giovedì 6 giugno 2013

La Lezione di Olbia, cadente e poi rinata

Grazie Massimiliano, grazie per la stima professionale che hai in me.
Non è cosa di poco conto.

Grazie anche per ciò che stai scrivendo sul rapporto che ha la nostra Genova con delle altre città che, nel turismo, hanno impegnato le loro migliori teste.
Prima Salerno del buon De Luca, oggi Olbia e poi chissà, ma credo che non ci voglia poi molto per capire le prossime mete, e di non andar troppo lontano ripercorrendo le tappe della tua recente crociera sulla Splendida MSC.
Tappe che non vedo l’ora di leggerne anche quel qualcos’altro che saprai narrare, come tuo solito, magistralmente.

Due giorni fa, nel primo su Salerno, ho copincollato il tuo fondo sul mio blog.
Non mi capita sovente di riportare le idee o gli scritti altrui, ma questa volta l’ho fatto e l’ho buttato nel web.
Moltissimi sono stati i commenti, assolutamente compiacenti, ma per il solo motivo di come hai scritto il tuo “pezzo”, mentre alcuni furono anche un po’ adirati per via del fatto che Genova non fa in sostanza nulla per assomigliare a Salerno, Olbia e via cantando.

Ma come in tutti i villaggi e tutte le città che si rispettino, dove notoriamente vive ed è presente il contraddittorio o qualcos’altro “ … del paese”, ecco che anche questa volta è apparso (ved. immagine sopra).

La mia risposta?
Abbastanza tranquilla!
Comunque, morta la e pensiamo a cose ben più serie, partendo dalla tua critica “costruttiva” che manco a dirlo è la stessa della mia.

Sarà un caso che entrambi la pensiamo così o sarà soltanto un piccolo caso, un casino, che in questa città non si faccia mai niente di produttivo sotto qualsiasi aspetto, e men che meno sotto quello turistico.

Ora, quella di sperare che qualche responsabile di questo comparto possa prendere la penna e il calamaio per trascrivere ciò che tu riporti, beh; magari, ma non ci conterei per niente.

Di sicuro lo farà il nostro assessore regionale Angelo Berlangieri, uno che sa ascoltare la gente, ma poi?

Sì, certo, non è poco, ma se lo facessero tutti, e per tutti intendo la massa o il “gregge” (inteso metaforicamente, per carità) che ci amministra; e vale a dire quelli che non fanno altro che dichiarare e pensare d’essere i migliori del mondo.
Ma decché?

Che non lo siano per niente (campioni del mondo ma nemmeno di un pur piccolo ballatoio di una casa di periferia) è da mo che lo scrivo e che lo dico, e lo faccio perché m’appaiono più che altro come degli asini, ma neanche utili come la razza equina.
E li critico ancora talmente tanto da attirarmi dalla sopra citata “razza” delle “pedate” ben assestate.
Pedate che ricambio piacevolmente con i dovuti interessi scrivendo la loro nullità sul blog, e facendo addirittura la punta ai miei stivali, come si fa con qualsiasi matita e il suo temperino.
Son troppo duro?
Manco per niente!

Basta guardare Genova e pensare a Salerno, Olbia e poi domani, dopodomani e ancora di seguito, quando leggerò l’altri tuoi, aggiungerò questa sfilza immensa di città dove ci sarebbe da copiare per imparare.
Oppure se non hanno voglia nemmeno di fare questo, almeno ascoltare da chi queste cose le sanno e che vivono a due passi o addirittura nella loro stessa città.
Che poi non costerebbe niente!
Questa però è solo pura utopia.














2 commenti:

  1. @Luciano

    Have faith in your dreams and someday
    Your rainbow will come smiling thru
    No matter how your heart is grieving
    If you keep on believing
    The dream that you wish will come true.

    :-)

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