sabato 16 luglio 2011

La Brambilla fa perdere la pazienza anche alla Vittoria Brancaccio di Agriturist (a me è da mo')

Poco più di due mesi fa il Times ha dedicato dei servizi estasiati a fattorie-alberghi in Liguria, Toscana, Basilicata e Sicilia.
In particolare gli agriturismi, che stanno vivendo un momento di grazia, vanno molto di moda all'estero e godono di ottima stampa.
Ma non per tutti.
Infatti nel portalone del turismo nazionale, di questo, non c’è niente o giù di lì.
E non mi risulta che la presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio, sia un'attaccabrighe, anzi, per quel che ne so, sembrerebbe una persona molto solare, sempre sorridente, buona esperta del suo settore e gran lavoratrice. 
Beh, al giorno d'oggi non è proprio poco.
Però con Michela Vittoria Brambilla, la ministra del Turismo, ha perso proprio la pazienza.
Per tre volte le ha chiesto per via informale e con gentilezza di correggere le macroscopiche lacune del sito turistico ufficiale del governo www.italia.it nel quale non c'è neanche mezza parola sugli agriturismi e più in generale sul settore non alberghiero (bed & breakfast, campeggi...).
È una dimenticanza vistosa, da matita blu, una specie di clamoroso autogol, un approccio tafazziano alla promozione delle vacanze via Internet considerando che il turismo rurale e i bed & breakfast rappresentano insieme la quota maggioritaria della ricettività nazionale.
Per la Brambilla tutto ciò, però , conta poco o nulla e il sito del governo ha continuato a magnificare le attrattive turistiche italiane puntando sull'old style e sulle str … anezze di Silvio Berlusconi in merito alle percentuali nostrane (patrimonio artistico/culturale) comparate a quelle mondiali.
Disse addirittura che nel Bel Paese ne sono depositate il 50% dell’intero globo.
Booom!
Cioè presentando soprattutto le città d'arte, anche se ormai ingolfate al punto che alcune di esse sono costrette a mettere il ticket all'accesso e ad imporre numeri chiusi, e privilegiando la promozione dei pernottamenti in albergo, settore che con Federalberghi ha come protagonista Bernabò Bocca che della Brambilla è uno dei supporter più convinti e influenti.
Bernabò Bocca di cui “personalmente” ancora non riesco a capirne l’utilità.
Comunque sia la mia “non” autorevole ma non certo buona opinione nei confronti di B. Bocca, la presidente di Agriturist ha aspettato fiduciosa per quasi un anno che le correzioni richieste fossero accolte dalla ministra e quando ha visto, invece, che le vacanze in fattoria venivano fatte sparire perfino dal sito Internet ufficiale dell'Enit, l'ente nazionale del turismo, ha cambiato registro.
Per evitare che poi qualcuno, compresa la Brambilla, facesse finta di cadere dal pero dicendo di non aver ricevuto alcuna richiesta, ha messo le indicazioni per scritto e per essere sicura che fossero consegnate all'interessata, le ha inviate per raccomandata con ricevuta di ritorno.
E accusava: "I testi del sito ministeriale sono banali, pieni di errori, con parti non tradotte o non aggiornate, nessuna indicizzazione sui motori di ricerca".
Una polemichetta quella tra la Brancaccio e la Brambilla?
Un piccolo sgambetto tra due signore dell'industria delle vacanze?
Mica tanto, perché anche il duello a distanza tra la presidente degli agriturismi e la ministra si inserisce in un clima teso e nervoso.
Per un motivo semplice: da settore che assieme all'edilizia avrebbe dovuto essere la colonna portante del Rinascimento italiano, così come aveva assicurato Silvio Berlusconi all'inizio della legislatura , il turismo è precipitato in una crisi nera.
Non solo a causa delle difficoltà economiche generali e mondiali, ma per effetto di scelte sbagliate, improvvisate e spesso provinciali, amici quadrupedi a parte.
Una riprova indiretta è il successo della Germania, Paese con tante doti, ma dalle attrattive turistiche notevolmente più modeste rispetto all'Italia.
Nel 2010 il fatturato turistico tedesco è aumentato addirittura del 12 per cento grazie soprattutto alla capacità di attrazione di Lufthansa nel mondo.
In pratica, mentre l'Alitalia dei "patrioti" a stento mantiene le posizioni e da tempo ha dovuto rinunciare a una presenza in grande stile nelle maggiori piazze mondiali, gli aerei Lufthansa raccolgono turisti ovunque convogliandoli verso gli scali tedeschi, gente che in Germania si ferma uno o due giorni al massimo per proseguire verso altre mete turisticamente più gradite, ma che ingrossa il dato delle presenze e soprattutto porta soldi.
Nel frattempo l'Italia ha preso una legnata storica e i dati Bankitalia confermano questo andamento negativo e attestano che anche il 2011 è cominciato male con saldi negativi.
Nonostante tutte le premure ministeriali, anche il settore alberghiero risente parecchio dell'andazzo negativo: secondo Federalberghi l'altr'anno sono stati licenziati circa 5 mila dipendenti a tempo indeterminato, il 3,6 per cento di tutta la forza lavoro impiegata, ma se nel conto si mettono anche gli stagionali e quelli dell'indotto, i posti persi sono 20 mila.
Secondo Bankitalia dal 2006 al 2010 il numero dei pernotti stranieri in Italia è sceso, mentre è cresciuto il numero degli italiani che vanno all'estero.
Ovvio che il saldo turistico Italia-estero sia sceso nello stesso periodo.
Una débâcle.
Stando così le cose difficilmente potrà avverarsi la profezia di Silvio Berlusconi che nel 2008 assicurò il raddoppio del fatturato turistico in un quinquennio, obiettivo epocale se si fosse avverato, perché il giro d'affari dell'industria delle vacanze è colossale, il 10 per cento del Pil, quanto tutta l'industria automobilistica nazionale.
Nel frattempo non solo la profezia berlusconiana sta evaporando, ma piove sul bagnato.
Di recente l'Enit ha dovuto chiudere i due uffici di rappresentanza europei storici, le sedi di Monaco di Baviera e Amsterdam che per decenni avevano contribuito a convogliare i vacanzieri in Italia attraverso rapporti consolidati con i tour operator.
Uffici che volevano dire turismo olandese e della Bassa Germania.
Come spiega il direttore Paolo Rubini, si è trattato di una scelta forzata, dovuta al taglio delle risorse all'ente turistico, passate nel giro di 3 anni da 48 milioni di euro a 24, poi a 20 con un altro taglio.
Non si capisce però il perché ne abbiano speso 3.234 di milioni per fare “questo” che, dal come l’hanno organizzato, non servirà ad una benemerita mazza.
Inoltre l'Enit sta cercando di concentrare i suoi sforzi verso i Bric, Brasile, Russia, India e Cina, paesi economicamente in crescita, dove si sono formate o si stanno formando classi medie numerose, danarose e con la voglia di girare il mondo.
Ma ammesso che l'operazione riesca e che l'Italia la spunti su una concorrenza sempre più spietata, i frutti non si vedranno subito.

