Vivo
ogni giorno ed ogni notte l’esperienza di una forbice, in continua, costante
divaricazione.
La sera, la notte, il
rutilante mondo di Facebook mi affascina e mi intriga, mi confonde e mi
stupisce, mi fa pensare di essere davvero in un mondo, in una nazione dove la
tecnologia ormai regna sovrana, gli startuppers sono più numerosi dei vigili
urbani, le idee più straordinarie vengono partorite a getto continuo, tra ali
di folla ricolme di sacro furore ed entusiasmo.
Poi
dormo, poco e male.
E poi mi sveglio e vado in
ufficio o da clienti.
O
meglio da potenziali clienti.
Perché le aziende in questo ‘intrigante’ momento
storico hanno un piccolo problema.
La
settimana scorsa ero da un amico commercialista a Bergamo ( non a Genova, non
ad Enna, a Bergamo ) e mi ha detto bello sereno che teme che una percentuale
significativa, sopra il 30%, delle sue aziende clienti chiuderanno nel 2013.
E
lui, commercialista, ha identificato nella diffusa incapacità di adottare
seriamente l’informatica come uno dei drammi collettivi di un’intera
generazione.
Dopo 18 anni di attività di
marciapiede, di vendita di internet-stuff, vedo ancora un mondo di aziende che
hanno colto così poco delle straordinarie potenzialità del mezzo!
A
fronte delle attrezzatissime grandi multinazionali e delle poche grandi aziende
italiane, c’è ancora un universo di PMI (che non sono più trendy, non sono più
‘piccolo è bello’, sono fortemente consigliate anche dalle amabili banche di
aggregarsi o suicidarsi) che rappresentano, piaccia o no, l’universo Italia, a
cui l’innovazione basilare fa fatica ad arrivare.
Ma
la colpa, a mio modesto avviso, non è solo della vil razza dannata dei vecchi
imprenditori che non sono Indigeni Digitali, ma anche dell’Offerta.
Perché
per i grandi player seguire le PMI è una gran rottura di scatole, non conviene,
non interessa.
Ed i piccoli player sono troppo tecnici e troppo poco consulenziali per farsi capire da chi dirige all’antica la baracca.
Ed i piccoli player sono troppo tecnici e troppo poco consulenziali per farsi capire da chi dirige all’antica la baracca.
E le due punte della forbice, invece di richiudersi, si allargano.
La notte assisto attonito a
discussioni di cui faccio fatica a comprendere il significato.
La mattina mi trovo di fronte
al cliente che mi dice ‘lo so che il mio sito fa schifo, ma non ho tempo di
pensarci.
E
comunque all’e-commerce continuo a non credere, perché gente che compri su
internet non ne conosco’.
Una soluzione c’è: vivere solo
di notte.
Ma
non mi paga nessuno per leggere meravigliose follie su facebook.
Un vero peccato .
Bellissima ma triste triste.
RispondiEliminaSoluzione?
:-)
@Vincenzo
RispondiEliminaHem ... hem ... per ora non si può neanche accennare.
Sai come sono i copincollatori, neh?
:)
E' un vero peccato, perché l'importanza del web marketing non si ferma alla sola promozione dei prodotti o servizi on-line, ma include anche un importante sistema, che è quello dell'informazione tramite la posta elettronica. Oggi le e-mail marketing si sono dimostrate essere l'arma migliore per comunicare direttamente coi propri e potenziali avventori. Non solo una e-mail può stimolare interesse del cliente, ma può assicurare con questi una relazione che dura nel tempo, in special modo quando queste e-mail vengono inviate con regolarità all'indirizzo di posta dei consumatori in forma di newsletter...
RispondiElimina:-)
@Luciano
RispondiEliminaE fai bene!
:-D
@Jennaro
RispondiEliminaMe lo sento dire troppo spesso (anche dagli ingegneri o dagli altri liberi professionisti) ma sono convinto che sia un grosso errore. Considerata l'immensa visibilità offerta da Internet, non possedere un sito Web oggigiorno equivale a non sfruttare un'immensa opportunità per il successo della propria libera professione . Infatti le possibilità offerte dal Web si rivelano talvolta determinanti per raggiungere e conquistare nuovi clienti, affermarsi come un esperto del settore, ottenere un vantaggio competitivo rilevante sulla concorrenza e crescere professionalmente.
@Jennaro e Sergio
RispondiEliminaChe bello vedervi scrivere queste cose
:)
@Luciano
RispondiEliminale ultime sulle presenze natalizie sono catastrofiche.
Ne sai qualcosa?
:-(
@Francesco
RispondiEliminaQuasi otto italiani su dieci non faranno nemmeno un giorno di vacanza fra Natale e Capodanno.
Il resto qui