mercoledì 20 giugno 2012

Le Commissioni del turismo (Camera dei Deputati e Senato) sono delle boiate?


La più comica delle affermazioni che ho ascoltato (spesso ripetuta anche dai giornalisti di Radio 24, la radio di Confindustria) suona pressappoco così: I compensi alti sono la condizione per avere dei rappresentanti del popolo di alto livello”.

E basterebbe sentire per due minuti Scilipoti per rendersi conto dell’autenticità di questo bel dire.

Mentre un altro di “quelli” (Pier Ferdinando Casini) affermava che: “Se si abbassa l’emolumento, allora soltanto i ricchi potranno dedicarsi alla politica, farsi eleggere come deputati e senatori”.
A questa non mi viene neanche da rispondere considerata la grande facilità di cadere in qualche brutto aggettivo non proprio ortodosso.

E la mia è solo per una strana, inspiegabile illusione ottica oppure è vero che il Parlamento è strapieno di avvocati, magistrati, mignotte di lusso o ballerine, commercialisti, funzionari di partito dalla nascita, baroni universitari, dirigenti sindacali, dirigenti pubblici (con pensione stratosferica cumulabile) giornalisti, oltreché gente che non ha mai fatto altro che “politica” e non sa fare altro?
Di cui se ne contiamo i "condannati" o in procinto d'esserlo ... beh, meglio di no, sennò facciamo notte.

Che se poi qualche “bontempone” delle Jene (l’allegra trasmissione televisiva) si prende la briga di chiedere loro che cosa vogliano dire le parole come deficit, debito pubblico, inflazione, spread, rating eccetera eccetera, qualcuno (Di Caterina PDL) ti risponde che: “Se parliamo di spread, parliamo in termini economici di qualcosa che praticamente interessa l’economia ma io non sto in commissione finanze né sto in commissione del bilancio”.
E il tutto mentre quel falegname o quel fiorista, che mai entreranno nelle Camere e tanto meno nelle Commissioni, è obbligato a saperlo se vuole pagare il giusto per una richiesta di mutuo.

E per la par condicio che dire di Cera (Udc) che tira in ballo le famiglie: “Ormai hanno totalmente messo... si sono completamente disseccate di quei pochi risparmi messi da parte per cui si consuma molto di più rispetto a quello che si produce”.
Poi spiega il significato della parola spread: “È la differenza tra quello che si produce e quello che uno realmente spende”. Quando gli chiedono cosa sia Standard & Poor’s, il politico spiega: “Guardi io l’inglese non lo conosco. Io parlo in italiano e per quanto mi riguarda non ti so rispondere su questa domanda”.
Per poi finire alla Concia (PD) che sulla domanda del deficit rispondeva: “È legato al debito pubblico. Cioè, se un Paese ha un grosso debito pubblico ha un grosso deficit”.
La Iena, con perfidia, ribatté: “È un po’ la stessa cosa?”.
E la Concia: “Sì però per esempio noi, siccome queste sono cose internazionali, cioè che valgono per tutti i Paesi, si usa come è noto l’inglese”.
La Iena: “È la traduzione in inglese?”.
La Concia: “Per tutti i Paesi … “.

E sarebbero questi i rappresentanti del popolo di alto livello?

Poi ci sono le Commissioni (Camera dei Deputati e Senato), delle quali non sono ancora riuscito a capire “le modalità d’uso” del perché Tizio vada a finire lì mentre Caio di là, e faccio un esempio.
Naturalmente, come prototipo, prenderò una delle due decime Commissioni e vale a dire quelle che contemplano il turismo; di questo mi capisco (forse) e solo di questo ragiono.
E ne piglio una a caso (gli altri seguiranno nei giorni a venire) tra quelli che hanno “permesso” (la votazione era segreta e quindi "spariamo" nel mucchio ... ma neanche poi troppo visto l'esito dei favorevoli) che Pier Luigi Celli diventasse presidente dell’Enit, nonostante tutta questa roba qua.

Lei è Teresa Armato (PD), ed è stata giornalista a partire dai 18 anni.
Ha lavorato a Il Mattino e ne è stata caporedattrice fino al 1987, quando ha intrapreso la carriera politica.
Appartenente dapprima alla Democrazia Cristiana e a La Margherita, dal 2007 è eletta nelle liste del Partito Democratico ed è stata assessore (Università e Ricerca Scientifica) della Regione Campania durante la presidenza di Antonio Bassolino.
Dal 24 aprile 2008 è senatrice della Repubblica (gruppo PD), eletta nella circoscrizione Campania, e pur non avendo svolto mai niente che possa allacciarsi all’Industria, al Commercio e al Turismo (a meno che non mi sia sfuggita la cosa), è finita proprio nella X Commissione del Senato per quelle disamine lì.
Niente, non un giorno manco come cameriera e forse le uniche esperienze del turismo che ha o dice d'avere, le arrivano dal fare le ferie.

Mentre le scarse conoscenza nell’ambito s’evincono facendo un giretto sulla sua pagina web dove si legge: “ … è noto che al momento mancano le risorse per un piano strategico quanto mai necessario in un momento come quello attuale. Difetta il coordinamento e non vi è una vera governance del settore … “.

Eh, nuove risorse decchè?

Ma si può dire che siano necessarie delle altre “palanche” in gran quantità per buttare giù un piano strategico o che servano dei soldi per inserire un coordinamento che elabori finalmente un’accettabile governance nel turismo … hei, che diamine è?

