbe riscontrarsi già dall'arrivo di quel benedetto cliente che ci viene a portare i suoi soldi, soldi che ci permettono di fare una vita normale.
Parlo del primissimo secondo e quindi non appena mette piede all'aeroporto, alla stazione ferroviaria, all'uscita dei caselli autostradali ... fino all'arrivo alla reception.
Poi di seguito, in tutti quei posti dove lui metterà piede.
Delle infrastrutture che ci videro primeggiare nella seconda metà del secolo scorso ma ormai rimaste tali e quali ad allora.
E 'sto "belin" di Titolo V che va immediatamente riportato sotto l'egemonia dello Stato.
Ma saremmo in grado di accoglierli tutti (e bene) nel qual caso di turisti ne arrivassero di più?
Beh, qualcosa di simile in verità c'è tra la sua dichiarazione e ciò che avevamo appena scritto, ma i problemi non sono solo quelli per quanto riguarda l'Agenzia Nazionale del Turismo (Enit), ma ben altri.
Quell'Ente va immediatamente chiuso (nei tempi necessari) e riformato daccapo con gente che abbia a cuore le sorti di questo comparto e non solo le proprie, e ancor più, che ci mettano a capo chi sa fare davvero bene quel dato lavoro di promozione turistica.
Ed è mai possibile che la Corte dei Conti, per quanto riguarda quell'ente, debba quasi sempre intervenire?
Non è un problema di funzioni, è un EVIDENTE problema di persone.
DG e dirigenti.
Punto, punto e virgola, due punti e basta.
E comunque sia noi stiamo attenti.
Di certo non tutti.
Dario Franceschini, il ministro di questa fetta d'Italia (Turismo) che non riesce a decollare per vari motivi ma completamente noti, l'ha richiamato al dovere, e lui ha risposto di sì.
Ma guarda un po' ... e se non ricordo male 'sta s'era già scritto non molti giorni fa che le dimissioni con l'elastico tornano sempre indietro.
Vabbeh ... e nell'annunciarlo dichiara così: "Il ministro mi ha chiamato, mi ha chiesto di rimanere perchè hanno bisogno di me per una riforma dell'Ente. Io mi metto a disposizione , ma resto della mia idea".
Celli aveva denunciato la mancanza di “un progetto complessivo del paese, con responsabilità e tempi di attuazione. E’ necessario affrontare i problemi nella loro complessità dalle infrastrutture, dagli aeroporti, dai collegamenti città - aeroporti, dalla pulizia delle città … ed è doveroso chiedersi se allo stato attuale noi saremmo capaci di di accogliere flussi turistici di molto superiore agli attuali”.
Evidenziando la necessità di poter disporre per la promozione di maggiori risorse e denunciando la mancanza di una visione strategica per lo sviluppo del settore.
Cose già sentite ripetutamente all'infinito ma ... nel mentre solo due giorni fa su queste pagine scrivevamo che:
Mancano le strategie e manca il buon rapporto tra la qualità e il prezzo, anzi, in alcuni casi facciamo proprio pena.
Il turismo non è mai stato, e non è tuttora, un’opzione di sviluppo economico presa seriamente in considerazione dalla politica.
La mancanza di cultura dell'ospitalità ... troppi bidoni ai turisti, troppi disservizi, troppa scortesia verso chi viene a trovarci. Come se tutto ci fosse dovuto in quanto Paese più bello del mondo.
Per non parlare delle infrastrutture che vengono usate per raggiungere l'ambita meta e delle strutture che li ospitano.
Una differente classificazione alberghiera tra una Regione e l'altra (e qui siamo alle solite, neh); una tassa di soggiorno discordante tra tutti i circa 500 comuni che l'hanno adottata (ce ne fosse una uguale all'altra) e che spiazzano il turista più propenso e buono ma indifeso da tanta stupidità ... ma soprattutto, e questo a mio personale parere, manca la qualità.
Quella qualità che dovrebbe riscontrarsi già dall'arrivo di quel benedetto cliente che ci viene a portare i suoi soldi, soldi che ci permettono di fare una vita normale.
Parlo del primissimo secondo e quindi non appena mette piede all'aeroporto, alla stazione ferroviaria, all'uscita dei caselli autostradali ... fino all'arrivo alla reception.
Poi di seguito, in tutti quei posti dove lui metterà piede.
Delle infrastrutture che ci videro primeggiare nella seconda metà del secolo scorso ma ormai rimaste tali e quali ad allora.
E 'sto "belin" di Titolo V che va immediatamente riportato sotto l'egemonia dello Stato.
Ma saremmo in grado di accoglierli tutti (e bene) nel qual caso di turisti ne arrivassero di più?
Beh, qualcosa di simile in verità c'è tra la sua dichiarazione e ciò che avevamo appena scritto, ma i problemi non sono solo quelli per quanto riguarda l'Agenzia Nazionale del Turismo (Enit), ma ben altri.
