blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura (dal 1° gennaio 2009)
giovedì 17 giugno 2010
C'è chi ci crede (Federalberghi?)
Sono abbastanza avanti con gli anni per credere ancora alla Befana o alle panzane del politichino di turno.
E scusatemi il termine “politichino”, non è di mio uso offendere nessuno né tantomeno è la mia intenzione, ma sono veramente stufo, come cittadino, d’essere preso in giro, per i fondelli un tanto al chilo o pagare due al prezzo di tre.
Sia ben chiaro, se ce ne fosse ancora bisogno, che non intendo "bombardare" la fazione politica da dove vengono emesse le “favole” (tanto son tutti uguali), né ascoltare le causali di chi è della corrente opposta; in Italia quello che dice una parte viene sempre catalogata come bischerata dall’altra e via dicendo… sempre a prescindere.
Quindi preferisco ragionare con la mia testa e al diavolo la destra, la sinistra e anche il centro di qua o quello di là.
Comunque mi riferisco all’intervento di Silvio Berlusconi in merito alla tassa di soggiorno per la città di Roma, che dichiara che questa tassa non dovrà essere "copiata" da nessun altro comune italiano.
Capisco che molti nella foga dei discorsi quotidiani, qualcosa devono pur inventare per riempire i minuti, ma che ne emettano in quantità industriale; beh, chi li ascolta, una volta tanto, dovrebbe intervenire e magari dire che la cosa non si può fare.
Invece niente, non sul momento e neanche dopo dei giorni; tutto tace e nessuno dice nulla, neanche l’opposizione oppure i giornali.
Ora è chiaro che se Roma può, di conseguenza anche Firenze, Venezia e vattelappesca possono; questo è normale, e non certo solo per me.
E’ anche facile che un Presidente del Consiglio conosca molto bene queste “cose”, perché un’eventuale ‘stop’ ai vattelappesca porterebbe di certo del nuovo lavoro alla Corte dei Conti.
E vai a dirglielo ai Sindaci di queste città, dopo i recenti “tagli” del Tremonti (obbligato, ma poteva fare di più a livello statale), che loro non possono mettere le stessa tassa turistica di Roma per rimpinguare le proprie casse comunali.
Se poi consideriamo che sia Firenze che Venezia, le due città italiane che hanno molti visitatori quasi al pari della città eterna, appartengono allo schieramento politico opposto; beh, che dire, sono quasi sicuro che lo faranno, anzi di certo.
Quello che mi stupisce, ma neanche poi troppo, è che dalla sala dei cinquecento o più di Federalberghi dove c’erano proprio tutti (anzi forse anche di più), non s’è levato niente, nessuno sé accorto, né tantomeno alcuno ha detto che la “cosa” non sarà poi proprio così, e che dovrebbero finirla di pensare che noi siamo scemi ... (vedi sopra).
Può anche essere che durante le convention, chi parla le "spara", mentre chi dovrebbe ascoltare, dorme o addirittura non capisce?
E poi ci chiediamo il perché il turismo in Italia va male o non troppo bene.
Che il Presidente abbia però pensato di fare prima un decreto o un de’ cretino per “permettere” questa bella tassa solo per Roma?
Ma non diciamo str…anezze.
Comincia però a balenarmi l'idea che siccome è impossibile credere che la tassa riguarderà solo la capitale, vuoi vedere che qualcuno, sotto sotto lo sa, ma fa finta di niente?
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