mercoledì 13 ottobre 2010

Aliquote IVA del turismo al 5% e "regali" Inps a gogò ?

I tempi sono maturi e uno scossone al turismo va dato, anche perché la Brambilla non può continuare a raccontarcene quattro senza mai produrre niente di buono.
I risultati benchè "camuffati" parlano, eccome se parlano.
Con lei, e i suoi seguaci alle redini di quel dicastero, il decantato turismo non decolla, non ne vuole neanche sapere, e non meniamo il can per l’aia con improponibili dati o statistiche che non trovano rispecchio in nessuna realtà dei fatti.
Oggi leggi che ne sono arrivati cento (di turisti), ma poi se li calcoli ad uno ad uno, a malapena riesci a contarne neanche i trequarti.
Ormai l’hanno capito anche gli “stupidi” che “questi” sono buttati lì per raccogliere il consenso di qualche “bonzo” in transito o per far si che non risultino solo di passaggio gli amanti del “careghino” importante e ben retribuito.
Uso “bonzo” che non esiste e non vuol dire niente, ma solo perché fa la rima baciata.
E poco vale aver l’appoggio o il tentativo di conferma da parte di qualche ente preposto al caso.
Tutti (bonzi esclusi), sanno che è facile far dire e far dare due numeri, che meglio t'aggradano, a chi lavora sotto di noi.
Quindi, l’arma che la ministra potrebbe usare per raccogliere un po’ di consenso, nonché di turisti (e gliene saremo grati), rimane quella dell’abbassamento delle aliquote Iva per il turismo; diciamo, portarle ad un bel 5%; che è da mo’ che si dice ma che mai si fa.
Che cosa ne dite?
Però quel cinque per cento che si risparmia e che non si allunga alle casse erariali, lo si deve obbligatoriamente usare per rinnovare l’attività turistica che ognuno gestisce.
Ripristino strutture, corsi di specializzazione (quelli validi) e via dicendo o cantando; oppure limitarlo ad uno solo di questi.
Beh, l’idea non è da scartare e veramente ci si potrebbe studiare sopra un pochino per renderla appetibile alla lingua e al palato; al Governo e agli operatori.
Un’altra cosetta che la ministra potrebbe fare, considerando la moria di impiegati del settore turistico, sarebbe quella di “regalare” dei versamenti Inps a chi impiega del nuovo personale.
Intendo delle agevolazioni per pagare un po' meno la "messa in regola" per dei nuovi assunti; sempre meglio che vederli a spasso o che lavorino in nero.
Non dico molto o per tanto, ma un qualcosa che possa veramente incentivare la proprietà o la direzione a riassumere quelli che in questi ultimi anni sono andati poi persi.
E’ chiaro che anche qui la cosa vada studiata per bene, anche perché si correrebbe il rischio che qualche “furbone”, e nel comparto turistico non ne mancano di certo, possa licenziare i rimanenti per assumerne dei nuovi, e rientrare così in quell’incentivo.
Meditate gente, meditate.
Anche perché il non fare nulla non produce un bel niente, e le altre Nazioni non stanno di certo a guardare.
Mentre d’incentivi, il turismo, ne ha proprio bisogno; a meno che non si voglia farli chiudere quasi tutti o portarli lì lì, per poi permetterne l’acquisto a qualche banca (non voglio fare nomi) che “per caso” si trovava a passare di là.
Ma tu guarda il caso.

4 commenti:

  1. Caro Luciano
    consigli per l'uso in previsione del meeting di Villa Erba a Cernobbio sul Lago di Como?

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  2. @Vincenzo

    Ma va?
    Alla faccia di quelli che scrivono che non diamo consigli "costruttivi" ma solo critiche, e poi considerando che tutti i giorni ci leggono ... ma tacciono.
    ;-)

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  3. Ma tu guarda il caso.

    ha ha ha bellissima

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  4. Ultime dal web

    Quasi il 54% degli italiani si concederà uno short break autunnale. A rivelarlo sono i risultati del sondaggio "Ponti d'Autunno 2010" realizzato dal portale www.bed-and-breakfast.it.

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