domenica 17 aprile 2011

Euroflora è alle porte ma i parchi di Genova sono pieni di rumenta

“Genova è bella, ma pulita è ancora più bella”.
Ma va?
E’ questa la dicitura che si vede da “secoli” in ogni dove della città, ma che ahinoi, è rimasta solo su carta.
Si, la cartaccia, e non solo, che vedi da tutte le parti.
E chissà quanto s’è speso per una campagna pubblicitaria “così intelligente”.
Ma adesso c’è l’Euroflora (500 mila visitatori) e vedrete che …
Con tanto di annunci, investimenti - 20 milioni di euro destinati al restauro di parchi e ville storiche -, conferenze stampa e un count down degno di eventi epocali. Euroflora 2011, al taglio del nastro mancano solo quattro giorni.
Da nascondere quantomeno ai 500mila visitatori che verranno qui da tutta Italia e anche dall’estero per riempirsi gli occhi dei colori di fiori e piante.
Per fortuna ci saranno quelle esposte all’interno della Fiera, perché fuori da quell’oasi botanica, il panorama è molto, molto diverso.
Su suggerimento di un nostro lettore, siamo andati nei punti più vicini alla Fiera, immaginando che quelli potessero essere i percorsi più frequentati da un turista arrivato in città. E così, come impone la natura della manifestazione e come vorrebbe ciascun appassionato di fiori e di piante, abbiamo riservato un occhio di riguardo alle zone verdi. Ecco il risultato.
Piazzale Rossetti, a pochi metri, anzi di fronte alla Fiera di Genova, il cuore di Euroflora 2011.
Qui in questo spiazzo con vista mare circondato dai palazzi, in mezzo ai prati ci sono pezzi di cartone sbattuti sotto un albero, con i segni di chi probabilmente ci ha passato la notte.
Intorno è pieno di bottiglie di plastica, scatole di farmaci e di tonno, schedine del lotto, giornali e carte di gelati.
Dall’altra parte dell’incrocio, sull’angolo con via Marconi, l’impatto è lo stesso: carte e vetro in mezzo al verde.
Piazzale Kennedy nei giorni della manifestazione diventerà il parcheggio dei pullman turistici, il punto di approdo e più vicino alla Fiera.
A ridosso del mare c’è un cumulo di rifiuti di ogni genere, pezzi di cantiere abbandonati e vecchi container trasformati in un rifugio per zingari.
Le guardie della sicurezza sono lì a pochi metri di distanza, dicono che si deve camminare lungo il percorso pedonale perché fuori non è consentito.
D’accordo, ma allora tutto il resto?
All’imbocco della Soprelevata e di fronte all’ingresso della Fiera c’è un’aiuola e a vederla da lontano sembra bellissima: piena di fiori e di colori.
Poi ci si avvicina e dentro è zeppa di quei maledettissimi fazzoletti bianchi che rovinano tutto.
Lo stesso vale lungo viale Brigate Partigiane con quelle strisce di verde piene di mozziconi di sigarette e di molto altro.
Anche nel sottopassaggio che porta i visitatori nella pancia di Euroflora, la situazione non migliora. Certo, non è una zona verde e però è pieno di cartacce, sacchetti.
E pensare che è la camminata dei turisti verso la kermesse...
Giardini Coco, una piccola collina di verde che sale in verticale su corso Aurelio Saffi, un posto dove ripararsi dal sole e riprendere le forze dopo aver camminato per tutta la città. Rifiuti, bottiglie, pezzi di carta per terra e in mezzo alle piante.
Ma forse è solo un caso, forse si tratta di una coincidenza sfortunata.
Scendiamo in piazza della Vittoria e nei giardinetti di fronte alla Questura qualcuno ha pensato di abbandonare i cartelli stradali e i paletti per delimitare le aree di intervento e lì sono rimasti. In piazza Piccapietra invece quell’enorme cilindro di vegetazione in mezzo al cemento è diventato il posto preferito per il pranzo di barboni e disperati.
In via XII Ottobre hanno già provveduto a mettere i cartelli di rimozione forzata in vista della Fiera, ma nessuno ha pensato a sistemare le aiuole lungo la via, piene di erbacce, bottiglie di vetro e di plastica.
E che dire dei giardini Giovanni Paolo II - ci segnala sempre un nostro lettore - dove un tempo c’erano i fiori più belli di Genova e ora invece una sfilza di panchine di marmo bianche e la sporcizia tutt’intorno.
«Per il turismo non fanno assolutamente niente - sbotta Luciano Ardoino che ci ha segnalato lo stato di incuria del verde. Questa città è la più bella del mondo e la più maltrattata. Genova deve essere sempre bella, non solo nei dieci giorni della fiera».
E se è questo il bello migliore che sappiamo fare … ma per piacere, per carità.
E se qualcuno sorride a questa mia esclamazione sul fatto che Genova sia la città più bella, allora provate a pensarne un’altra nel globo che permetta di raggiungere la piazza centrale (Piazza De Ferrari) in meno di un quarto d’ora con qualsiasi mezzo la si voglia raggiungere.
Aereo, nave, autostrade, treno e tira a campà.
E poi, l’eterno sentir dire che c’abbiamo il più grande centro storico d’Europa che però è diventato il più grande “pisciatoio” del mondo, e dove il politico di turno, per farsi “bello” a qualche trasmissione televisiva o dire qualcosa sul cartaceo, non fa che menzionare la cosa, nonché ad elencarci a parole la medicina da usare per guarire da queste atrocità quà, e che ben potete capire la fine che fà.
Ma torniamo all’evento dell’Euroflora e …
Giusto, e però non dovevano esserci interventi straordinari di manutenzione in vista di Euroflora? «In occasione della manifestazione Amiu e Aster fanno una cura particolare alle aree nei percorsi di Euroflora - spiega l’assessore comunale Pasquale Ottonello -. Tutte le aiuole di percorso di massa sono state rinverdite e aggiornate, c’è un complesso di azioni per presentare il verde e fare in modo che ci sia una fotografia che non si conclude con l’evento. Piazza Rossetti verrà pulita, ma non è solo per la kermesse. Le aree di accesso avranno una cura particolare. Ma non si tratta di un’accelerazione per la fiera». Va bene, ma Euroflora vuol sempre dire 500 mila visitatori, un indotto di cui godrà la città intera, un ritorno di immagine e di pubblicità. E i lavori di pulizia nelle aree verdi ancora così sporche? «In parte sono già partiti e in parte partiranno. La città è grande».
… ma se per questi eventi la fate così … figurati poi durante l’altro arco dell’anno.
Di Giulia Guerri e un po’ di me.

4 commenti:

  1. Lascia quella città e vieni in Veneto.
    Qui ti troveresti molto bene e la gente come te ci è utile.

    Pensaci!

    Sergio

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  2. @Sergio

    Grazie dell'invito e dei complimenti, ma quando ho promesso che non mi sarei più mosso dall'Italia, intendevo a Genova (la mia città).
    Sono stato per troppo tempo un giramondo, e anche se a volte mi prende la nostalgia e riscappare ... però tengo duro perchè ho la famiglia più bella del mondo. E poi alla mia età dove vado.
    Comunque grazie di nuovo.
    :-)

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  3. Se parti dimmelo che arrivo anch'io.

    :-D

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