Da qui

2 commenti:

  1. Bric?
    Bric a brac?
    ma quale sarebbe 'sto progetto del bric?
    io me leggo tutte 'e gazzette ufficiali, pure d'Europa, ma non ho mai visto niente passare da quelle parti....
    e se poi il bric diventa tutto un simsalabim! e i soldi non ci sono più....
    o stanno a fa' tutt'in casa per risparmia'.... a me non me sembra proprio....anzi....aria di russia avanza....meditate gente, meditate...e vigilate....con un po' di maggior attenzione....
    ma li leggete i giornali, tipo Il Mondo....le interrogazioni parlamentari di varie parti politiche...da UDC, IDV, PD...nunteregghepiu...



    ma che vuol di' air dom....pallone gonfiato....bel modo di presentare l'Italia in questi paesi che hanno tutt'altra idea della nostra bella terra e, soprattutto, dei nostri avi....
    e noi che famo? glie' portiamo el Ballon gonfiato.....
    che tristezza....povera Italia....

    ma poi davvero so' finiti gli "sghei" come disen a Vicenza e dintorni...

    ho letto che i dane' per sponsorizzare la millemiglia ce so' stati ad esempio.....

    e pure per assumere dieci "manager" in varie sedi dell'ente nazionale del turismo...

    ma cchi so' sti manager...?

    meditate gente, meditate........

    con simpatia anche se non vi conosco

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  2. @anonimo

    ... con simpatia a te!

    :-D

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