Dirla alla maniera del presidente di Astoi, Nardo Filippetti
(l'Associazione di Categoria dei
Tour Operator a carattere nazionale aderente a Confindustria) mi sembra
alquanto riduttivo e generalizzato.
Ma vediamo il
perché.
Innanzi tutto concordo
con lui sul fatto che il nostro rapporto qualità-prezzo sia alquanto in
decadenza rispetto alle nuove nazioni concorrenti, a dimostrazione che l’unico in Italia che rimane ancorato sull’idea che qui questo rapporto sia eccezionale
è il Bernabò Bocca.
Infatti risulta
abbastanza improprio dichiarare che il rapporto qualità-prezzo in Italia è
fantastico o qualcosa del genere, e subito dopo approvare la rottamazione degli
alberghi piccoli e vecchi.
Beh, che almeno
provi prima a mettersi d’accordo con se stesso.
Ma da lui, il
Bocca, per dirla in breve, non m’aspetto delle grandi nozioni sull’ambito turistico,
quindi lasciamo pure perdere quello che dice.
Nardo Filippetti ha condiviso
anche lui la proposta contenuta nel Piano strategico nazionale sulla
“rottamazione degli hotel” avanzata dal ministro del Turismo Piero Gnudi, che
ha giudicato “troppi, troppo vecchi e piccoli” i 34mila alberghi presenti sul
territorio italiano.
E vabbè, sarà anche come
dicono loro … e personalmente lo vado dicendo dai tempi dello sbarco sulla Luna,
ma non è questa la cosa importante, bensì il fatto che a monte ci sono delle
altre cosette che meritano un’attenta considerazione prima di arrivare al “mors
tua vita mea”.
Eh si, poiché vedremo che
alla fine della fiera è proprio così se il rapporto tra qualità e prezzo, qui in Italia è proprio "quasi" mancante, e il perché è ...
... le tasse nel settore.
In nessuna parte del globo esistono
le stesse come da noi, e naturalmente in senso peggiorativo. Senza poi
considerare l’Iva che risulta maggiore che nelle nazioni che “contano”; poi, le
“schifose” tasse di soggiorno disuguali da città a città … e bla bla bla all’infinito.
Le scuole alberghiere.
E qui ci sarebbe da aprire
una enciclopedia sullo stile Treccani per tutte quelle cose che non vanno per
niente bene, vero?
Basti pensare alla
preparazione nelle lingue che queste danno alla scolaresca, e personalmente
inserirei solo ed esclusivamente dei testi in lingua straniera per tutte le materie.
Ma non mi limiterei di certo
a questo … come il rapporto tra industria turistica e scuole alberghiere e ben
altro che per motivi di tempo vi rimando ad una prossima volta, ma che sono già
stati inclusi dettagliatamente in alcuni precedenti post sul blog.
Che dire poi di quel management che vabbé … non
tutti, per carità, ma neanche pochi, che di questo mestiere pur trovandosi nelle posizioni dirigenziali, non sanno neanche bagnarsi con l'acqua.
Le pseudo catene alberghiere (edilalberghi?)
che costringono il personale addetto all’hotel, a completi e periodici tour de
force a chiaro scapito della qualità.
E su questa fetta del turismo
alberghiero, le Treccani da scrivere potrebbero essere addirittura due.
Le Leggi che non permettono
di concludere degli affari (se non gli affari di chi le emette?).
L’Enit che vedremo il che cosa combinerà con la prossima gestione in Spa e con Andrea Babbi ... poiché fin'ora non è che abbia dato grande dimostrazione di se.
La creatività che una volta ci vedeva come gli indiscussi campioni del mondo e che tuttora abbiamo smarrito per merito di “cricche” varie e avariate.
Le infrastrutture oramai paleolitiche e la continua perdita del “brand Italia”.
L’Enit che vedremo il che cosa combinerà con la prossima gestione in Spa e con Andrea Babbi ... poiché fin'ora non è che abbia dato grande dimostrazione di se.
La creatività che una volta ci vedeva come gli indiscussi campioni del mondo e che tuttora abbiamo smarrito per merito di “cricche” varie e avariate.
Le infrastrutture oramai paleolitiche e la continua perdita del “brand Italia”.
Vabbé, ora ci do un taglio
sennò non la finisco più, ma quello che ancora vorrei dire in merito alla
rottamazione è:
Chi deciderà quelli che
andranno rottamati e quelli no?
Come mai le Regioni, che per
ora hanno ancora in mano l’amministrazione del turismo (Titolo V), non
dispongono di una squadra veramente preparata ed integerrima per la misurazione
ed accrescere il livello qualitativo degli hotel onde evitare repentine e
inadatte “chiusure”?
Squadre che essendo già in
possesso di dettagliate disamine su tutti gli alberghi esistenti in quella data
Regione, ne possono fornire immediatamente le varie causali ed eventuali scelte
per la rottamazione.
Si favoriranno le grandi
catene alberghiere (banche?) facendo piazza pulita e rottamando a più non posso
quelli che hanno la sfiga di trovarsi li li vicino, per permettere a quelle di
prima di incrementare le presenze turistiche?
E volete vedere che l’andrà a
finire proprio così … ma guarda un po’ …
A chi tiene la sfiga di trovarsi li li vicino, io, da buon napoletano, consiglierei 'nu bello curniciello e un cartello con la scritta: chi vo' male a chist'albergo adda jì 'mmano a 'nu chirurgo ...
RispondiElimina:-)
Chirurgo bravo o chirurgo .....?
RispondiElimina;-)
Tra gli “investimenti mobiliari” si deve segnalare la partecipazione dell’Agenzia
RispondiEliminaalla Società “Promuovitalia”, di cui, nel 2007, l’Ente ha acquistato l’intero portafoglio
(attualmente, il capitale sociale è di € 120.000). Merita particolare segnalazione la 32
circostanza che, nel mese di gennaio 2011, la predetta Società ha incassato la somma
di € 7 milioni versatale dall’ENIT (che l’aveva ricevuto dal Ministero del turismo alla
fine dell’anno 2010) per provvedere all’aumento del proprio capitale sociale (di un
milione di euro) e per costituire una nuova società in house (Convention Bureau
s.p.a.) (per la somma restante); peraltro, risulta che, a tutt’oggi, la Promuovitalia non
ha attuato nessuna di tali operazioni, mentre il competente Ministero – come si può
leggere nella Relazione - non ha ancora risolto talune problematiche amministrative
collegate.