Che Bernabò Bocca sia stato inserito alla vice presidenza del CNEL, a molti non importerà un bel fico secco.
E a me poco di più.
E a me poco di più.
Ad onor del vero, quando due o tre giorni fa ne ho appreso la notizia, la prima reazione è stata quella di sorridere che poi, di secondo in secondo, si è tramutata in una sonora solitaria risata (senza offesa, per carità), mentre il primo pensiero è stato; beh, siamo in Italia.
Costa allo Stato più di venti milioni di euro, dà lavoro a circa settanta dipendenti pubblici e a centosedici consiglieri. È un organo di rilevanza costituzionale con funzioni, in materie economiche e sociali, consultive e di iniziativa legislativa, anche se dal 5 gennaio 1957 – giorno in cui è stato istituito – a oggi, ha presentato al Parlamento soltanto sedici disegni di legge.
Come a dire che ne hanno presentati 1 (uno) ogni tre anni e un po’, e che oltretutto, a conti fatti, quell'uno ci costa dai 60 ai 70 milioni di euro; quindi un solo "disegno" di legge corrisponde a 120 miliardi di vecchie lirette.
Ma il vero nodo è sulla nomina dei centoventi consiglieri (anche se oggi nel parlamentino del Cnel ne siedono “solo” centosedici, perlopiù – salvo alcune eccezioni – ex sindacalisti, industriali e politici che sono rimasti senza poltrona).
Sono molti i nomi che ambiscono a un posto da consigliere Cnel. Far parte del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro garantisce per cinque anni una retribuzione mensile di circa 1.500 euro netti, all’unica condizione di partecipare alle assemblee che si tengono una volta al mese.
Se un consigliere non può, o non ha voglia di recarsi ogni trenta giorni circa al parlamentino di Villa Lubin, non perde stipendio: gli viene semplicemente detratta una somma pari al quindici per cento dell’indennità a cui ha diritto, riceverà regolarmente (anche se ha disertato la mensile sessione di lavoro) una “busta paga” di 1.275 euro.
Se un consigliere non può, o non ha voglia di recarsi ogni trenta giorni circa al parlamentino di Villa Lubin, non perde stipendio: gli viene semplicemente detratta una somma pari al quindici per cento dell’indennità a cui ha diritto, riceverà regolarmente (anche se ha disertato la mensile sessione di lavoro) una “busta paga” di 1.275 euro.
Dagli ultimi dati disponibili (quelli relativi al bilancio assestato 2009 e di previsione per il 2010), risulta che il Cnel spende per i circa settanta dipendenti (da non confondere con i 120 consiglieri) più di sette milioni di euro. Per l’indennità del presidente, i vicepresidenti e i consiglieri lo Stato eroga annualmente 3,6 milioni di euro. Somma cospicua a cui vanno aggiunte le spese per le missioni in Italia (85mila euro), all’estero (220mila euro), e rimborsi spese per 1,2 milioni di euro. Più 2,7 milioni di euro di consumi elettrici, idrici, telefonici, riscaldamento, acquisto materiale vario, eccetera.
E questo al 20 luglio 2010.
Vi basta?
Perché se non basta o non è sufficiente potrei scrivere anche dell’altro.
Comunque, esaminando il motivo di questa nomina, ho fatto un salto all’indietro (per voi, io purtroppo lo sapevo già bene) e ho trovato che il Bernabò Bocca fu nominato presidente di Federalberghi nel 2000, e dopo altalenanti incrementi o meno delle presenze turistiche nel settore da lui “presieduto” in Italia, ho cominciato ad esaminare quelle che partono dal 2006.
Solitamente e per poter capire la necessaria preparazione nonché il possibile “merito” lavorativo del candidato, sono infatti gli ultimi 4 o 5 anni che vengono vagliati per giustificare se il “premiato” può essere utile alla nuova attività.
Ho trovato che nel 2006 i turisti che negli alberghi italiani, sotto la guida dell'associazione del Bocca, si ebbero 242 milioni di presenze complessive (notti), mentre nel 2009 sono state 240,4 milioni.
Ben 1 milione e seicentomila presenze in meno.
Beh, in questo caso può darsi che l’incremento per dare una causale a questa “nomina” sia avvenuta per merito di enormi introiti turistici nell’anno in corso; vediamo.
No, niente, la stessa Federalberghi da in calo le presenze turistiche nel Bel Paese per il 2010 sulla base del – 0,2%.
Ma allora?
Ah, ho capito!
Niente, niente e scusate, è solo l’ennesima “burla”, risposi per camuffare.
RispondiEliminaLuciano sei sei sei sei sei la parola più bella del mondo: scegli tu.
:-D
Renata
Ciao Renata
RispondiEliminasempre in viaggio?
;-)
Polinesia fino alla fine del mese e poi Brasile.
RispondiElimina120 miliardi di vecchie lirette per fare una proposta di legge in 1000 giorni, non è un pò troppo?
RispondiEliminaE ci vuole tutta quella gente?
E se fossimo dei "caproni" noi italiani ad accettare delle cose così?
@Luciano
RispondiEliminaNews dalla Cina e dal Giappone?
Scusami l'insistenza ma la curiosità mi attanaglia e mi piacerebbe sapere quanto c'è di vero nei dati delle presenze estere dell'Enit.
Quello che sono riuscito a trovare io equivale allo zero e l'unica speranza sei tu.
Ciao
;-)
@Francesco
RispondiEliminaSe da un primo momento sembrava facile avere questi dati, adesso tutto è diventato più difficile.
Comunque non desisto.
Che siano intervenuti dei fattori che ...
;-)
Questa nomina, nel vecchio stile del lavorìo sottobanco per "accaparrarsi" galloni per le solite "arrampicate" degne della più stantìa quanto bieca classe dirigente del Paese (e, come si vede, la cosiddetta "società civile" o imprenditoriale qualsivoglia, non si distingue certamente da molti politicanti arruffoni...).
RispondiEliminaIn questo quadro, a proposito di "significative" nomine, mi pare di aver letto dell'ingresso di Sangalli (il Presidente Confcommercio?), nel CdA di Mondadori.
Due uomini "vicini" (nonostante l'aspra battaglia durante il rinnovo della Presidenza confederale...)che non disdegnano la solita politica dei buffetti e delle pacche sulla spalla con i "potenti" di turno.
La crisi nel Paese è profonda e colpisce anche le categorie da lorsignori rappresentate: quando apriranno gli occhi i tanti "associati" e decideranno di dare aria al Palazzo?
Non sapevo della nomina del Sangalli nel cda di Mondadori.
RispondiEliminaBeh, che dire; dal turismo alla Mondadori attraverso le Camere di Commercio.
Com'è piccolo il mondo!
....quando apriranno gli occhi i tanti "associati" e decideranno di dare aria al Palazzo?
Personalmente dico mai, ma qualche pulce nell'orecchio, per quanto mi riguarda, continuo a metterla; si sa mai che si sveglino.
@Sabaudo
RispondiEliminaPeccato che Lei scrive poco sul blog.
Per me è un gran piacere leggerLa ma questo credo di averlo già detto.
Io ci vedo tanta professionalità e tante conoscenze nel settore del turismo.
Marina