‘Sta storia della rottamazione degli alberghi stile “Calimero”
me pare tutta ‘na strunz stranezza, ed è ormai chiaro, anche a quelli più tonti
di tutti, che la cosa se la sono studiata per consentire alle grandi catene
alberghiere … vabbeh, è inutile andare avanti se anche i più restii all’intelligenza
l’hanno finalmente capito.
E poi, in fin dei conti, seppur parzialmente sono anche d’accordo.
Infatti taluni
fanno veramente ribrezzo, sono gestiti che manco li cani e non sono certo un aiuto
per la qualità alberghiera nazionale, quindi, o si adeguano o Föra di ball'.
Quello che però non capisco è il
perché non si sia mai provveduto ad organizzarsi un po’ prima … o forse lo
capisco molto bene ma non ne ho né il tempo e la voglia di ripetere sempre le
stesse cose che spaziano nell’inconcludenza di chi (non tutti ma sono parecchi)
ha ricoperto delle importanti cariche istituzionali e associative italiane.
E’ mai possibile che in tanti anni
a nessuno sia venuta in mente la soluzione?
Ma prima un passo indietro, anche
per far capire che non è solo due giorni che si parla di ciò.
La prima volta che appare questa parola per il settore alberghiero, è negli anni ’90, quando un noto Istituto di Ricerca propose alla Regione Emilia Romagna di rottamare i piccoli alberghi.
Questa proposta,
rottamando gli hotel, intendeva trasformare radicalmente il sistema alberghiero
della costa introducendo nuovi alberghi di almeno 100 camere … naturalmente per
il motivo sopra descritto.
Più di recente,
nel 2006, all’epoca del Governo Prodi, la proposta fu ripresa dall’allora
Ministro Bersani, e l’obiettivo era quello di innalzare la qualità dell’offerta
turistica.
Poi lo Studio Ambrosetti nel 2007 che la inseriva tra le cinque proposte
non più procrastinabili in una visione di strategia nazionale, poiché il
sistema ricettivo italiano si presenta nel complesso con standard non in linea
con le richieste del mercato.
Nello specifico
lo Studio Ambrosetti suggeriva una generale ristrutturazione delle strutture
ricettive, sostenuta anche eventualmente da agevolazioni fiscali e bla bla bla.
Quindi l’idea
della rottamazione dei piccoli alberghi (i Calimero), benché criticata da più
parti, ha continuato ad essere ripresa e riproposta, anche con alcune varianti.
Ma lo scopo finale
era praticamente il medesimo, e vale a dire … banche e catene alberghiere, e
chissà se qualcuno pensasse veramente ad innalzare la qualità
Anche perché,
come ho già scritto sopra, mi risulta abbastanza incomprensibile che tutti ‘sti
genii (se lo dicono loro?) non abbiano mai attuato una cippa di niente, col
risultato che adesso non c’è altra soluzione che toglierli di mezzo.
Però la
soluzione c’è ed è praticamente la stessa usata per la pubblicità del simpatico
pulcino nero.
Hei, però non è
certo quella di cospargere gli hotels con del detersivo Ava (come lava con perborato stabilizzato) … si sa
mai che a qualcuno non venga in mente di fare ‘sta cosa.
E la soluzione
non procurerà alcun danno alle associazioni del settore, alle istituzioni
preposte al caso, alle banche, alle catene alberghiere e soprattutto agli
alberghi italiani, anzi.
La volete
sapere?
Direi di si
RispondiEliminaLuciano, tu si' mmuto, loro so' ssurde e nuje stammo 'ncoppo 'e corde ... è un'ingiustizia però ...
RispondiElimina:)
@Salicchiella Vesuviano
RispondiEliminaEh capperi, per forza.
Prima le scrivevo, "quelli" le leggevano e poi se le facevano loro.
E manco un piccolo grazie!
:)
La "rottamazione" degli alberghi piccoli è una boiata assoluta. Premesso che spesso e volentieri la qualità, il calore e l'accoglienza si trovano nelle strutture medio piccole, nel caso specifico italiano, vorrebbe dire eliminare una quota paurosa di strutture...e con quale diritto tra l'altro?? l'unica cosa sulla quale lavorare, ed allora siamo tutti d'accordo, è la qualità non la quantità. La classificazione delle strutture ricettive è assolutamente da revisionare con parametri moderni, ma soprattutto c'è la necessità di controlli. Ci sono strutture a 4 stelle, che dovrebbero garantire qualità a servizio a priori, che non mantengono i seriviz promessi..e nessuno controlla!! la commissione per l'assegnazione delle stelle fa la sua visitina quinquennale, ti chiede che servizi offri e le metrature della struttura..e basta!! il sistema va revisionato ed improntato su parametri qualitativi..e siccome la qualità costa, sarà il mercato a rottamare le fatiscienze in maniera molto democratica giusta..chi non si adegua e rispetta le direttive si arrangia..gli altri è giusto che siano premiati, siano essi strutture piccole, medie o grandi. Ed inoltre bisogna iniziare a valutare le professionalità e non solo le strutture.. su questo si è già mosso il Buon Luciano Ardoino, che tutti noi speriamo fosse ascoltato un poco di più. Gabriele Apostoli
RispondiElimina@Gabriele Apostoli
RispondiElimina... e siamo sono agli inizi caro Gabriele.
Sta per uscire la soluzione a questa str...anezza.
:)