Qualcuno avvisi la senatrice che sono si le risorse, ma quelle umane e non quelle monetarie, che solitamente necessitano per queste cose.
Ma se quelle umane sono tutte così (e approssimativamente lo sono) … campa cavallo, e vuoi vedere che bisogna pagarne degli altri?








11 commenti:

  1. @Luciano

    ne ero sicuro che prima o poi saresti partito con le commissioni che hanno dato l'approvazione alla presidenza di Celli.


    ;-)

    RispondiElimina
  2. Certo che aver bisogno di risorse per fare un piano strategico.
    Ma finora che cosa avrebbero dovuto fare?

    RispondiElimina
  3. Nel 2012 in Abruzzo non si paghera' la tassa di soggiorno, mentre nel 2013, nel caso in cui i comuni decidessero di inserirla, verra' pagata dagli operatori turistici. E' il senso dell'accordo sottoscritto oggi tra Regione Abruzzo (Mauro Di Dalmazio), Anci Abruzzo (Antonio Centi) e Associazioni di categoria: Federalberghi (Giammarco Giovannelli), Faita Abruzzo (Giuseppe Delli Compagni), Fiavet (Agostino Ballone) e Federturismo (Dario Colecchi) sull'applicazione della tassa di soggiorno prevista da una legge nazionale. ''Si tratta di un accordo innovativo e sperimentale - ha detto l'assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio - che dimostra la grande maturita' del sistema turistico regionale sia a livello istituzionale che imprenditoriale''. L'accordo ha l'obiettivo principale di ridurre al minimo i disagi economici per il turista che raggiunge l'Abruzzo, prevedendo un percorso contabile e finanziario che parte dai Comuni per arrivare agli operatori turistici con la mediazione della Regione Abruzzo. Di Dalmazio e Centi hanno parlato di ''accordo di responsabilita' di un intero sistema (privati, enti pubblici, ecc...) che ha preferito rinunciare ad introiti in un momento difficile per tutti per non penalizzare un settore vitale e importante dell'economia regionale''. L'intesa prevede che nei comuni che aderiscono all'intesa nel 2012 non verra' applicata la tassa di soggiorno; nel 2013, invece, l'imposta sara' prevista solo per 4 settimane l'anno. Per i comuni montani, il periodo di applicazione sara' di due settimane a dicembre e due settimane ad agosto; per i comuni costieri invece l'applicazione sara' di quattro settimane ad agosto.

    Sono esentati, anche per il 2013, i comuni appartenenti al cratere sismico. La tassa, per i periodi indicati, non gravera' sul turista ma sara' a carico dell'albergatore o altro titolare di struttura ricettiva nella percentuale concordata con il Comune. ''Altro elemento di novita' - ha spiegato Di Dalmazio - e' che gli introiti della tassa di soggiorno avranno una specifica destinazione turistica e culturale''. E' bene chiarire che sebbene si tratti di un'intesa sottoscritta da Anci, essa non obbliga i comuni ad aderirvi, anche se Antonio Centi ha parlato di ''ampia disponibilita' degli enti locali a recepire quanto fissato nell'accordo''. Per Di Dalmazio ''l'intesa di oggi rappresenta anche e soprattutto una novita' a livello nazionale, che colloca l'Abruzzo tra le regioni leader in tema di innovazione turistica''. A livello nazionale l'Abruzzo e' la prima regione che ha realizzato un Polo di innovazione turistica, ma e' anche la prima regione che sperimenta un'applicazione diversa della tassa di soggiorno.

    ''Elementi nuovi - ha osservato Di Dalmazio - che solo un sistema maturo e responsabile, come quello turistico abruzzese, e' in grado di portare avanti e di proporre''.

    RispondiElimina
  4. ... sono delle boiate?
    Non diversamente dalle cose che si fanno raccontare dal ministro (in audizione ieri al Senato).
    Leggere ad es. i motivi dell'accorpamento del DSCT nel Dipartimento Affari Regionali:

    Questo accorpamento non ha solo come obiettivo il conseguimento di risparmi di spesa con la riduzione di posizioni dirigenziali – operazione che comunque tutte le strutture della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono oggi chiamate a fare a seguito della decisioni adottate venerdì scorso – ma mi sembra il modo migliore per recepire e valorizzare quanto deciso dalla Corte Costituzionale a seguito dei ricorsi presentati dalla Regioni sul Codice del Turismo.
    Il senso di questo accorpamento è quindi quello di realizzare con le Regioni la massima condivisione delle politiche turistiche e un più stretto coordinamento in materia di promozione del nostro territorio, dialogando costantemente con loro
    circa le modalità migliori per rilanciare questo importante settore economico. E’ solo con questa costante opera di raccordo e di condivisione che possiamo ottenere significativi risultati per il rilancio del turismo che – non devo ricordarlo a voi – è per definizione costituzionale materia delle Regioni.

    RispondiElimina
  5. Infatti l'adorabile BBB denuncia il fatto che le parole "innovazione" "internet" e "web" non siano presenti in un programma per il rilancio del turismo nazionale.

    Come darle torto!

    Sic!

    :(

    RispondiElimina
  6. Innovazione, internet, web?
    Ma va là... l'importante è valorizzare quanto deciso dalla Corte Costituzionale e fare costante opera di raccordo e di condivisione con le Regioni.
    Solo così possiamo ottenere significativi risultati per il rilancio del turismo.
    Parola di uno che ha fatto vent'anni di vacanza a Riccione e quindi non può non avere una visione internazionale sulle dinamiche future del comparto.
    Fidati.

    RispondiElimina
  7. Beh, più che i 20anni a Riccione mi fido per quelli che passa Cortina a sciare.

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali