Paolo Lombardi, Presidente della Fiera di Genova è felice ed è contento.
Beato lui.
Solo che gli altri, i commercianti genovesi, non lo sono affatto; ma cosa volete che contino ‘sti “scassa marroni” e che cosa ne sanno loro di Garibaldi e Mazzini, righe per terra eccetera eccetera, come recitava molti e molti anni fa una pubblicità di “Carosello”.
Quest’anno la Fiera (circa 260.000 visitatori) ha perso il 7,2% delle presenze rispetto al 2009, che a sua volta aveva (sempre perso) l’11,% nei confronti del 2008.
E lui è appagato e l’hanno pagato, e chissà per quanto lo pagheranno ancora.
A Genova, e fors’anche nel resto d’Italia, va di moda che per mantenere il careghino probabilmente devi perdere presenze; anzi, forse più ne perdi e più sei bravo.
Infatti il Lombardo, sostenuto dal Roberto Urbani, l’AD della Fiera, dichiara che non è importante il numero delle presenze (?), che non esiste più l’ansia da prestazioni che in passato aveva contraddistinto ogni bilancio di fine Salone: “Abbiamo capito tutti (tutti chi?) che per dare un giudizio finale il numero dei biglietti venduti è solo uno dei tanti fattori”, dichiara il Presidente.
E cosa vuoi che siano quelle circa 50.000 presenze (in dieci giorni) perse in due anni; aggiungo io.
50.000 persone che non vanno più in giro per la città, negli alberghi e nei ristoranti; nei negozi del centro e magari compravano anche quel piccolo souvenir.
Oppure la visita all’Acquario, il cono gelato in Corso Italia o un semplice caffè lungo la passeggiata di Nervi.
E giù palanche per l’indotto intero.
Insomma tutte quelle cose che, se ben fatte, accompagnano il visitatore o turista anche al suo rientro a casa, dove può raccontare il come sia stato bene in questa città; e magari convincerne alcuni per gli anni a venire.
Maccheccenefrega, vero Lombardo?
L’importante è che ci siano state 2.300 barche con 1.400 espositori con un tasso d’internazionalità del 36%.
Mettiamo nell’ipotetico caso che queste presenze fossero state anche solo l’1% in più rispetto all’anno passato; beh, allora apriti cielo con i vari “noi siamo i più bravi” e “i migliori del mondo intero”, mentre nelle loro dichiarazioni a gogò, ecco che i numeri avrebbero preso un'andazzo diverso e sarebbero di colpo diventati importanti; anzi, i più importanti.
Volete sapere quale, chi o che cosa è stato incriminato di averne tutta la colpa?
Chiaro, che sia del TEMPO, di quel maledetto secondo giorno di pioggia (i restanti nove ha fatto un sole così) che in Italia dà sempre un’ancora di salvataggio e “cancella” il metro di valutazione sulle altrui incapacità.
Ma a Genova, in quei giorni, che cosa è stato allestito per invogliare i visitatori a trattenersi più a lungo nella città?
Un mercatino in Piazza Rossetti che con il Nautico non ha nulla a che fare; un altro, adiacente alla piazza principale, con salumi, formaggi e “ammennicoli” vari e null’altro di più.
Però entrambi ci sono spesso e non è neanche una novità; come non mancavano quelli dei “i taroccati”, un po’ di qui e un po’ di là.
Nessun evento serale all’esterno del quartiere fieristico, ma neanche a chilometri di distanza; niente, nulla, nisba, niet…..
A Milano col salone del Mobile e con quello della moda si mobilita l’intera città; da tutte le parti spuntano passerelle e sfilate, mentre a Genova non è ancora possibile atterrare con l’elicottero dentro la Fiera come a Cannes, dove in aria ci sono più elicotteri che barche nel mare.
Infatti quel visitatore tedesco che arriva col jet privato in un’ora all’aeroporto di Genova, deve impiegarne una e mezza per raggiungere in auto la Fiera del mare, che poi oltretutto non è neanche così distante.
Silenzio però, non ditelo al Presidente della Fiera, sennò un altr’anno se non piove neanche un giorno e ci saranno pochi visitatori, forse dirà che la colpa è degli elicotteri che volano in cielo e non vanno per onda.
E chissà quando capiranno che gli eventi fanno da sponda ad altri concomitanti eventi dello stesso genere e settore (?) … ma campa cavallo.
Il fatto è che il “cavallo” è da mo’ che anche lui se n’è andato da questa città,
Una città dove alcuni giorni fa è stata fatta la “notte bianca” e adesso non hanno più soldi per le luminarie natalizie.
Ma che cavolo di gente o cavalli ci sono a Genova?
Come mai non ha detto che le cause delle poche presenze siano dovute allo sciopero dei trasporti fatto senza preavviso?
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaPerchè ci potrebbe essere qualcuno che può emularli, e atti così non meritano nessunissima pubblicità.
E questa?
RispondiEliminaSulla stampa locale, arriva oggi la proposta dell’esponente leghista Pini di spostare il Ministero del turismo a Rimini in attuazione del federalismo. Pini, parlamentare di Forlì, dichiara di averne “già parlato a Bossi”.
“Abbiamo un Ministro del turismo senza ministero, senza portafoglio e senza idee -commenta la deputata riminese del Partito democratico, Elisa Marchioni. Più che una nuova sede, mi pare urgente che sul turismo la maggioranza proponga provvedimenti concreti e investa le risorse che servono.”
[http://www.elisamarchioni.it/]