Quell'Ente va immediatamente chiuso (nei tempi necessari) e riformato daccapo con gente che abbia a cuore le sorti di questo comparto e non solo le proprie, e ancor più, che ci mettano a capo chi sa fare davvero bene quel dato lavoro di promozione turistica.
Ed è mai possibile che la Corte dei Conti, per quanto riguarda quell'ente, debba quasi sempre intervenire?
Non è un problema di funzioni, è un EVIDENTE problema di persone.
DG e dirigenti.
Punto, punto e virgola, due punti e basta.
E comunque sia noi stiamo attenti.
Orco, non riuscivo più a collegarmi col blog.
RispondiEliminaCos'è successo?
:((((((((((((((((((
?
RispondiEliminaE nel frattempo è riuscito anche ad ottenere questo brillante ulteriore risultato.
RispondiElimina@Luciano
RispondiEliminaè tutto sbagliato, tutto da rifare ... e chi fraveca e sfraveca, etc. etc.
:-)
veramente si era presentato Babbi per la straordinaria..sono quelli di promuovitalia che non si sono fatti trovare! ahi ahi ahi quante menzogne diffonde il Cda di Pecci e Ostillio
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaAh si?
:(
@Anonimo (ma perchè?)
RispondiEliminaIl DG si era presentato con una procura per iscritto del CdA di ENIT o no?
Perché dubito che sul sito istituzionale di Promuovitalia si divertano a raccontare le favole, eh...
E' pur sempre una società pubblica.
@Anonimo
RispondiEliminaEh già
:)
@frap1964 c'erano le indicazioni del ministro Franceschini più una delibera di Enit..che altro vi occorre per liquidare Promuovitalia??? una dispensa papale???? sul sitoweb possono anche scrivere che Gesù Cristo è morto di freddo, tanto è chiaro che si sta ostacolando in tutto i modi la chiusura del carrozzone...
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaMah!
Forse ti sfugge che sono anni che sia Frap1964 che su questo blog, non s'aspetta altro che la definitiva chiusura ... e non solo.
@Anonimo
RispondiEliminaLa questione è semplice.
Per modificare lo statuto di Promuovitalia deve essere indetta l'assemblea straordinaria dei soci (nel caso specifico il socio è unico ed è ENIT).
Il vigente statuto prevede:
Articolo 10
10.2 Spetta al Presidente di constatare la regolarità delle deleghe, il diritto dei presenti a partecipare all’Assemblea e la validità della costituzione dell’Assemblea.
Articolo 11
11.1 L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, o da chi ne fa le veci, ovvero, in loro assenza o impedimento, da altra persona designata dall’Assemblea.
Il Presidente è assistito da un segretario, anche non socio o mministratore, eletto dall’Assemblea su proposta del Presidente stesso.
11.2 Le deliberazioni dell'assemblea devono risultare da verbale sottoscritto dal Presidente e dal Segretario. Nei casi di legge, ed inoltre quando il Presidente lo ritenga opportuno, il verbale viene redatto da notaio.
Articolo 12
12.1 Per la regolarità della costituzione e per la validità delle deliberazioni dell’Assemblea ordinaria e straordinaria sia in prima che in seconda convocazione si applicano le norme di legge.
Quindi o c'erano regolari deleghe a rappresentare per Babbi oppure non c'erano.
Perché, ma guarda un po', si applicano le norme di legge, eh...
Se Celli avesse evitato di dimettersi e si fosse presentato lui il problema non si sarebbe posto (in quanto Presidente del CdA di ENIT ha la rappresentanza legale di ENIT, il DG invece no).
Che qualcuno volesse piuttosto evitare di dover prendere posizione sulla questione degli ex amministratori di Promuovitalia con la scusa di non aver avuto "indicazioni" dal ministro ed evitare così futuri problemi di richieste danni diretti e/o di danni erariali a suo carico, in caso di soccombenza della società?
Personalmente, allo stato conosciuto delle cose, non mi sento di escluderlo.
@Anonimo
RispondiEliminaHi hi hi
così, giusto per la precisione, neh!
:)
quindi Celli non vuole la liquidazione di Promuovitalia...chiarissimo, grazie per le delucidazioni. Questo conferma tutto quello che luciano va sostenendo e denunciando.
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaGuarda che sei tosto per la miseria.
Ma perché cerchi di farla così contorta quando l'evolversi è di una semplicità disarmante?
:)
perché questa non è una "storia semplice" ;)
RispondiEliminahttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/promuovitalia-o-promuovicause-la-societa-dellenit-per-la-promozione-del-turismo-finisce-in-un-74443.htm
@Anonimo
RispondiEliminaSì, conosciamo la stria ma c'è anche dell'altro (supposizioni?) che per via della mancanza di pezze d'appoggio è meglio non ipotizzare nemmeno.
Supposizioni che non farebbero altro che confermare che ... i giorni contati.
:)