mercoledì 23 ottobre 2013

Se i cosiddetti "migliori" di noi avessero il coraggio di sottovalutarsi almeno un po' vivremmo in un mondo infinitamente migliore.

Beh, che un ministro della repubblica si metta a raccogliere sul suo blog dati statistici (e pure sensibili) a fini di "ricerca" per presunti enti terzi non meglio definiti, non credo che sia una cosa tanto normale.

Serviranno poi a qualcuno o fa parte di un piano di marketing per far vedere che l’ambaradan s’interessa alla cosa; il turismo?

E a parte le prime domande di cui non riesco a vederne l’utilità … se qualcuno volesse aiutarmi a capire (grazie!), si arriva alla seguente domanda:

Puoi indicare, tra i seguenti profili di utenza, quali ti sembrano in ascesa e quali in contrazione? … e via di seguito le tre possibilità di scelta: in calo, stabile e in aumento.

Nota bene che poco sopra è richiesta l’attività professionale del compilante al questionario, tra cui una varietà considerevole di mestieri che spaziano dal “restauratore”, al “musicista”, “artista lirico” e compagnia bella.
Ma quello che non mi sovviene è il come questi possano conoscere o sapere se il turismo congressuale o quello d’élite o il balneare possano essere in ripresa, stabili oppure no.
E così pure per gli stessi che si addentrano maggiormente nel settore, come ristoratori, agenti di viaggio, albergatori e via cantando, che al massimo potranno saperlo per la propria attività o a essa confinante (città, Provincie e Regioni, però sempre che appartengano a qualche associazione) ma non certo per l’intero suolo italiano.

Infatti, è alquanto noto che i dati e le statistiche nel Bel Paese siano alquanto distorti da interessi prettamente politici e personali, pertanto non farebbe altro che riportare ciò che hanno letto senza un minimo di personale ricerca per un migliore ragguaglio.
Com’è d’altronde immaginabile che molti di questi abbiano compilato il questionario in tutte le righe manifestando quella grande “tuttologa” che come anche le oche sanno … non esiste da nessuna parte.

Di conseguenza, e non me né si voglia (personale considerazione), è una cosa senza senso che nemmeno i più attenti esaminatori di ‘ste cosette saprebbero rispondere con qualità certosina.
Diceva Winston Churchill: “Le sole statistiche di cui ci possiamo fidare sono quelle che abbiamo falsificato”.
E allora a cosa serve?
Forse per farsi le classiche quattro risate alla faccia di quelli che avranno compilato il questionario completamente?
Beh, se qualcuno l’ha fatto me lo faccia sapere con nome e cognome, che così quelle quattro risate me le faccio anch’io.
Ma per piacere.

E magari se il Ministro Massimo Bray o chi di pertinenza, avesse fatto delle domande più attinenti e produttive … ma vai a spiegarglielo.

P. S.: E’ altresì presumibile che questo questionario verrà compilato nell’orario di lavoro anche perché non lo vedo proprio quel qualcuno che lo fa durante le pause o a casa … poche eccezioni a parte.

E pertanto … buon lavoro (si fa per dire, neh!) ... se almeno fossero cose utili ...

















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