mercoledì 3 aprile 2013

Quelli che ... perdonami Dio ...


Qui non è più una questione di tifo politico di destra, centro o sinistra, qui siamo arrivati alla vita o alla morte nel senso più stretto e letterale della parola.

E la politica che fa?

Continuano a “spararsi” bordate e responsabilità addosso, gli un contro gli altri, e dulcis in fundo il Quirinale inizia un balletto con dieci “catafalchi” della medesima politica; molti dei quali sono ricchi signori da pensioni e vitalizi d’oro (se non sono ricchi, agiati di certo).
E li chiamano i “saggi”!

Quei saggi che dovrebbero controllare i tecnici del secondo periodo che erano in appoggio ai primi del Governo Monti.
E poi chi verrà a controllare o a programmare i dieci saggi, ben dieci senza manco un imprenditore ... neanche se quest'ultimi fossero tutti dei fessi?

Saranno forse questi a dirci come pagare debiti e bollette?
Oppure ci libereranno dal giogo fiscale?
Manco per sogno o per minima idea!

E ieri se n’è suicidato un altro, Edoardo Bongiorno proprietario dell'Hotel Oriente, un bravo albergatore delle isole Eolie che non ha retto più e c’ha messo del suo.
Troppo del suo!

E allora per un giorno o due s’alzerà il grido di “basta, finitela un po’ e datevi da fare anziché pensare alle vostre beghe di concorrenza politica che non producono praticamente una mazza e non servono per niente alla popolazione” … e tante belle altre parole che però al terzo giorno saranno solo un lieve ricordo per pochi, mentre i più … ma non per i suoi parenti più cari o per gli amici sinceri.
E basta là!

Ma come può succedere tutto questo in un Paese normale?
Beh, semplice … l’Italia non è un Paese normale, poiché se lo fosse queste cose non accadrebbero di certo.
Una volta i nostri avi morivano per la Patria, mentre adesso, per la legge (tutta loro) della compensazione, la Patria fa morire i propri cittadini.

Io vi detesto? ... !!!



Un po' di Alessandro Sallusti e un po' di me.


5 commenti:

  1. Si sa di tutti?
    Una moratoria.
    Una sorta di alleanza con i mezzi di comunicazione per arginare un fenomeno che preoccupa e fa paura: i suicidi degli imprenditori.

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  2. La moratoria continua


    http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/puglia/articoli/1088892/bari-si-spara-davanti-a-caserma-dei-carabinieri.shtml

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  3. Antonio Presti lo ha detto e lo ha ripetuto, “vuole garanzie”. Per fare l’assessore regionale, chiaramente. Il mecenate di Tusa da giorni è dato come papabile alla sostituzione di Franco Battiato all’assessorato al Turismo nella giunta Crocetta. Ma il “balletto” è andato in scena per parecchi giorni. Il presidente Crocetta lo vuole fortemente in squadra, ma lui tentenna, chiede garanzie, sapendo bene che in cassa i soldi sono pochi, come ha già confermato Battiato all’inizio del suo mandato.

    Ieri sera, all’Atelier sul mare di Tusa, dove è ospite il governatore, c’è stato l’ultimo incontro per strappare il sì del mecenate. Presente il ragioniere generale, dirigente dell’assessorato all’Economia, Mariano Pisciotta, che ha illustrato a Presti l’accordo che l’assessore Bianchi, a Roma per motivi istituzionali, aveva precedentemente preso con Battiato. Per il Turismo in cassa ci sono 3 milioni di euro, cifra che servirà a coprire gli eventi estivi. Altre risorse potranno essere reperite dai fondi europei. Stop. Più di tanto per rimpinguare le casse dell’assessorato al Turismo non si potrà trovare.

    Intanto il governatore sembra aver perso la pazienza per il lungo tira e molla del mecenate di Tusa. “Antonio Presti è innanzitutto un artista, non è uno a cui piace fare l’assessore. Non credo che voglia fare l’assessore. Uno che prende tutto questo tempo per decidere, non mi pare sia ben disposto per accettare la mia proposta”. Con queste parole, il presidente della Regione chiude le porte al mecenate, per pararsi da un possibile rifiuto di Presti.

    Confermata invece la nomina ad assessore al Turismo dell’archeologa Maria Rita Sgarlata che ha accettato la proposta di Crocetta. “La nomina di Maria Rita Sgarlata ad assessore al Turismo, al posto di Franco Battiato, mi sembra un dato consolidato, mi piacerebbe chiudere oggi la vicenda in aula”, ha spiegato Crocetta.

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  4. @Luciano

    Ai sette Savi fu chiesto quale fosse per loro li Stato migliore. Essi risposero così:

    Talete di Mileto: Quello che non ha né troppi poveri né troppi ricchi.

    Chilone di Sparta: Quello dove si ascoltano le leggi e non gli oratori.

    Biante di Priene: Quello dove la legge è temuta da tutti come se fosse un tiranno.

    Cleobulo da Lindo: Quello dove i cittadini temono un rimprovero più delle guardie.

    Pittaco da Mitilene: Quello dove non sia possibile che i disonesti governino e gli onesti non governino.

    Solone da Atene: quello dove coloro che non hanno ricevuto alcun torto perseguono e puniscono i colpevoli, non meno di quelli che hanno ricevuto ingiustizia.

    Anacarsi: Quello in cui ognuno considera ogni cosa e giudica nel contempo il vantaggio secondo la misura dell'onesto e lo svantaggio secondo quella del disonesto.

    :-)

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  5. @Jennaro

    Ce ne fosse stato uno solo di questi in quei dieci ...

    :)

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